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Il 7 settembre Grosseto e Lucca in piazza per respingere il fascismo e l’ipocrisia del centrosinistra

Al fianco della Resistenza palestinese, contro il genocidio in atto a Gaza per mano dei fascisti israeliani!

Il 7 settembre tutti in Piazza

A Grosseto, dalle h.18 a Porta Vecchia, contro Casapound e il falso antifascismo del PD e del “campo largo”

A Lucca per un Pride critico e autenticamente antifascista.

Appello per una mobilitazione contro fascisti, governo Meloni e false opposizioni.

Dal 5 all’8 settembre i fascisti di Casapound torneranno in Toscana, con un raduno nazionale a pochi km da Grosseto, ennesimo affronto contro cui gli antifascisti e le antifasciste scenderanno in piazza, come è stato fatto in questi anni, quando PD, M5S e altri partiti di falsa “sinistra” tacevano.

Contemporaneamente si terrà il Toscana Pride a Lucca: una scelta, quella della città di Lucca (che vede in giunta comunale un assessore dichiaratamente fascista) che ha tutta l’aria di voler ricostruire un’immagine di facciata dell’organizzazione che oltre ad avere tra i suoi membri un’associazione di polizia, l’anno scorso ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine per reprimere il dissenso critico che denunciava lo svilimento della potenza rivoluzionaria della manifestazione.

Un filo rosso unisce quest’anno Lucca e Grosseto. Casapound, di cui l’assessore lucchese Barsanti è stato consigliere di opposizione nel precedente mandato, ha da sempre rappresentato la sponda italiana di una vera e propria internazionale nera, che vede oggi l’Ucraina come base politica, organizzativa e militare.

Nell’ottobre 2018, proprio a Kiev, Casapound partecipò alla seconda “conferenza Paneuropea”, coordinata dalla segretaria internazionale del battaglione Azov, Olena Semenyaka, alla quale parteciparono Svoboda, Karparka Sichper, i Giovani Nazionalisti del JN-NDP, i tedeschi del partito neonazista DER III Weg, i nazionalisti del Centro Russo. Obiettivo della conferenza: costruire “la terza via geopolitica contro il protettorato della federazione russa e il globalismo della NATO”.

La retorica fascista contro la NATO è un falso eclatante: è nelle basi NATO che questa feccia umana viene addestrata, in Italia per commettere le stragi impunite degli anni ’70 del secolo scorso (Piazza Fontana, Piazza della loggia, Italicus, stazione di Bologna,…), oggi  in Ucraina per tentare di sfiancare l’avversario dell’imperialismo occidentale: la Russia.

Dal golpe di piazza Maidan (2014), sono note le relazioni tra Casapound e l’ucraino “Pravy Sector” (Settore Destro) coordinate in Italia da Alberto Palladino.

I loro militanti partecipano alla guerra contro le popolazioni del Donbass, come Saverio Fontana, combattente nelle file del battaglione neo-nazista Azov, inquadrato nell’esercito ucraino o Andrea Palmeri, protagonista della stagione della violenza squadrista a Lucca e ad oggi latitante, fatte salve le comparsate in videoconferenza alle feste della curva della Lucchese.

Chi intende opporsi al governo di fascisti guidati dalla Meloni, grazie al quale Casapound si sente legittimata, non può pensare di trovare risposte in partiti che continuano ancora oggi in Parlamento a votare a favore dell’invio di armi ai nazisti ucraini.

Nessun governo di centro-sinistra ha mai ipotizzato la messa fuori legge di Casapound e di altre organizzazioni fasciste, tantomeno lo farà un governo composto da fascisti dichiarati, come l’attuale Presidente del Senato La Russa, che negli anni scorsi ha partecipato a raduni nazionali fascisti.

La stessa Laura Boldrini (PD) nel 2017, quando era Presidente della Camera, ricevette ed ospitò Andrij Parubij, fondatore di Svoboda, uno dei partiti fascisti ucraini alleato di Casapound.

L’antifascismo non deve essere quindi strumentalizzato a fini elettorali da parte di chi da oltre 30 anni ha sdoganato i fascisti, a partire dall’ex Presidente della Camera Luciano Violante (PD) con i suoi “ragazzi di Salò”.

Della medesima narrazione mirata a rappresentare il centrosinistra come argine all’avanzata della destra estrema fa parte l’insistenza sui diritti civili, magari continuando la favola di Israele come paradiso LGBTQIA+ (smentita più volte dalla comunità), i quali, completamente distaccati dalla rivendicazione dei diritti sociali, non sono che un rainbow washing inutile e dannoso.

L’antifascismo deve essere infine attualizzato, unendo la militanza contro i “fascisti del terzo millennio” alla lotta contro chi oggi agisce con operazioni militari di stampo nazi fascista nei fronti di guerra, dall’Ucraina sino alla Palestina, dov’é in atto un genocidio con il silenzio/assenso del PD e di altre forze politiche del suo “fronte largo”.

Solo una coerente militanza antifascista, in grado di ribaltare i rapporti di forza politici e sociali nel paese, potrà contrastare efficacemente i rigurgiti reazionari in Italia ed in Europa, il militarismo imperialista occidentale e la tendenza alla guerra.

SABATO 7 SETTEMBRE SCENDIAMO IN PIAZZA A GROSSETO E A LUCCA

CONTRO IL FASCISMO

IL GOVERNO MELONI E L’IPOCRISIA DEL CENTROSINISTRA SI SCONFIGGONO CON LA LOTTA.

IN SOSTEGNO ALLA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE.

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