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Vietato parlare di Palestina e Israele: l’università di Siena censura la conferenza

Il 7 ottobre è vietato parlare di Palestina e Israele all’Università di Siena. Questo è il messaggio chiaro del Senato Accademico che ha revocato l’autorizzazione per lo svolgimento di una conferenza prevista per quella data, con ospiti internazionali illustri come Ilan Pappé, storico israeliano di fama internazionale, Francesca Albanese, Relatrice speciale ONU per il territorio palestinese occupato, Karem Rohana, attivista italo palestinese e Giuseppe Flavio Pagano, divulgatore di geopolitica.

Nonostante il nostro pieno rispetto di tutte le procedure, il 17 settembre durante la seduta del Senato Accademico, tre docenti – Gerardo Nicolosi, Mario Perini e Cristina Capineri, rispettivamente direttori dei dipartimenti di Scienze Politiche, Giurisprudenza e Scienze Sociali, Politiche e Cognitive – hanno presentato un’interrogazione per ostacolare il nostro evento. Senza avviso o possibilità di appello, ci è stata comunicata la revoca dell’autorizzazione.

Come sottolineato dai relatori Ilan Pappé e Francesca Albanese in un’accorata lettera inviata al Rettore Di Pietra e al Senato Accademico, impedire agli studenti di confrontarsi su temi così rilevanti, in un momento così delicato per Palestinesi ed Israeliani tutti, compromette la libertà di espressione e i principi stessi della libertà accademica che le università dovrebbero custodire.

Ciò polarizza ulteriormente la discussione su un tema che richiede invece di essere dibattuto con lucidità e coraggio. Svolgere questo evento in un anniversario significativo come il 7 ottobre è fondamentale per sottolineare come gli eventi di quella data abbiano rappresentato una tragedia per ogni parte coinvolta, dicono i relatori, per contestualizzarli e permettere un dialogo su questi temi.

Come associazione studentesca denunciamo con fermezza questo atto vergognoso che riteniamo una chiara forma di censura politica. Dai fatti del 7 ottobre 2023 Israele ha scatenato un’aggressione contro la Striscia di Gaza causando decine di migliaia di vittime, tra cui circa 15.000 bambini.

La distruzione sistematica di scuole, università e ospedali non è mai cessata e oltre due milioni di persone sono state abbandonate nella “prigione a cielo aperto più grande del mondo”. Impedire una discussione sulle tragiche conseguenze di questi crimini non è solo un’offesa nei confronti del popolo palestinese ma una violazione inaccettabile della libertà di espressione.

Inoltre, il divieto di far intervenire il 7 ottobre figure autorevoli come Francesca Albanese e Ilan Pappé, è contraddittorio e inaccettabile considerando anche il luogo previsto della conferenza, il Polo Mattioli, sede delle facoltà giuridiche e politiche.

Ci teniamo a far presente ai direttori che stanno cercando di ostacolare l’evento che l’Università di Siena non è il loro feudo personale. Gli spazi universitari appartengono all’intera comunità: studenti, docenti, personale e a tutti i cittadini interessati a interagirvi.

Non accetteremo questo silenzio imposto e chiamiamo la comunità studentesca e cittadina ad esigere che la conferenza si tenga come previsto lunedì 7 ottobre alle ore 16 nell’aula Cardini. Possa l’Università di Siena, nella persona del Rettore Roberto Di Pietra, ravvedersi e difendere l’università come luogo di espressione e di confronto e non d’un oscurantismo che a 76 anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e della nostra Costituzione, fa orrore e spavento.

Cravos – Organizzazione studentesca


Nell’Università degli Studi di Siena è vietato parlare del genocidio in Palestina.
Il Rettore Di Pietra sta censurando – ritirando un’autorizzazione precedentemente concessa – una conferenza prevista in data 7 Ottobre con ospiti della caratura di Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per il territorio palestinese occupato, e Ilan Pappé, storico israeliano di fama internazionale, oltre a Karem Rohana e Giuseppe Pagano.

La debole risposta del rettore, che inviterebbe a proporre un’altra data, finge di ignorare la difficoltà di organizzazione di un evento che preveda la partecipazione di simili ospiti, nascondendosi dietro un dito.

Potere al Popolo ritiene vergognosa la chiusura di spazi di sapere, che dovrebbero essere aperti al confronto e alla discussione per gli studenti e le studentesse e per la cittadinanza tutta.

Continueremo a portare avanti la lotta per la liberazione della Palestina, per la fine della complicità delle nostre Università e del nostro Governo con la guerra e con il progetto coloniale e genocida dell’entità sionista.

Troviamo appropriata la scelta del 7 Ottobre, anniversario della resistenza del popolo Palestinese tutto all’occupazione coloniale israeliana, per contestualizzare questa data nel quadro più ampio, da un punto di vista storico e di diritto internazionale, dell’occupazione.

Non possiamo quindi che unirci all’indignazione dell’associazione studentesca Cravos e del Comitato Palestina Siena, con i quali abbiamo condiviso un anno di lotte dentro e fuori l’Università, e alla giusta pretesa che l’evento si svolga come previsto il 7 ottobre 2024, nelle sedi già accordate.

Potere al Popolo – Siena

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