Giovedì 14 novembre alle 18h30 presso la Biblioteca di Studi Umanistici in piazza Brunelleschi 4 si terrà la prima assemblea aperta di lavoratrici e lavoratori dell’università in vista dell’organizzazione dello sciopero nazionale del 13 dicembre, a cui aderirà la Rete Ricerca e Università per la Palestina.
L’assemblea è promossa da un gruppo eterogeneo di lavoratrici delle tre università di Firenze, UniFi, EUI e Scuola Normale, fra cui alcune persone della Rete promotrice dello sciopero.
A Firenze ci sono state molte iniziative e ne sono previste altrettante quest’autunno, che chiedono un’inversione di tendenza rispetto alle politiche del governo, la fine della guerra, il contrasto all’economia di guerra, la valorizzazione dell’università pubblica e migliori condizioni di lavoro.
I motivi che animeranno lo sciopero del 13 dicembre sono principalmente tre. Sciopereremo:
– contro il genocidio del popolo palestinese e contro gli accordi con la filiera bellica
– contro la guerra e contro l’economia di guerra
– contro la precarietà della ricerca, il DL 1240, e il taglio al Fondo per il Finanziamento Ordinario.
Lo strumento dello sciopero ci consente di legare il nostro rifiuto di continuare a svolgere il nostro lavoro quotidiano mentre è in corso un genocidio, a rivendicazioni relative alla nostra condizione lavorativa.
Scioperare per chi, come gran parte di noi, vive ancora nella precarietà non è immediato, ma davanti all’ennesima riforma universitaria a costo zero ci chiediamo perché si possono spendere milioni in guerre e distruzione e non per assicurare condizioni di lavoro degne a chi dovrebbe elaborare saperi liberi e critici, non asserviti all’economia di guerra.
E lo stesso vale per chi, tra di noi, lavora in amministrazione, nelle biblioteche o nei servizi esternalizzati, svolgendo un lavoro essenziale per garantire l’accesso alle aule e vivendo sulla propria pelle le condizioni di lavoro della catena di appalti e subappalti, che continua ad abbattere violentemente il costo del lavoro annullando ogni forma di tutela contrattuale. In questo contesto di guerra, le proposte finanziarie e le riforme del governo attaccano direttamente molte e molti di noi e il nostro lavoro, e contemporaneamente sostengono la guerra tramite l’aumento del budget della difesa e i tagli alla Scuola e all’Università e alla Ricerca.
Come lavoratori e lavoratrici, precari e non, pensiamo che il nostro sciopero debba essere sia sindacale sia politico. Riteniamo che ci sia un nesso strutturale tra la richiesta di fine del genocidio, l’opposizione ai tagli all’università e ricerca, e la rivendicazione di condizioni di
lavoro degne, che ha a che vedere con il rifiuto dell’attuale tendenza alla guerra e all’economia di guerra: la nostra liberazione dal precariato e dallo sfruttamento passa dalla lotta contro la guerra e per la Palestina. La lotta per una Palestina libera passa dalla nostra lotta contro lo sfruttamento e la svalutazione del nostro lavoro.
ODG dell’assemblea:
– breve presentazione della Rete Ricerca e Università della Palestina
– le ragioni dello sciopero
– coordinamento di lavoratrici e lavoratori dell’università a Firenze: come organizzarci insieme
Ci vediamo giovedì 14, h 18.30, Brunelleschi
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