Alle elezioni amministrative, noi di Potere al Popolo Venezia volevamo esserci: per rappresentare anche attraverso le istituzioni istanze sociali e ambientali, per dare voce ai bisogni di cittadine e cittadine, a partire da chi è più fragile, sofferente, emarginat*, sfruttat*, esclus* da questo sistema.
Attraverso le nostre competenze e il lavoro collettivo della nostra assemblea abbiamo elaborato un programma basato su tre principi, semplici ma radicali: gestire il territorio come bene comune; ridistribuire la ricchezza nell’allocazione delle risorse economiche delle attività e dei servizi; restituire i poteri e le deleghe agli organismi decentrati e assicurare il diritto agli/alle abitanti di esprimersi sulle scelte.
Abbiamo poi dialogato con le forze politiche a noi più vicine in termini di programma e visione della città, con speranza abbiamo partecipato al percorso di “ Un’altra città possibile” e poi aderito con entusiasmo alla lista “Tutta la città insieme” sulla base proprio di punti programmatici. Nell’aderire abbiamo posto una condizione fin dall’ inizio: che la lista fosse costruita dal basso, in alternativa ai partiti che hanno trascinato Venezia nella situazione in cui versa oggi, incluso il PD.
All’ultimo momento invece ha deciso di rinunciare ai propri candidati Presidenti di municipalità, mantenendo solo quella di Favaro, per lasciare spazio proprio a questo partito. Vengono meno così le condizioni che ci avevano portato ad accettare di entrare nella lista.
Per questa ragione Potere al Popolo Venezia ritira la propria adesione a “Tutta una città insieme”.
Non possiamo proprio iniziare un percorso dentro una lista civica che considera un interlocutore valido il PD. Bisogna riconoscere con chiarezza e onestà, al di là della propaganda elettorale e dell’opportunità di conquistare qualche consigliere, le forze politiche che hanno lasciato Venezia agli investitori privati, agli affari facili, agli interessi politici di bottega, difendendo il MoSE e le grandi navi nella Laguna, svendendo il patrimonio pubblico e mantenendo di fatto di una monocultura turistica. E non dimentichiamo, il PD 5 anni fa ha boicottato l’elezione di Casson e oggi si pone con arroganza a paladino per la sconfitta di Brugnaro.
Non ci possiamo stare. Perché in ogni lavoro di gruppo bisogna avere l’entusiasmo e l’integrità delle premesse condivise per poter raggiungere gli obiettivi, perchè “La buona politica si deve fare con le mani pulite” (S. Pertini).
Da Ca’ Luisa, un luogo di incontro, solidarietà, resistenza e riflessione politica, e per le strade continueremo a fare politica, a Marghera e nell’intera città, tra il popolo e con il popolo, parlando con chi i problemi li affronta quotidianamente, studiando e facendo inchieste per mettere in evidenza condizioni dimenticate e individuare chiaramente chi tira i fili delle scelte, scendendo in piazza per rivendicare diritti e impedire lo scempio dei territori, elaborando idee e proposte alternative. L’importante è lavorare e lottare per una società più giusta, e non lasciare indietro nessuna e nessuno.
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leonardo
certo che criticare il pd prendendo a riferimento casson e pertini è tutto un programma: manca solo Di Pietro. “buona politica” a tutti. no future