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Kiev: cambiano la storia, ma non l’attualità

Sembra che proprio non ce la facciano, i golpisti ucraini, a evitare di farsi pubblicità alla maniera di un senatore Razzi nostrano e debbano sempre di nuovo mostrarsi al mondo nei panni di novelli Starace. Così, se l'originale accampato sul Tevere è passato alla storia più per le campagne di “italianizzazione” che per i suoi abomini come segretario del PNF, i discepoli temporaneamente sistemati sul Dnepr intendono farsi ricordare per le “ucrainizzazioni” apportate allo scibile sin qui conosciuto, senza che, peraltro, nessuno dimentichi le nefandezze che continuano a commettere nel Donbass e le condizioni in cui hanno ridotto l'intero popolo ucraino. Condizioni che, come denunciano i sindacati dei minatori, costringono le famiglie a scegliere tra nutrirsi o scaldarsi e le persone si riducano a riscaldare “una sola stanza o dormano con le pellicce indosso”, mentre il Ministro per l'energetica Igor Nasalik, per risparmiare carbone, propone di chiudere scuole e università col pretesto di un'epidemia di influenza o “su richiesta dei genitori”. Questo, mentre il presidente Porošenko, come nella tradizione dei ras di ogni epoca e paese, continua a intascare milioni di grivne dalla svalutazione sapientemente pilotata della moneta nazionale. Ma a Kiev ci si occupa d'altro.

L'ultima, in ordine di tempo, “scoperta storica”, riguarda l'epopea dell'antica Rus e, in base ai dati registrati sui cosiddetti “twitter bot” per le correzioni apportate su Wikipedia, è opera – come, del resto, la maggior parte delle “innovazioni” di regime – di una struttura statale. Questa volta, è addirittura il Ministero della difesa che si sarebbe incaricato di “correggere” la voce relativa all'eroe epico Ilja Muromets, spostandone il luogo di nascita dalla regione russa di Vladimir (per l'esattezza, a Karačarovo, nei pressi di Murom: da qui il nome), all'ucraina Morovsk, nella regione di Černigov e cambiandone dunque il nome da Muromets in Murovets. Il bogatyr – eroe leggendario – Ilja Muromets, affiancato da Dobrynja Nikitič e Alëša Popovič, raffigurato nel celebre dipinto di Viktor Vasnetsov, è uno dei protagonisti principali delle leggende dell'antica Rus dei secoli IX-XIII, personificando l'ideale popolare dell'eroe-guerriero; egli sarebbe andato in effetti fino a Kiev per difendere il principe Vladimir della Rus dai Polovesiani, rimanendo ucciso in battaglia.

Gli stessi media ucraini ipotizzano che la “correzione anagrafica” sia legata all'uscita del primo film fantastorico ucraino "Storoževaja zastava” (avamposto di guardia), prodotto dal Comitato statale per la cinematografia, in cui si dà per scontata, appunto, l'origine ucraina degli eroi epici russi.

Novorosinform nota come, or non è molto, l'ex presidente Viktor Juščenko, parlando all'Università di Kiev, avesse sospirato: “Quale unica civilizzazione abbiamo donato al mondo, quali capolavori unici… E come è importante avere il proprio Louvre e dire che Repin è Repa ed è un pittore ucraino; Čajkovskij è Čajka ed è un compositore ucraino; e Dostoevskij è uno scrittore ucraino”, dopo che, un anno fa, si era scoperto che anche la Gioconda leonardiana era in realtà ucraina e sei mesi fa che il Canada è opera degli ucraini.

Olga Butrova scrive su RIA Novosti che “La contrapposizione cultural-ideologica ucraina alla Russia da ora in poi si evolve sotto lo slogan morite dal ridere”. Se con la pretesa di appropriarsi delle figure storiche – Gogol, Prokofev, Bulgakov – non hanno avuto successo, hanno ora deciso di dirottare su quelle delle leggende. E purtuttavia, il regista stesso si è lasciato sfuggire che il film racconta la lotta non degli ucraini, ma tra russi e polovesiani: “ohi, ohi, ohi, non c'è via di scampo…”, ironizza Butrova.

Le strutture militari di tutto il mondo” scrive invece su feisbuc Maksim Kononenko, “sono impegnate in qualcosa. Il Ministero della difesa russo in Siria; quello cinese alle manovre nel mar Cinese Meridionale; CIA e NSA a scoprire gli hacker russi. Ecco che si sono inventati un daffare anche al Ministero della difesa ucraino”! E le registrazioni sugli accessi a Wikipedia parlano di almeno tre “correzioni” al giorno portate dai funzionari del Ministero, addirittura alla voce sulla “Marina militare francese” e a quella sulle “Truppe di terra bielorusse”, oltre che, naturalmente, su ogni voce relativa alla Russia. “In fine dei conti” conclude Kononenko, “se volete la mia opinione personale, è meglio che siano impegnati a correggere Wikipedia, piuttosto che a bombardare le città coi lanciarazzi”.

Non è così, purtroppo, come dimostrano i razzi “Grad” lanciati anche ieri sulla periferia di Donetsk, sul villaggio di Pervomajsk e, nella Repubblica popolare di Lugansk, sul sobborgo di Kalinovo; come dimostrano le undici persone rimaste uccise e 32 ferite, solo nell'ultima settimana, nella Repubblica popolare di Donetsk; come dicono anche le notizie della notte appena trascorsa, durante la quale le artiglierie ucraine hanno colpito il villaggio di Irmino, a metà strada tra Pervomajsk e Stakhanov, causando la morte di un civile di 27 anni; come dimostra il proseguimento delle “esercitazioni” ucraine coi lanciarazzi multipli lungo la frontiera con la Crimea.

Il vero impegno del Ministero della “difesa” golpista.

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