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Pd e fascisti: due facce della stessa medaglia. Sabato tutti a Macerata

E’ gravissima e inaccettabile la decisione da parte del prefetto di Macerata di “proibire tutte le manifestazioni” nella città marchigiana convocate in seguito alla strage di migranti tentata nei giorni scorsi dal militante fascio-leghista Luca Traini.

Si tratta di un divieto ipocrita, visto che le uniche ad essere vietate dal rappresentante del governo sono le già indette mobilitazioni antifasciste, mentre in questi giorni ai leader delle formazioni che sostengono lo sparatore Traini – Forza Nuova, Casapound e Lega Nord – è stato permesso di scorazzare indisturbati per le strade di Macerata con tanto di protezione da parte delle forze dell’ordine. 

Altrettanto grave è la scelta da parte delle direzioni nazionali di alcune sigle di disdire la propria partecipazione al corteo indetto per sabato a Macerata da numerose realtà sociali, politiche e territoriali antifasciste. Una scelta che rivela la subalternità da parte di Arci, Cgil, Libera e Anpi, oltre che dell’amministrazione locale, rispetto agli interessi e alla strategia di un Partito Democratico le cui responsabilità nell’escalation fascista e razzista nel nostro paese sono sempre più evidenti.
Le politiche ‘lacrime e sangue’ imposte dall’Unione Europea e applicate dagli esecutivi Renzi prima e Gentiloni poi hanno aggravato in questi anni le condizioni di milioni di lavoratori, giovani e pensionati, diffondendo quella precarietà e quell’insicurezza sociale che l’estrema destra sfrutta per diffondere odio e intolleranza.

Da una parte il PD strumentalizza l’auge delle organizzazioni fasciste per legittimarsi come sola forza in grado di fare argine e di “riportare l’ordine”, dall’altra adotta buona parte del discorso della destra xenofoba in materia di sicurezza e immigrazione, come del resto fanno anche il centrodestra e il M5S.
L’utilizzo a fini elettorali dell’escalation fascista da parte del gruppo dirigente del Partito Democratico è un gioco assai pericoloso che va denunciato e respinto e la proibizione della manifestazione di sabato suona come una provocazione di cossighiana memoria.

Il sistema di potere incarnato dal PD – che si prepara a governare, dopo le elezioni, insieme alla destra guidata da Berlusconi – e il fascismo che rialza la testa alimentato dalle politiche antipopolari dell’Ue rappresentano due facce della stessa medaglia.

Al connubio potere/fascisti occorre opporre una mobilitazione capillare e permanente, un antifascismo di classe che sappia parlare ai settori popolari e smontare una propaganda delle classi dirigenti che vorrebbe i lavoratori immigrati nemici dei lavoratori italiani.
Alla guerra tra poveri alimentata dal potere e dai fascisti opponiamo la lotta di tutti i lavoratori, italiani e immigrati, contro la gabbia dell’Unione Europea, contro l’ingiustizia sociale e lo sfruttamento.
Sabato tutti a Macerata!

 

Rete dei Comunisti

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