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Se Ingroia mostra “pietas”, attaccano anche lui

“Di fronte alla morte credo che sia principale la pietas umana”. Antonio Ingroia ha liquidato così le polemiche sulle presenze dei politici ai funerali dell’ ex br Gallinari.
“Sono state molto chiare – sottolinea dalla Telefonata su Canale 5 – le parole del candidato Grassi che ha parlato della vecchia amicizia d’infanzia chiusa dal passare degli anni, quando le strade si sono allontanate ed ha detto parole molto nette di condanna di ogni forma del terrorismo e della violenza politica”.
Il leader di Rivoluzione civile sottolinea di Grassi che “quelle parole aveva mantenuto la sua storia di militante politico, semmai nel Pci” e ricorda che a quel funerale “c’erano preti, esponenti di alri partiti come del Pd, in coda al corteo funebre”.
Queste parole, distanti ma serie, sulla necessità di preservare la spera della “pietas” dalla volgare polemica elettorale, non sono piaciute a chi della volgarità fa la propria cifra politica e “culturale”.
“Si vergogni Antonio Ingroia come uomo ed ex magistrato. Come può parlare di ‘pietas umana’ nei confronti di un ex-terrorista, un assassino, Prospero Gallinari, responsabile di stragi e delle pagine più buie dell’Italia repubblicana. Vengono i brividi a pensare che lo stesso che oggi esprime solidarietà e stringe patti con coloro che ancora inneggiano alla rivoluzione con il pugno alzato fino a qualche mese fa era un magistrato della Repubblica. La nostra ‘pietas umana’ va alle vittime del terrorismo, alle vittime della follia omicida delle Br, alle madri e ai figli di quegli uomini di Stato che si sono sacrificati per il senso d’onore e della Patria. Si vergogni dott. Ingroia”.
Lo dichiara Massimo Corsaro, dirigente e candidato di Fratelli d’Italia. Uno che non provava vergogna di stare nel Pdl con Cosentino e Dell’Utri, frequentando fascisti di ogni risma (alcuni dei quali a loro volta condannati per atti di violenza e partecipazione a bande non propriamente pacifiste).

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