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Roma. Cuori neri ma soldi veri

L’ultima notizia in ordine di tempo è che l’ex amministratore delegato di Breda Menarinibus, Francesco Ceraudo è stato arrestato per corruzione. L’inchiesta attiene le indagini sulla presunta tangente che sarebbe stata versata all’amministratore delegato dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, ex militante della destra romana (ha subito un processo e una condanna insieme a Delle Chiaie e Tilgher), fortemente voluto da Alemanno nel prestigioso e assai remunerativo incarico. Secondo alcune voci, lo stesso Mancini starebbe pensando all’ipotesi di lasciare il suo incarico e di farsi interrogare in procura.
Una svolta nell’indagine sembrerebbero essere alcuni riscontri raccolti dal pm Paolo Ielo dopo il ritrovamento di un’agenda in cui Ceraudo annotava i movimenti illeciti di denaro.
L’indagine della procura di Roma riguarda una presunta tangente da 500mila euro che sarebbe dovuta andare proprio a Riccardo Mancini, per favorire un appalto relativo a 45 autobus per collegare la tratta Roma-Laurentina-Tor Pagnotta. Secondo il quotidiano romano Il Messaggero, per favorire la commessa a Breda Menarinibus, Ceraudo avrebbe coinvolto un altro imprenditore. Sarebbe stato quest’ultimo, a sua volta arrestato alcune settimane fa, a fornire alcune importanti conferme alla procura, poi riscontrate anche dai Carabinieri del Ros. Di qui la decisione di arrestare Ceraudo venerdì scorso con l’accusa di corruzione.
La commessa sugli autobus era già venuta fuori nell’indagine giudiziaria sugli appalti di Finmeccanica, in particolare dagli interrogatori dell’ex capo delle relazioni esterne di Finmeccanica Lorenzo Borgogni, il quale avrebbe affernato che a gestire l’affare c’era anche Lorenzo Cola, il famoso ex superconsulente di Finmeccanica, che alcuni ritengono in odore di servizi segreti e non solo. Lorenzo Cola, è finito in carcere per aver riciclato denaro consentendo al gruppo dell’imprenditore “nero” Gennaro Mokbel di acquisire la società Digint (controllata da Selex SeMa di Finmeccanica). “Cola, d’accordo con Guarguaglini (allora ad di Finmeccanica ndr) mi disse di farmi da parte perché ai rapporti con il sindaco Alemanno ci avrebbe pensato lui, perché con tali ambienti egli coltivava rapporti storici”. Marco Iannilli, commercialista di Cola, aveva confermato che: “Secondo quanto mi riferì Cola, era prevista una somma di 800mila euro da destinare a Borgogni e Cola medesimo, somma che doveva essere pagata da Ceraudo, ad della Breda Menarini.I l ruolo di Mancini era quello di chiudere gli accordi e di bloccare i pagamenti, attraverso le sue entrature nell’amministrazione comunale, finché Ceraudo non avesse erogato le somme dovute. La sua remunerazione per la partecipazione all’operazione era l’appoggio di Finmeccanica per la nomina come amministratore delegato di Ente Eur”.
Un pagamento sarebbe poi partito dalle casse di Breda Menarini sul conto intestato alla società cipriota Giklona: centomila euro per una consulenza all’azienda che produce autobus e filobus del gruppo Finmeccanica. La Giklona è la stessa società che Iannilli aveva usato anche nel sistema di false fatturazioni emerso dall’indagine sulle commesse Enav a Finmeccanica.

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