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Sanità pubblica toscana: verso la manifestazione del 16/2

Sostenere la Campagna in difesa della sanità pubblica contro i tagli della Spending Review e della Regione Toscana.

Il 28 dicembre 2012, mentre i cittadini toscani si preparavano a salutare l’anno nuovo, la Giunta Regionale Toscana approvava la Delibera n. 1222, dal titolo “Linee d’indirizzo alle aziende sanitarie e alle Aree Vaste per il riordino del sistema sanitario regionale”, che prevede altri drammatici tagli a una sanità già duramente colpita dalle politiche regionali, ben prima della famigerata “Spending Review”.  La Delibera persegue sulla strada della “mutazione genetica” del sistema sanitario regionale, iniziata alla fine degli anni ’80, con l’obiettivo di avviare l’utenza verso il servizio sanitario privato.

Con quest’ulteriore provvedimento, una Giunta regionale espressione della coalizione Toscana Democratica (PD-Riformisti toscani, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra e Verdi, Sinistra Ecologia e Libertà), riduce il servizio sanitario pubblico più che in tutta Italia.

I tagli previsti – che partiranno dal primo marzo 2013, cioè dopo i risultati elettorali – estendono il loro raggio d’azione a tutto il servizio: mentre la Spending Review prevede la diminuzione di posti letto da 4 per 1000 abitanti a 3,7, in Toscana gli amministratori devono tagliare sui tagli, con un rapporto letti / abitanti che arriverà 3,15 per mille. 2.000 posti letto scompariranno.

La Delibera parla di “intensità di cura” per tipo di malattia, con i malati che dovranno spostarsi su tutto il territorio regionale negli ospedali dedicati.

Il servizio di Guardia Medica sarà abolito e si mettono in cantiere nuove “Case della salute” (con quali risorse?), aperte dalle 8 del mattino alla mezzanotte. A garantire la salute dei cittadini dalla mezzanotte alle otto il 118, che però sarà ridotto dalle attuali dodici centrali operative a tre, una per ogni area vasta.

La rete dei laboratori di analisi sarà ridotta da dodici a tre.

Nel 2013 i punti nascita dove si faranno meno di 500 parti saranno chiusi, nel 2014 chiuderanno quelli con meno di 1.000 parti.

Numeri impressionanti, che vanno letti in un contesto regionale nel quale risaltano lo scandalo all’ASL di Massa (400 milioni di ammanchi), i salari astronomici dei dirigenti di ASL e Aziende Ospedaliere, le spese allegre per foraggiare imprenditori amici, appaltando opere inutili o affittando edifici inservibili. 

Politiche che produrranno in breve tempo un progressivo abbassamento dell’aspettativa di vita, che se abbinato l’allungamento dell’età pensionabile imposto dalla riforma Fornero, evidenzia il lucido piano criminale teso ad avvicinare sempre più il tempo di vita a quello di lavoro. In sintesi: per far quadrare i bilanci dovremo morire prima, come scritto a chiare lettere dal FMI alcuni mesi fa.

Un quadro drammatico di tagli e riduzioni, che meriterebbero un focoso scontro politico tra partiti che si stanno contendendo il governo del paese e di molte città italiane.

Niente di tutto questo emerge in questa campagna elettorale, aliena e distante dagli interessi del mondo del lavoro e dei ceti sociali colpiti dalla crisi. Il motivo di questa distanza è presto detto: il programma economico da seguire è già scritto dai nuovi padroni europei della “Troika” (BCE, FMI, CE). Un programma applicato alla lettera dal governo Monti e votato dal Pdl, PD e UDC.

Il teatrino mediatico di queste settimane, i comizi nazional/populisti, i duelli televisivi che ci accompagneranno sino all’apertura dei seggi, fa parte di un cicaleccio finalizzato a spostare percentuali di voti, utili a determinare chi e con quale forza gestirà le politiche di un’Europa dominata dal capitalismo finanziario.  

Nessun partito mette al centro del proprio programma le ragioni del conflitto che contrappone chi vive del proprio lavoro a chi se ne appropria con la rapina “legale” dei trattati europei di Maastricht, del fiscal compact, del pareggio di bilancio, della spending review.

Non esistono programmi alternativi ai sacrifici unilaterali, imposti per pagare un “debito” prodotto dalla crisi sistemica del capitalismo.

La nuova classe dominante europea in costruzione, formata da speculatori finanziari, banchieri, burocrati, manager di multinazionali, politici e “professori” al loro servizio, intende tamponare la crisi utilizzando le immense risorse prodotte dal lavoro, riducendo salari, pensioni, diritti, tagliando brutalmente tutti i servizi sociali.

Una vera e propria guerra economica contro tutte le classi sociali subalterne.

La Rete dei Comunisti ha deciso di star fuori dal teatrino elettorale, non per anti istituzionalismo di principio ma per l’assenza in questa fase di una proposta politica generale con radici ben piantate nella società, indipendente e alternativa ai diktat della Troika.

L’obiettivo è la costruzione di un’opposizione in grado di connettere le mille lotte e vertenze sparse nel paese intorno a obiettivi chiari, per un’opposizione intransigente alle politiche europee, all’interno della quale tornino a vivere le idee/forza di un’alternativa sistemica al capitalismo.

La lotta contro la demolizione del sistema sanitario nazionale è parte integrante di questo percorso di ricomposizione politico e sociale.

Nei prossimi giorni contribuiremo con tutte le nostre energie allo sviluppo della Campagna per la difesa della sanità pubblica, contro i tagli della Spending review e della Regione Toscana, lanciata dal Comitato Diritto alla salute di Pisa e dal Comitato No debito, a livello locale, regionale e nazionale.

PER L’ABOLIZIONE DELLA SPENDING REVIEW 

PER IL BLOCCO IMMEDIATO DEI TAGLI DELLA REGIONE TOSCANA, CHIEDIAMO AI PARTITI DELLA SINISTRA (FdS/PRC) DI RITIRARE IL PROPRIO SOSTEGNO ALLA DELIBERA 1222/12 E DI USCIRE IMMEDIATAMENTE DALLA GIUNTA REGIONALE, COME FORMA DI PRESSIONE CONCRETA A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA IN DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA. 

PER IL RILANCIO DELLA SANITÀ PUBBLICA, STORNANDO LE IMMENSE RISORSE REGALATE A BANCHE, OPERE INUTILI (TAV – PEOPLE MOVER),  DIRIGENTI E MANAGER PUBBLICI/PRIVATI COINVOLTI IN CONTINUI SCANDALI E RUBERIE.

Tutti alla

MANIFESTAZIONE REGIONALE DI SABATO 16 FEBBRAIO

FIRENZE, ORE 15 PIAZZA S. MARCO

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