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Guai a criticare l’alternanza scuola-lavoro. Punito uno studente per un post

Dopo l’episodio degli studenti napoletani con il sette in condotta per la foto che contestava l’alternanza scuola-lavoro, a Carpi un nuovo episodio repressivo da parte di un preside/kapò. “Per dare un segnale”, afferma il preside, anzi il “Dirigente scolastico”

Qui di seguito un comunicato della Campagna BastAlternanza su quanto avvenuto:

A Carpi, in provincia di Modena, uno studente dell’Itis Da Vinci ha “osato” criticare il percorso di alternanza scuola-lavoro in cui è stato inserito.
Era stato affidato ad una ditta metalmeccanica del territorio, in cui avrebbe dovuto lavorare gratuitamente, come ormai è di norma grazie all’alternanza scuola-lavoro.

Ma a volte succede che gli studenti non ci stiano e che provino, come possono, a ribellarsi a questo nuovo sistema di sfruttamento. Sì, perchè ha ragione lo studente di Carpi, L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E’ SFRUTTAMENTO.. come chiamare diversamente il lavoro gratuito (e talvolta anche minorile) svolto in un’azienda?

Lo studente in questione ci prova e, arrabbiato, scrive un post su Facebook denunciando il sistema dell’alternanza scuola-lavoro, che oggi costringe più di un milione di studenti a svolgere mansioni dequalificanti, generiche e ripetitive in aziende ed enti pubblici o privati sia durante l’orario scolastico che fuori, ivi compresi i giorni festivi e gli orari serali, senza essere minimamente retribuiti.

La risposta? Il 6 in condotta, con la scusa di voler dare “un segnale per un’inversione di rotta nel comportamento” dello studente, che si è macchiato di un gravissimo reato, cioè quello di aver fatto “affermazioni inappropriate sia verso l’azienda che verso gli insegnanti che si prodigano per portare avanti l’alternanza scuola-lavoro”.
Insomma: VIETATO DISSENTIRE. L’alternanza scuola-lavoro non può essere criticata.

Non possiamo non esprimere la nostra massima solidarietà allo studente di Modena, che con grande coraggio ha saputo mostrare il vero volto dello sfruttamento legalizzato dell’alternanza scuola-lavoro.

Ci hanno imposto di lavorare a gratis fin da quando abbiamo 15 anni, ci hanno consegnato un mondo fatto di precarietà e di competizione tra individui, hanno smantellato la nostra scuola pubblica privandoci dell’effettività del diritto allo studio e ora continuano a imporci l’ubbidienza, l’indifferenza nei confronti delle ingiustizie e il pensiero a-critico.
Per quanto ancora pensate che possiamo rimanere chini e silenti?
L’alternanza scuola-lavoro e la repressione (anche) nelle scuole sono diventate insostenibili.

BastAlternanza #BastaSfruttamento #BastaRepressione

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1 Commento


  • Donatella

    Gradirei un articolo sulle novità introdotte dalla Fedeli: l’insegnante di Religione Cattolica nella commissione d’esame al termine della scuola secondaria di primo grado.

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