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Boicottaggio di Israele. D’accordo maggioranza di studenti e docenti di una università britannica

Alla School of Oriental and African Studies, prestigioso college della Università di Londra, si è tenuto un sondaggio interno al quale hanno preso parte anche dipendenti e docenti. Il risultato, “sconcertante” solo per il Corriere della Sera, è che su circa 1.800 ragazzi votanti, ben 1.283 (il 75%) si sono espressi per «tagliare» i rapporti con Israele, spalleggiati dal 6o% dei 300 docenti e dal 91% dei 40 lavoratori non dicenti. Il sondaggio interno doveva dare risposta alla sollecitazione della campagna  Bds (ovvero Boycott, Disinvestment, Sanctions, boicottaggio e sanzioni contro Israele). Per questa ragione l’Unione degli studenti ha indetto un referendum per sollecitare la rottura dei rapporti proprio con l’Università e con altre istituzioni israeliane. A Pierluigi Battista, sulle colonne del Corriere della Sera è venuto un attacco di bile.

Lanciata dalla stragrande maggioranza delle organizzazioni della società civile palestinese nel 2005 e ispirata dal movimento contro l’apartheid in Sudafrica, la campagna per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) è ormai un diffuso movimento internazionale. La campagna BDS si sta dimostrando capace di ottenere un sostegno di massa e di convincere aziende, istituzioni culturali, artisti e governi ad aderire o osservare il boicottaggio di Israele. Unisciti alla campagna per contribuire a costruire il movimento internazionale BDS contro il regime israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid.

Ma se in Gran Bretagna e nel nord Europa la campagna sta producendo risultati importanti, in Italia le istituzioni continuano a macinare accordi bilaterali con le istituzioni israeliane mentre l’ambasciata israeliana in Italia ingerisce arbitrariamente e pesantemente sulle università per impedire la concessione di aule alle iniziative su Palestina e Israele (ultimo il divieto di Roma 3 per la conferenza di Ilan Pappè o della Sapienza verso una conferenza sul problema dell’acqua in Palestina).

In Israele sono stati istituiti, o sono attualmente in corso di istituzione, diversi laboratori congiunti tra gli istituti di ricerca israeliani e italiani. Nei laboratori vengono portate avanti ricerche considerate prioritarie  e che riguardano settori in cui entrambi i  paesi sono considerati avanzati. A Tel Aviv, è stato istituito un laboratorio di ricerca  di neurologia, a Sde Boker un laboratorio solare,  presso la Ben Gurion University un laboratorio di scienze della salute e presso l’Istituto Weizman un laboratorio di fisica. E’ presente anche un laboratorio spaziale. Sia l’Italia che Israele hanno sovvenzionato Il laboratorio di Tel Aviv con  oltre   500mila Euro, anche Unione Europea  ha partecipato alla sua istituzione, il che dimostra che il concetto ha avuto successo. I laboratori sono uno dei progetti previsti nell’Accordo di cooperazione Israele-Italia per la ricerca e la tecnologia. Israele e Italia hanno già stanziato 3 milioni di euro ciascuno per il progetto ed il Comitato per la Pianificazione e il Budget del Consiglio di Israele per l’Istruzione Superiore ha stanziato ulteriori 3 milioni, portando il bilancio annuale a un totale di 9 milioni di euro.

 

 

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