”Nell’ultima settimana l’Italia ha partecipato ad attacchi che sono andati a buon fine” ha confermato oggi il generale di brigata Rob Weighill, sottocapo di Stato Maggiore delle Operazioni Unified Protector, nel corso di una conferenza stampa sulle operazioni in Libia svoltasi alla base Nato di Bagnoli.
Anche oggi due Tornado italiani armati di bombe hanno compiuto una nuova missione di bombardamento sulla Libia. I due aerei, come quelli entrati in azione ieri, sono decollati dall’aeroporto di Trapani Birgi e sono stati scortati da due caccia F-16, ha riferito una fonte alla agenzia Tmnews. Il ministro delle Difesa La Russa, però, ha precisato oggi sul Corriere della sera che non darà nessuna informazioni su cosa i bombardamenti italiani colpiranno in Libia.
“Non ritengo sia necessario fornire queste informazioni” ha detto il Ministro aggiungendo “che noi partecipiamo alla missione sotto il comando Nato ed è stata l’Italia ad insistere perché fosse così” e “la Nato non distingue tra l’aereo francese, l’italiano, l’inglese” dunque cosa si è colpito “lo dirà, se vorrà, soltanto la Nato”.
L’atteggiamento di La Russa è però identico a quello di Massimo d’Alema quando era premier e impegnò l’Italia nell’aggressione Nato contro la ex Jugoslavia. Lo afferma oggi il generale Antonio Tricarico che guidò i bombardamenti italiani contro la Serbia come capo delle forze aeree italiane vicecapo di quelle Nato, e che rivela oggi sul Corriere della Sera come la versione per la quale i caccia italiani, all’epoca, avrebbero dovuto solo proteggere i jet degli altri Paesi,”era quella ufficiale. In Kosovo i nostri aerei bombardarono fin dalla prima notte del conflitto” dice il generale. “Il presidente del Consiglio era Massimo D’Alema”, ricorda e “per tranquillizzare i sonni dell’onorevole Cossutta fu necessario inventare la dizione ‘Difesa integrata’. In realtà i piloti italiani colpirono fin dal primo momento”.
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