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“La deterrenza militare” della Francia in Siria, casella di un risiko infernale

Nei giorni scorsi, le massime autorità politiche, diplomatiche e militari francesi, hanno smentito il loro coinvolgimento nell’abbattimento dell’area militare russo L’Ilyushin-20 nei cieli siriani. L’aereo era scomparso dai radar mentre quattro F-16 israeliani stavano conducendo un raid su alcune infrastrutture a Latakia, controllate dalle forze militari siriane ma anche importante sede del contingente militare russo in Siria.

La ricostruzione di quanto avvenuto descrive che la contraerea siriana aveva risposto al fuoco di Israele proprio mentre – secondo la Difesa russa – altri missili sono stati lanciati dalla fregata francese L’Auvergne, che naviga al largo delle coste siriane. La tattica dei caccia di “schermarsi” dai radar nascondendosi dietro altri velivoli è nota e riporta alla strage italiana del volo Itavia su Ustica, ricorda il sito di controinformazione remocontro.it

Il portavoce della Difesa russa, Igor Konashenkov, ha denunciato che “gli aerei israeliani hanno deliberatamente creato una situazione pericolosa a Latakia”, definendo come “irresponsabili” le azioni dell’aeronautica di Tel Aviv. E lo stesso Putin sembra aver gettato acqua sul fuoco nelle relazioni con Israele parlando dell’abbattimento dell’aereo come “risultato di una catena di circostanze tragiche, negando così l’accusa rivolta a Israele di aver colpito deliberatamente, o attraverso tattiche dei suoi F-16, l’aereo-spia.

Anche sull’accusa alla nave militare francese Auvergne di aver lanciato dei missili le cose sembrano rientrate dopo le decise smentite delle autorità di Parigi.

La fregata lanciamissili Auvergne, è nel Mediterraneo sud a ridosso delle coste siriane, da quando Parigi ha deciso di partecipare ai bombardamenti in Siria con Stati uniti e Regno unito, in risposta al presunto attacco con armi chimiche a Douma.

Gli esperti la definiscono come una “attività di deterrenza”, una delle tante categorie di comodo.

Infatti, nonostante le smentite su quanto ha portato all’abbattimento dell’aereo russo, le truppe francesi continuano ad operare in territorio siriano . La presenza dei soldati francesi in Siria è accertata in almeno cinque basi, tutte nel Nord del Paese: Lafarge, Misthenur, Sarrin, Kobane e Raqqa. Un veicolo da trasporto della fanteria francese sarebbe stato avvistato anche a Deir Ezzor.

Il giornalista francese Wassim Nasr ha rivelato il 13 settembre scorso che l’esercito francese era presente, secondo lui, nella regione di Deir ez-Zor. A sostegno delle sue osservazioni, ha trasmesso una foto pubblicata sull’account ufficiale Twitter delle forze speciali statunitensi in Siria e Iraq. Su quest’ultimo si vede sullo sfondo un veicolo Aravis in dotazione alle forze armate francesi.

Un’immagine del mezzo è stata pubblicata in rete e poi rapidamente rimossa, probabilmente su richiesta delle autorità francesi.

Lo scorso aprile il segretario alla Difesa Usa James Mattis aveva dichiarato al Congresso americano che la Francia aveva inviato forze speciali in Siria contro l’Isis. Il capo del Pentagono non aveva aggiunto

altri dettagli, ma la provincia di Deir Ezzor è una delle poche aree della Siria in cui i jihadisti dello Stato islamico mantengono ancora una presenza proprio grazie alla protezione statunitense e francese.

Le truppe francesi operano in Siria in stretto contatto con le forze americane, e Macron e Trump non negano affatto l’obiettivo di contenere l’influenza della Repubblica islamica d’Iran nella regione.

 

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