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Venezuela. La guerra economica è pesante. Cresce la minaccia dopo la vittoria della destra in Brasile

La guerra economica, il Petro e il futuro del Venezuela per superare l’attacco imperialista delle sanzioni contro il paese. Sono stati questi i principali temi oggetto delle discussioni e degli incontri in corso a Caracas tra Luciano Vasapollo e Rita Martufi, in rappresentanza del Cestes (centro studi dell’Usb) e della Rete degli intellettuali in Difesa dell’umanità, con i membri del governo, dell’Assemblea costituente e della società civile venezuelana tra cui Ernesto Villegas, ministro della cultura, l’economista Pasqualina Curcio e Adan Chavez, fratello del Comandante.
Il peso della guerra economica, massmediatica e psicologica contro il Venezuela è tremenda e si cerca di piegare il popolo creando difficoltà indicibili, ha affermato Luciano Vasapollo. “Mancano dai supermercati tutti quei generi di prima necessità, farina, uova, medicine, che vengono accaparrati dalle criminalità oligarchiche legate alla Colombia, vengono dollarizzati prima di essere messi sul mercato ad un prezzo altissimo per piegare il popolo e la rivoluzione bolivariana”.

“L’iper inflazione in Venezuela non è dovuta a un eccesso di moneta in circolazione, quindi hanno torto quegli economisti che pensano che è un problema di errori anche valutativi, di carattere monetarista, mentre quanto accade non è assolutamente imputabile al governo, ma è un iper inflazione importata, indotta, voluta da effetti speculativi internazionali e quindi è l’arma che è stata sempre usata anche in Argentina o ad esempio ai tempi della Repubblica di Weimar, ed è stata utilizzata da sempre anche in Brasile per aumentare lo sfruttamento della classe operaia”. E’ quanto sostiene l’economista Luciano Vasapollo a margine degli incontri in corso a Caracas, ai quali partecipa altri economisti come Rita Martufi e Pasqualina Curcio. “Ci stiamo confrontando – ha spiega alla testata cattolica Faro di Roma – sulla questione del Petro e dell’iperinflazione, mettendo bene in evidenza il fatto che nel caso del Venezuela serve per creare delle condizioni per cercare di abbattere il governo appunto rivoluzionario, creando ovviamente una condizione di fame, attaccando il potere di acquisto salariale, mentre il governo sta facendo grandissimi sacrifici per potere adeguare alle necessità”.

Accompagnati dall’economista Pasqualina Curcio, Luciano Vasapollo e Rita Martufi sono ospiti del governo venezuelano e in particolare del ministro della cultura Ernesto Villegas Poljak e del ministero degli esteri Jorge Arreaza – in rappresentanza del capitolo italiano della Rete di intellettuali artisti e movimenti sociali in difesa dell’umanità.
“La situazione è brutta perché ci sono le sanzioni Usa, quelle dell’Ue e le minacce della Colombia alla frontiera”, ha proseguito l’economista e militante italiano. “Dopo l’elezione di Bolsonaro, del fascista Bolsonaro in Brasile, l’accerchiamento è tanto contro i processi rivoluzionari e queste situazioni possono determinare incidenti voluti per giustificare un’invasione criminale da parte degli Stati Uniti. Stiamo lavorando molto in questi giorni con il governo per migliorare la risposta contro le sanzioni e sulla nuova criptomoneta, il Petro. Bisogna trovare soluzioni economiche efficaci e fare attenzione con quello che stanno facendo governi servi e fascisti come quelli del Brasile”, ha concluso Vasapollo nella conferenza tenutasi a Caracas.

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