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Dopo la Siria le truppe statunitensi si ritirano anche dall’Afghanistan. Mattis si dimette

Trump ha annunciato che, oltre al ritiro del contingente in Siria, intende dimezzare anche i 14mila militari Usa ancora dislocati in Afghanistan. Si tratta di 5.500 soldati assegnati all’operazione Freedom Sentinel e 8.500 soldati assegnati all’operazione Resolute Support della Nato, operazione a cui partecipano anche 8.500 militari alleati provenienti da quasi 40 paesi, tra cui l’Italia.

Gli Stati Uniti ritireranno 7.000 militari su 15.000, praticamente un dimezzamento, ha affermato un funzionario del Dipartimento della Difesa americana secondo quanto riportato dai media statunitensi. La notizia era già stata anticipata dal Wall Street Journal. Secondo alcune fonti citate dal giornale la riduzione delle truppe statuninensi in Afghanistan potrebbe iniziare nel giro di qualche settimana.

Già da tempo le truppe statunitensi sul terreno afghano avevano cessate le operazioni “combat” per passare a quelle di addestramento e supporto delle truppe del governo afghano. Sul piano militare le conseguenze erano state il recupero da parte dei Talebani di ampie zone del territorio da cui erano stati allontanati dall’intervento militare Usa e Nato.

A novembre, un reportage del New York Times, raccontava di come i Talebani stessero riconquistando terreno in molte province.

Gli annunci del ritiro delle truppe dalla Siria ed ora il dimezzamento delle truppe in Afghanistan, hanno provocato le dimissioni del Segretario al Pentagono James Mattis, in disaccordo con gli annunci di Trump. Mattis uscirà dal Pentagono ufficialmente il prossimo 28 febbraio. “Il presidente Donald Trump merita un segretario alla Difesa con idee che sono allineate alle sue”, afferma Mattis nella lettera di dimissioni consegnata alla Casa Bianca. Negli ultimi due mesi ben quattro membri dell’amministrazione Trump hanno dato le dimissioni o sono stati messi alla porta.

Attualmente in Afghanistan la presenza militare italiana  prevede, un impiego di 900 militari, 148 mezzi terrestri e 8 mezzi aerei, suddivisi tra personale con sede a Kabul, e contingente militare italiano dislocato ad Herat presso il TAAC-W.

 

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