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Dalla lotta allo Sblocca Italia allo sciopero sociale. Parla il Laboratorio Iskra di Bagnoli

Incontriamo Eddy, attivista del Laboratorio Politico Iskra, un organismo che ha promosso, insieme ad altri collettivi e reti di movimento la manifestazione del 7 novembre scorso a Bagnoli che ha posto, con forza, la necessità di una battaglia a tutto campo contro lo Sblocca/Italia, diventato ora legge, ma che da tempo si mobilita contro la manomissione urbanistica ed ambientale dell’intera zona flegrea.

Che giudizio date della manifestazione del 7 a Bagnoli e della palese operazione di criminalizzazione in corso in questi giorni sulla stampa cittadina e nazionale?

Il 7 Novembre scorso a Bagnoli si è svolta la più grande, partecipata e combattiva manifestazione vista finora contro il famigerato decreto Sblocca-Italia; migliaia di persone scese in piazza ed in particolare la partecipazione massiccia di proletari del territorio dimostrano in maniera inequivocabile che la parte sana del quartiere è con noi.

Un’importantissima giornata di lotta non semplicemente per la “tenuta di piazza” e per la significativa resistenza rispetto ad una gestione dell’ordine pubblico vergognosa ma per  l’efficacia di un passaggio politico costruito a partire dalla vertenza territoriale e per la partecipazione reale del territorio, in primis giovani proletari e disoccupati.

Il corteo da giorni aveva annunciato e comunicato il suo arrivo a Città della Scienza e la volontà di fare un’assemblea pubblica all’interno (sia per un motivo simbolico vista la mancata visita di Renzi proprio in quel luogo sia per il fatto che dai proletari bagnolesi Città della Scienza è sempre stata vista non certo come una risorsa per il quartiere, bensì come la storica roccaforte delle clientele di una certa sinistra).

La criminalizzazione che in questi giorni stiamo subendo da parte della stampa è il copione degli apparati dello Stato e dei padroni: tentare di sbattere il mostro in prima pagina e scaricare sul movimento la responsabilità delle tensioni, degli scontri e delle barricate. Il loro obiettivo è quello di nascondere la rabbia sociale che va crescendo in tutta Europa contro le politiche di austerity e di precarietà, come dimostra non solo la ripresa delle lotte operaie, ma anche la dura protesta e gli scontri di qualche giorno fa a Bruxelles contro le politiche di macelleria sociale ordinate dall’UE e dalla BCE.

Per quanto ci riguarda la responsabilità tecnica degli scontri, delle barricate e delle sassaiole seguite al diniego della questura ricade interamente su quest’ultima; la responsabilità morale e politica degli incidenti e dei bambini rimasti intrappolati a respirare il gas tossico dei lacrimogeni sparati ad altezza uomo dalle forze dell’ordine, ricade interamente sui vertici di Città della Scienza e su Vittorio Silvestrini, che ieri hanno confermato per l’ennesima volta di concepire quell’area come “cosa loro”: una condotta arrogante che ricorda tanto quei metodi camorristici che la CdS nel suo comunicato affibbia ai manifestanti.

L’amministrazione De Magistris dichiara che vuole essere in campo contro le norme che commissariano il Comune e che, di fatto, aprono la strada all’affarismo ed alla speculazione. Il Sindaco è stato chiaro all’assemblea in piazza a Bagnoli e nelle dichiarazioni post/manifestazione. Cosa chiedete all’Amministrazione?

Chiariamo da subito che il movimento contro lo Sblocca-Italia, a Bagnoli come in tutto il resto d’Italia, è totalmente autonomo ed indipendente dalle istituzioni a qualsiasi livello, di qualsiasi partito e colore esse siano. Gli scontri di potere interistituzionali sono affari delle istituzioni, non nostri. E’ evidente che se un’amministrazione comunale o una sua parte cosi’ come alcune opposizioni parlamentari chiedono il confronto nell’obiettivo comune di far saltare lo Sblocca-Italia e impedire il sacco di Bagnoli noi siamo disponibili ma qualora gli interessi fossero altri ed estranei ai nostri obiettivi, non esiteremo un minuto ad agire di conseguenza come d’altronde abbiamo già fatto in passato.

Quindi da questo punto di vista noi abbiamo sfidato l’amministrazione comunale al ritiro della firma dell’accordo del 14 Agosto, della delibera per la variante del piano regolatore e di adottare tutti i procedimenti per porre il problema dell’incostituzionalità del decreto Sblocca-Italia.

L’opposizione allo Sblocca/Italia ha bisogno di un’articolazione e di una generalizzazione di tipo nazionale per poter battere l’arroganza del governo e la sua natura antisociale. Che proponete ai comitati, alle associazioni ambientaliste e a tutti coloro che in queste settimane, nei vari territori, si stanno battendo contro questo odioso provvedimento?

Dopo la mobilitazione del 7 Novembre è necessario costruire uno spazio ed un percorso di lotta unitario per fermare lo Sblocca-Italia, inserito in una più ampia mobilitazione e ricomposizione delle lotte sociali ed ambientali contro il governo Renzi ed il Partito Democratico. Da subito infatti intendiamo lavorare per un appuntamento nazionale a fine mese che veda confrontarsi tutte le realtà interessate a livello nazionale sulla mobilitazione contro lo sblocca-italia. Questo è un decreto organicamente inserito nella logica politica che ispira tutte le controriforme in corso da tempo sul lavoro, la scuola, la casa, il governo del territorio, i servizi locali. Dal Jobs act alla Buona scuola, dalla legge Lupi sull’urbanistica al Piano casa, l’obiettivo delle corporazioni economico-finanziarie nazionali ed europee che reggono i fili del governo Renzi è uno solo: far pagare la crisi alle classi popolari, impossessandosi dei beni pubblici e stroncando ogni forma di reale opposizione dal basso.

Da subito quindi abbiamo sottolineato che occorre reagire con forza ed il 7 novembre è stato un ottimo segnale, ma deve essere un primo momento di ricomposizione e rilancio a livello nazionale delle vertenze settoriali e delle lotte in corso sui singoli territori.

L’approssimarsi della giornata del 14 novembre (lo Sciopero Sociale) può essere un ulteriore momento per far circolare i contenuti della mobilitazione di Bagnoli e connetterla con le altre vertenze sindacali e sociali che sono in campo?

Assolutamente si. La stessa assemblea subito dopo il corteo del 7 Novembre ha sottolineato l’importanza di sostenere la giornata del 14 Novembre. Non solo, subito dopo sarà necessario costruire proprio insieme a tutti i soggetti sindacali, politici e sociali un momento pubblico che provi a rilanciare a livello nazionale la mobilitazione contro lo Sblocca-Italia che sul nostro territorio, subito dopo il 7 sta proseguendo.

 

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