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Il 20 ottobre in piazza, per le nazionalizzazioni e non solo

Si è svolta venerdi 12 ottobre la riunione dei firmatari dell’appello che hanno convocato la manifestazione nazionale del 20 ottobre per le nazionalizzazioni. L’ appello è stato sottoscritto sia da personalità che organizzazioni politiche, sindacali e sociali.

La discussione ha messo a fuoco i problemi organizzativi del corteo previsto per sabato 20 ottobre. La partenza è prevista da Piazza della Repubblica e la conclusione in Piazza San Giovanni con gli interventi in piazza dei promotori.

Si è deciso di procedere con una testa del corteo unitaria, rappresentativa di tutte le forze organizzatrici, dietro lo striscione:  nazionalizzare qui ed ora. Subito dietro gli striscioni delle aziende e dei settori sui quali più forte è emersa la nazionalizzazione come soluzione ai problemi accumulatisi negli anni e provocati dalla privatizzazione: è il caso di Alitalia, Telecom, Ilva, municipalizzate dei trasporti, sanità.

Emblematicamente però il primo striscione dopo quello di apertura sarà quello delle realtà sociali e sindacali di Genova. Una attenzione particolare verrà dedicata all’Atac di Roma dove il prossimo 11 novembre ci sarà il referendum comunale sulla privatizzazione.

La composizione del resto del corteo sarà articolata con gli striscioni di tutte le forze promotrici del corteo, senza alcun problema di posizionamento vista la piena condivisione dei contenuti della manifestazione.

Si è deciso inoltre di convocare una conferenza stampa di presentazione della manifestazione per giovedi 18 ottobre alle ore 12.00 emblematicamente davanti alla sede della Società Autostrade in via Bergamini (zona Tiburtina).

Nella riunione c’è stato anche un interessante confronto politico sulla relazione tra la manifestazione del 20 ottobre ed i suoi contenuti con il contesto politico. Il fatto che nello stesso giorno ci siano eventi politici nazionali rilevanti come la kermesse del M5S al Circo Massimo e l’assemblea di Renzi alla Leopolda, non sminuisce affatto il segno politico della manifestazione per le nazionalizzazioni, al contrario segnala una polarizzazione politica che può giocare a vantaggio della manifestazione stessa.

Una manifestazione che rivendica le nazionalizzazioni  dei servizi strategici per il paese e il ritorno del soggetto pubblico nella gestione dei beni comuni e degli interessi collettivi, è un chiaro esercizio di autonomia e indipendenza politica sia dal governo che dall’opposizione del tutto formale del Pd e che rimette al centro la priorità degli interessi popolari sia rispetto agli interessi privati sia ai dogmi privatizzatori dell’Unione Europea.

Alla riunione erano presenti rappresentanti di: Unione Sindacale di Base, Federazione del sociale Usb, Eurostop, Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano, Rete dei Comunisti, Clash City Workers, ex Opg, Senso Comune, Patria e Costituzione, Comitato per l’attuazione della Costituzione, Noi Restiamo, Rete No War.  Tra le adesioni è arrivata anche quella della Federazione dei Giovani Socialisti.

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