Menu

Feriti cinque militari italiani nella enclave curda in Iraq

C’è stato un attentato esplosivo contro i militari italiani in Iraq. I feriti sono cinque di cui tre in gravi condizioni. L’attentato, riferisce lo Stato maggiore della Difesa, è avvenuto in mattina quando un Ied, un ordigno esplosivo rudimentale, è detonato al passaggio di un convoglio dei militari appartenenti alle Forze speciali italiane in Iraq.

L’attentato è avvenuto intorno alle 11 locali, nella zona di Suleymania, nel Kurdistan iracheno. Ad essere coinvolti sono stati i commandos della task force presente in quell’area, che stava svolgendo un’attività di supporto ad una unità di forze speciali dei Peshmerga. I cinque feriti, sempre secondo quanto è stato possibile apprendere, sono tre incursori della Marina (appartenenti al Goi, il Gruppo operativo incursori) e due dell’Esercito (9/o Col Moschin).

I cinque militari coinvolti dall’esplosione sono stati subito soccorsi, evacuati con elicotteri USA facenti parte della coalizione e trasportati in un ospedale “Role 3” dove stanno ricevendo le cure del caso.

Tre dei cinque militari sono in condizioni gravi, ma non sarebbero in pericolo di vita. I tre militari sono tutti in prognosi riservata ed attualmente ricoverati in un ospedale militare a Baghdad. Dei tre il più grave ha riportato un’emorragia interna; un altro ha perso alcune dita di un piede e il terzo ha gravissime lesioni a entrambe le gambe, che sono state parzialmente amputate. Gli altri due militari coinvolti nell’esplosione, invece, hanno riportato solo micro fratture e lesioni minori.

Gli ultimi soldati italiani si erano ritirati dall’Iraq occupato nel dicembre del 2006.  Ma la realtà dei fatti sé andata diversamente. Il governo Renzi nel 2014, decise di inviare in Medio Oriente un certo numero di militariaffermando che si trattava del contributo italiano alla ‘coalizione contro l’Isis’ che vede protagonisti gli Stati Uniti e le petromonarchie della penisola arabica, oltre a Gran Bretagna, Francia e Germania.

Così il governo italiano, confermato da quelli successivi a Renzi, decise di inviare nel nord dell’Iraq più di 500 soldati in Iraq (molti appartenenti alle forze speciali), nella zona curda in particolare.

Il compito dei soldati italiani è ufficialmente quello di sostenere le milizie agli ordini del governo regionale curdo di Erbil, un’entità di fatto in competizione con quello di Baghdad e legata invece a doppio filo non solo a Washington, ma anche a Israele.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *