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Parma. Aggressione autista Tep, l’altra verità: “Voleva investire il nostro amico e rideva”

Il video aveva fatto il giro di tutti i media e sembrava la prova provata dell’”aggressività violenta” di alcuni ragazzi di colore, che a Parma se la sarebbero presa senza motivo con un autista dell’autobus.

Per fortuno che c’è ancora qualche cronista che non si ferma alla prima versione di un fatto, ma va a sentire altre campane. Scoprendo una realtà decisamente più contraddittoria.

Le tensioni tra culture ed etnie diverse sono pressoché inevitabili (la “diversità” ha bisogno di tempo per superare le differenze di linguaggio, di tradizioni o anche soltanto per creare l’abitudine a “vedersi”), ma quello di cui non si sente proprio bisogno è la provocazione. Come nel caso del Tiburtino Terzo a Roma, se i pregiudizi razziali di un “povero” (un lavoratore o uno sbandato) si trasformano in volontà di dar vita alla “guerra tra poveri”, si troveranno decine di avvoltoi ben pasciuti pronti a sfruttare l’occasione.

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Redazione Parmapress24

Una violenta lite quella che si è scatenata nell’autostazione Tep di Parma, adiacente alla stazione dei treni intorno alle 18:30 del 29 agosto. Una lite che ha indignato la città, sfociata in aggressione verso un autista dei bus, G.P., di 51 anni, che ha ricevuto sette giorni di prognosi per le lesioni.

L’uomo ha dato la sua versione dei fatti al quotidiano IlGiorno riferendo come i ragazzi stessero intralciando la strada impedendogli di continuare la corsa della corriera che porta a Mezzani. leggi: Autostazione- Autista Tep aggredito da gruppo di giovani stranieri (video): “Pensavo di morire” – Le reazioni politiche. Tep ha avviato una indagine interna per determinare le eventuali responsabilità dell’autista.

I video, diventati virali, mostrano violenza e insulti. Ma cosa è successo prima? Cosa ha scatenato tanta rabbia tra questi giovanissimi di origine straniera? Ragazzi che generalmente non sono mai sembrati violenti, stando alle testimonianze degli agenti della Polfer o dei frequentanti la stazione. “Sono sempre stati gentili, molti li conosciamo perché stanno spesso qui” riferisce un agente. Coinvolta infatti quella che sembra una compagnia di ragazzi di varie nazionalità che in attesa della corriera o del treno che li riporta a casa nella bassa parmense si danno “la punta” alle panchine della Tep.

A due giorni di distanza parla un ragazzo che quel pomeriggio era presente, ha visto la scena e ha riferito la sua versione ai militari: “Voleva investire il nostro amico, poi si è messo a ridere”.

Il ragazzo che, nel primo video diventato virale grazie a Cronaca Vera, si vede entrare sul bus e buttare a terra l’autista è  stato identificato. Si tratta di un 19enne di origine senegalese residente a Parma e che lavora in un paesino della provincia. Il giovane stava tornando da lavoro dove ha incontrato degli amici in stazione.

Noi veniamo qua tutti i giorni- riferisce il ragazzo – I miei amici vengono qua tutti i giorni, spesso gli autisti non li vogliono far salire e fanno storie per niente. Il biglietto ce l’abbiamo. Ma ieri non volevamo prendere il bus. Alcuni di noi stavamo qua (tra le pensiline, ndr) un altro gruppo stava arrivando dalla strada. L’autobus è arrivato e non ha rallentato anche se uno era in mezzo alla strada. Lui l’ha visto ed ha accelerato, lo stava per beccare ma noi l’abbiamo tirato via. Poi l’autista si è messo a ridere. Il ragazzo è andato da lui e si è messo ancora a ridere. Non siamo in un videogioco dove puoi ammazzare la gente e metterti a ridere. Non ha nemmeno chiesto scusa, per forza il nostro amico si è incazzato. Poi l’uomo ha tirato fuori il telefono e si è messo a fare il video. Già hai sbagliato, non puoi metterti a riprendere per far vedere che hai ragione. Volevamo il suo telefono e quando si sono aperte le porte lui ha iniziato per primo a dare calci. Noi volevamo solo prendere il telefono e aspettavamo i carabinieri. Li hanno chiamati due autisti che hanno assistito a tutta la scena. Anche loro ce l’hanno detto, “andate voi a fare la denuncia”. E’ inutile che stiamo qui a parlare di razzismo, non c’entra. Noi non ce l’abbiamo con nessuno, siamo un gruppo di varie nazionalità, italiani, senegalesi, siamo sempre uniti. Noi dobbiamo cercare di far capire cosa è successo”.

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