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Catania. Sgomberato, con l'”uso” dei Vvf, a tempo di record lo Studentato Occupato “95100”

 

Forse è il primo caso, a Catania di sicuro, di un edificio occupato e sgomberato in meno di otto ore con l’intervento della Celere in assetto di carica, della Digos, con il supporto esterno dei Carabinieri, e con l’ausilio determinante dei Vigili del fuoco, a cui è toccato l’ignobile compito di sfondare le porte.

L’OCCUPAZIONE E LE MOTIVAZIONI
Ieri mattina presto, un gruppo si studentesse e di studenti iscritti all’Università di Catania sono penetrati all’interno dell’ex Hotel Costa, già residenza universitaria, chiuso e abbandonato da anni, presso la centralissima via Etnea, dichiarandolo STUDENTATO OCCUPATO “95100”.

“Abbiamo scelto – dichiara Giulia, una delle compagne occupanti- l’Hotel Costa perchè è un simbolo: è simbolo di come l’indisponibilità e la mancata volontà di grandi proprietari e di grandi enti possa incidere sulle vite di chi tutti i giorni deve affrontare la precarietà e il sacrificio”.

“Siamo nel 2018 – aggiunge Alberto – e noi giovani siciliani siamo costretti a vivere in una terra definanziata e sfruttata. Il problema degli alloggi è un problema ditutta una generazione: non solo di chi studia e, non potendo lavorare, deve vivere fino a 30 anni con i genitori, ma anche di chi è obbligato a fare il pendolare dalla provincia perchè non può permettersi un affitto, o magari chi lavora ma viene pagato così poco che deve comunque fare gravi sacrifici per potere avere un tetto sopra la testa.
I dati Eurostat dichiarano che nel 2016 in Sicilia il tasso di disoccupazione raggiunge il 22,1%, di cui il 57,2% è disoccupazione giovanile (dai 15 ai 24 anni). A Catania a lavorare sono solo 4 giovani su 10”.

“Per quanto riguarda chi sceglie di fare l’Università – sottolinea Ruggero, studente fuori sede- e non rientra nella fascia di reddito più bassa, i costi delle tasse su tutto il territorio nazionale sono sempre in aumento: si arriva a Catania a € 1.729 annui per le fasce più alte, e sempre più rigidi sono i requisiti per accedere alle graduatorie delle borse di studio, con i nuovi calcoli ISEE, per non parlare dei libri, la cui spesa ammonta almeno a

500 euro annui se si riescono a reperire le dispense, altrimenti circa 1200 euro, se vengono richiesti i testi originali. Ci tenevamo a spiegare la nostra situazione perchè è quella di molti giovani siciliani, di chi sceglie di

rimanere e non emigrare, ed è costretto ad affrontare tutto questo.
Gli affitti, soprattutto nelle zone universitarie, sono in continuo aumento, e la qualità dell’Università qui a Catania è molto più bassa che nelle altre parti d’Italia. Siamo sempre più giù nelle graduatorie nazionali per i servizi, la qualità dello studio e della ricerca, i finanziamenti che riceviamo. Ci viene chiesto di fare dei sacrifici ma non veniamo per nulla aiutati. Un posto come questo potrebbe contenere tra 250 e 300 studenti e giovani lavoratori, eppure viene tenuto chiuso, da 10 anni, è assurdo. Quest’esperienza è per noi importantissima, ci da un opportunità di riscatto e di riprenderci il nostro diritto a restare in questa terra. Per questo chiameremo lo Studentato Occupato “95100”, perchè crediamo che si debba resistere in questa città, riconquistandocela nel nostro diritto di viverla. La riappropriazione di questo spazio è un esempio di come

l’abbandono di posti che potrebbero essere messi al servizio della comunità si possa sovvertire e impedire: noi non ce ne andremo fino a quando l’ex Hotel Costa non tornerà ad essere di tutti i giovani studenti e studentesse che ne hanno bisogno!”

LA FEDERAZIONE DEL SOCIALE USB CON L’OCCUPAZIONE
La Federazione Del Sociale USB Catania ha manifestato sin da subito il sostegno all’occupazione: “Stamattina – si legge in comunicato stampa diffuso ieri – l’ex Hotel Costa, che dal 1976 al 2009 è stato una residenza universitaria affidata all’ERSU con circa 300 alloggi per studentesse e studenti dell’Università di Catania, e che dal 2009 è rimasto chiuso, abbandonato, nonostante l’ERSU fosse disposto all’ acquisto e alla risoluzione del contenzioso con la proprietà e che ha deciso di tenere lo stabile chiuso da 9 lunghi anni, oggi è stato occupato da studentesse e studenti universitari che hanno esposto lo striscione con la scritta STUDENTATO OCCUPATO “95100”.
La Federazione Del Sociale USB Catania solidarizza e sostiene questa ennesima occupazione che avviene in città nello spazio di due settimane. In via Cristoforo Colombo, nei pressi della Pescheria, è stato occupato, dando vita al “CPO COLAPESCE” , un immobile (valore circa 700 mila euro), proprietà dell’Unicredit, chiuso e abbandonato dal 2008, banca che ha chiesto alla questura lo sgombero dell’immobile e per richiuderlo,

forse in modo definitivo, mentre il CPO è diventato un punto di riferimento per il quartiere. Oggi, lo STUDENTATO OCCUPATO “95100” mette a nudo la questione degli alloggi, in una città dove si mantengono tanti immobili chiusi e abbandonati, mentre diventa sempre più diffusa la pratica degli affitti capestro per universitarie e universitari. La Federazione Del Sociale USB Catania chiede che l’ex Hotel Costa torni ad essere una residenza universitaria aperta a tutte le studentesse e gli studenti iscritti all’Università di Catania che non possono e non vogliono pagare gli affitti capestro imposti da questo sistema di sfruttamento e colluso con le clientele mafiose”.

LE CESOIE DEI VVF E LO SGOMBERO
Per tutta la giornata di ieri gli occupanti avevano previsto un presidio permanente allo Studentato Occupato “95100” , e lavori di pulizia e di sistemazione . Da oggi, invece, contavano di abilitare una delle due mense ad aula studio, e dare vita , due volte a settimana, ad uno Sportello di supporto per giovani studenti colpiti da problemi abitativi, con l’intendo di aprire al più presto tutte le stanze e gli appartamenti a studentesse e a studenti dell’Atneo che ne hanno bisogno. Ma, le cesoie dei Vigili delfuoco (i Vvf, circa 10 unità, sono intervenuti con tre mezzi, fra cui anche un’autoscala, e sono stati apertamente contestati da molti di coloro che, all’esterno dell’ex Hotel, avevano protestato durante lo sgombero della polizia) hanno spalangato le porte a celerini e digossini, che hanno raggiunto le persone che al momento dello sgombero si trovavano all’interno dell’edificio occupato, per l’esattezza 11, fra compagne e compagni, i quali sono stati condotti con 8 autovetture in questura, con un carosello di lampeggianti e sirene che ha trasformato la centralissima via Etnea, ZTL, con le vistose luminarie accese, per gli imminenti festeggiamenti agatini, in una sorta di set cinematografico degno di Minniti. In questura, lo stato di fermo si è tradotto in denuncia a piede libero con le accuse di “oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale” , “occupazione” e “danneggiamento”.

L’ULTIMO COMUNICATO DEL “95100”
“Nonostante la trattativa avviata già in mattinata concordemente con Ersu e proprietà sul futuro degli spazi dell’Hotel Costa, la questura decide di sgomberare con un atto di forza gli studenti. Incompresibile e vergognosa follia della questura di Catania, che adopera con zelo un ingente quantitativo di forza pubblica in poche ore, per far tornare l’Hotel Costa uno spazio vuoto e per togliere il diritto abitativo agli studenti .
NOI VOGLIAMO LO STUDENTATO!”.

VVF. USB : “ABUSO DELLA PREFETTA, I VVF NON SVOLGONO OPERAZIONI DI POLIZIA!”
Sull’intervento dei VVF nello sgombero del “95100” una dura nota di Costantino Saporito, del Coordinamento nazionale VVF USB: “Quello che è accaduto ieri a Catania, non è un caso limite, è sempre il solito ricatto che avviene nel nostro ambiente lavorativo. La Prefetta di Catania sa benissimo che i Vigili del fuoco non possono essere “usati” per fare sgomberi. Sa benissimo che c’è una procedura ministeriale chiara ed inequivocabile, che parla di assistenza a debita distanza per la tutela e la salvaguardia di tutti: sgomberati e sgomberanti. Questo èla norma!
Il “buon senso” , invece impone la maturità sociale verso chi manfesta un disagio. Non è con la repressione che si risolvono problemi che hanno natura costituzionale: il diritto alla casa ed all’abitare è un principio universale. Come Vigili del fuoco USB ci chiediamo come sia possibile che la Prefetta si sia permessa di distogliere una squadra di intervento e soccorso pubblico per un suo uso, al limite del “favore” personale. Catania è già una realtà che vive di un sotto organico, nei Vigili del fuoco, che dovrebbe far riflettere chi rappresenta la republica nel territorio. Evidentemente, non è così”.

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