Martedi si è tenuta una conferenza stampa del movimento SlotMob, nella sala conferenze della Camera dei deputati in Montecitorio.
A questa conferenza effettuata per il lancio del Manifesto che chiede di togliere la gestione dell’azzardo in concessione alle società commerciali, hanno preso parte diversi esponenti di realtà sociali le quali sono da qualche tempo impegnate nell’attività di contenimento e denuncia degli effetti perversi che la diffusione del gioco d’azzardo “istituzionale” e delle macchinette “mangiasoldi” (dette “slot machine”) sta seminando nelle famiglie italiane immiserendole e rendendo “schiavi” del gioco migliaia di persone.
L’emersione di una nuova patologia medica – la “ludopatia”- con caratteristiche di tossicodipendenza, (del tutto simile quindi agli effetti di una droga pesante come l’eroina) tutto ciò dovuto grazie alla diffusione su vasta scala di migliaia “slot-machine”, le quali solo nell’anno scorso hanno prodotto un mercato economico stimato in ben 88mld di euro ai quali se ne devono aggiungere almeno altri 3 o 4 per l’indotto presente in questo mercato. La conferenza ha anche presentato l’evento “ Slot Mob nazionale del 7 maggio 2016”.
Sempre in questa conferenza è stata annunciata la presentazione di una specifica lettera da indirizzare al Presidente della repubblica, lettera nella quale si chiede il rispetto della Costituzione italiana almeno nella parte la tutela da esigere per la difesa da speculazioni e minacce alla salute pubblica.
Nel silenzio quasi totale, tra i pochissimi giornalisti di testate minori o associazioni locali, era presente soltanto il giornale l”Avvenire (organo della CEI – Conferenza Episcopale Italiana) oltre a vari esponenti di associazioni cattoliche, anche un vescovo era presente alla conferenza (Mons. Enrico Feroci Direttore Caritas Roma), a testimonianza del fatto che il “movimento Slot-Mob” è osservato attentamente dalla chiesa, la quale attraverso alcune sue associazioni e collegamenti sociali (parrocchie, oratori, ecc…) fornisce un contributo alla diffusione di questi avvenimenti dando così a questo movimento, almeno in alcuni suoi settori rilevanti, una caratteristica: “simil confessionale”.
Si deve far notare che negli ultimi mesi sono stati oltre 120 gli eventi avvenuti spontaneamente in tutta Italia, eventi i quali spesso ignorati dalla stampa mainstream, una delle caratteristiche che questo movimento sta assumendo è quello della “logica premiale” cioè vengono “premiati” i gestori di bar e locali pubblici che si rifiutano di installare slot-machine, oppure le spengono.
Questa pratica è definita come un “voto con il portafoglio” cioè scegliere dove consumare preoccupandosi del come spendere i propri denari evitando quei luoghi dove sono presenti questi “mangiasoldi” premiando pubblicamente gli esercizi commerciali che non accettano di vendere i prodotti dell’azzardo (Slot, Vlt, Gratta e vinci, lotterie istantanee, ecc.).
Nella conferenza sono anche emerse, da parte di alcuni esponenti anche politici che hanno anche costituito un “gruppo interparlamentare sull’azzardo”, alcune suggestioni interessanti per le loro percezioni e intuizioni oltre che interpretazioni che sta da tempo assumendo questa vicenda.
Viene, ad esempio, fatto notare da parte dell’avvocata Flavia Cerino (Avvocato Movimento Slot Mob Sicilia), come in Sicilia al “migrante” che riesce a mettere piede nell’isola e al quale l’autorità competente fornisce danaro per le spese quotidiane; ebbene si mette in risalto il come poi questo stesso denaro venga usato per “giocare all’azzardo” attraverso slot-machine, gratta e vinci o cose simili, nella speranza di “vincere” qualche somma utile modificarne la loro “misera” condizione; altro esempio viene fornito da: Leonardo Becchetti (Economista Movimento Slot Mob) che definisce l’azzardo come: “tassa regressiva” spiegando come lo stato non guadagni poi chissà quale cifra poiché è costretto ad accollarsi i costi dovuti alle ricadute sia sanitarie (ludopatia) sia economiche (mancato utilizzo di risorse economiche per spese sociali da parte degli “avventori” ridotti in miseria dall’azzardo stesso!); altri interventi definiscono l’azzardo come una “consumazione” della povertà – quindi dei poveri – per fare cassa da parte dello stesso Stato il quale in questa vicenda incassa ben 8 mld di euro tra interessi e tasse; altri ancora denunciano la pervasività nella quale è precipitata la città di Roma che vede la presenza di oltre 25.000 slot-machine con addirittura una sala giochi con ben 900 slot-machine e quindi 900 postazioni di gioco d’azzardo: viene anche denunciato da parte di un esponente del VII municipio come ci troviamo di fronte ad un “analfabetismo applicativo” cioè: la mancanza di una capacità applicativa per un utilizzo di risorse in modo diverso dall’azzardo stesso!!!
Un’importante comunicazione, scritta, per l’impossibilità di essere presente, è stata la lettura di un messaggio del collettivo Senza Slot di Pavia, Questo manifesto è stato presentato dagli amici di Slot Mob a una conferenza stampa alla Camera dei Deputati il 12 aprile 2016. Il collettivo pavese, uno dei primi a prendere l’iniziativa, ha mandato questo saluto in occasione della conferenza:
“Ti invio da parte mia un saluto di cuore, senz’altro condiviso dai miei compagni del Collettivo Senza Slot.
Forse qualcuno sperava che l’opposizione popolare all’azzardo liberalizzato di massa si rivelasse un fuoco di paglia: qualche aperitivo in bar senza macchinette, qualche inefficace ordinanza comunale, qualche legge regionale da lasciare inapplicata, un paio di libri scandalizzati sul tema e poi, passata la tempesta, gli affari sporchi delle multinazionali in combutta con lo Stato che continuano indisturbati. Slot Mob è la prova che non sta andando così.
… nel vostro “Manifesto di democrazia economica” dite una cosa su cui siamo particolarmente d’accordo: è un fallimento ed è insostenibile il regime concessorio, che attribuisce a dei privati (che con espressione un po’ enfatica potremmo definire “senza scrupoli”) il compito improbabile di vigilare sull’impossibile mantenimento del gioco d’azzardo di massa nei confini dell’interesse pubblico.
Qualsiasi riforma del settore che non parta dalla necessità di superare definitivamente questo modello ipocrita avrà soltanto una funzione cosmetica. Lottiamo per strappare anche le briciole dalle tasche voraci delle multinazionali dell’azzardo e per sganciare anche solo parzialmente il bilancio statale dal parassitismo nei confronti di chi ha una dipendenza da azzardo; al tempo stesso, tuttavia, non dimentichiamoci che l’obiettivo finale resta chiaro e netto: uscire definitivamente dal sistema micidiale dell’azzardo liberalizzato di massa.
A presto. Collettivo Senza Slot
Nella conferenza è stato promosso l’ evento che al momento ha già trovato l’adesione di oltre 30 città o luoghi nei quali è presente tale fenomeno. A Roma l’evento di Slot-Mob è annunciato per il 7 maggio in piazza Re di Roma per l’intera giornata. Si tratta di un’iniziativa nella quale, l’attività cosiddetta di “logica premiale”, i settori che parteciperanno allo Slot-Mob svilupperanno un evento di “festa e omaggio” rivolto a quei gestori di locali, bar, sale da gioco ecc…, che hanno rifiutato o abbandonato il mercato o l’installazione nei propri locali delle macchinette “mangiasoldi” e “mangiapersone”!
Infine, ma non certo per importanza, nella conferenza, sono state denunciate, da parte di giornalisti e operatori del settore comunicativo o sociale, le “minacce esplicite, loro rivolte (a qualcuno addirittura è stata assegnata una scorta) da parte di esponenti di una “criminalità organizzata” che nel settore e nel mercato del gioco d’azzardo è ben presente e vi investe le notevoli risorse economiche ricavate dai “profitti” realizzati in questo “mercato delle vacche” che è il sistema dell’azzardo.
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adep
…contro l’azzardo sarà forse anche il caso di “azzardare” qualcos’altro.
Ad esempio: ..perchè non pretendere, dalle associazioni o industrie che concorrono nel mercato dell’azzardo le quali sollecitano o partecipano ai bandi di concorso per l’assegnazione delle concessioni di licenze per l’installazione e la fornitura di materiale, sia pubblicitario sia manifatturiero, la denominazione DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), vincolo da apporre nelle normative, previste dal bando di appalto o concessione-licenza, che il soggetto (o le aziende e società) interessate alla concessione delle licenze, o alla installazione/gestione di slot-machine o del gioco on-line. Prevedere e garantire checon questa norma che l’attività si povrà effettuare e svolgere senza che in questa gestione non sia presente nessuna forma di profitto “illegale” o azzardo. Normativa che garantisca e certifichi, nella stessa misura con la quale vengono tutelati o garantiti prodotti alimentari o altro, la genuità, la trsparenza e la sede fiscale giuridica. Altra normativa da prevedere e certificare consiste nella sede giuridica e fisica della proprietà (le quali attualmente in maggoranza risultano avere la loro sede fiscale-commerciale-guridica nei cosidetti “paradisi fiscali”); cioè che venga certificata e controllata la sua residenza nel paese o regione/comune nel quale intende installare il suo prodotto e la sua attività.
Altra cosa riguarda la pubblicità, occulta o meno. Essa non deve essere limitata solo ad alcune categorie o settori (proibendo l’utilizzo di messaggi “subliminali” attraverso l’uso di minori o immagini di natura diversa dallo stesso “gioco”) bensì essa deve essere vietata e punita da parte di chi avrà il compito di controllarne il rispetto delle norme giuridiche e fiscali.