i sembra che il personaggio non meriti tutta quell’attenzione che vediamo in giro. Quindi lo spazio che ci sembra giusto dedicargli è questo.
La critica di Stefano Azzarà, ieri, a molti è piaciuta; a qualcuno no, ovvio. Ci riproviamo con Andrea Scanzi, più sintetico.
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Caro ex iconoclasta autentico e oggi turibolo subdolo del potere, che rispondi al nome di Roberto Benigni ma che ormai pari un Bondi qualsiasi, e che sei pure nato nella mia città, le parole potrebbero essere tante. Ma non lo saranno. In fondo aveva già capito tutto il Monni, lui sì, satirico fino alla fine. Di parole, qui, ne bastano poche. Queste: preferisco ricordarti da vivo. Una prece.
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