L’Assemblea Nazionale del Potere Popolare di Cuba si è insediata oggi. Tra i suoi compiti quello di eleggere il successore di Raul Castro alla presidenza del Consiglio di Stato.
I 605 deputati dell’Assemblea Nazionale (di cui 332 donne) eleggeranno i 23 membri del Consiglio di Stato, compreso il presidente del massimo organismo dirigente dello Stato cubano. Raul Castro (86 anni) non è candidato alla rielezione, in applicazione del limite imposto dal suo stesso governo per gli incarichi elettivi. Come suo probabile successore è stato indicato Miguel Diaz-Canel (57 anni), attuale primo vicepresidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri. Juan Esteban Lazo Hernández, è stato proposto come presidente della Asemblea Nacional del Poder Popular, mentre come vicepresidente viene confermata l’attuale Ana María Mari Machado e come segretaria Miram Brito Sarroca.
Raul Castro manterrà comunque il suo incarico di segretario del Partito Comunista Cubano. Da questa posizione strategica, seguirà il processo di consolidamento del socialismo cubano negli anni a venire. Senza dubbio Raul Castro Ruz è uno leader politici che hanno consolidato l’esperienza rivoluzionaria cubana. Durante questi anni di governo, ha riportato Cuba a galla dai momenti più difficili del durissimo “periodo especial” degli anni Novanta. Raul Castro è riuscito a ristabilire le relazioni diplomatiche con il governo degli Stati Uniti d’America ed invitò il presidente Obama a rafforzare le nuove relazioni in occasione della visita l’Avana. Un evento inedito che ha dimostrato come Cuba continui a essere una delle nazioni latinoamericane con una enorme dignità. Insieme a Fidel Castro hanno rappresentato il gruppo dirigente rivoluzionario più longevo e capace di dare continuità al socialismo possibile nell’esoerienza rivoluzionaria di Cuba.
L’avvento di Trump alla Casa Bianca e la restaurazione di destra in corso in America Latina ( di cui la destabilizzazione del Brasile e gli attacchi al Venezuela sono gli esempi più pesanti), hanno messo fine al disgelo fra Cuba e Usa, avviato da Barack Obama ma frenato da Donald Trump che ha riavviato una politica di aggressione contro Cuba.
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