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I gomblottisti pro-massacro

Leggo che molti gomblottisti se la stanno bevendo.

D’altronde, è anche colpa nostra.

Abbiamo infantilmente bisogno di semplificare una realtà troppo complessa nell’era dell’infodemia.

Abbiamo bisogno di trovare uno sbocco catartico e simbolico al nostro drammatico senso di impotenza.

Abbiamo bisogno di dare un nome e cognome al “male”, così come è consolatorio aspettare un Deus ex machina che ci salvi.

E la propaganda lo sa.

Quindi ci dicono che Soros finanzia gruppi di sostegno alla solidarietà per la Palestina (anzi, addirittura ad Hamas).

Il New York Post lancia la “bomba” atta a creare caos, i media la rilanciano.

Ma se vai a controllare i dati, la palla si sgonfia.

Si tratta semplicemente di organizzazioni umanitarie (ONG) nate in varie parti del mondo arabo, che oggi non riescono a tacere l’orrore per uno sterminio di proporzioni bibliche.

Sappiamo benissimo che, ogni anno, le Open Society Foundations concedono sovvenzioni a una vasta gamma di gruppi e individui che promuovono valori umanitari, così come sappiamo che proprio attraverso questo controllo sono state infiltrate, promosse e fomentate rivolte, che poi si sono trasformate in rivoluzioni colorate finalizzate a golpe.

L’operazione di paventare Soros dietro le manifestazioni mondiali contro il genocidio del popolo palestinese è geniale, non c’è che dire.

Per i cervelli bacati…

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • Pasquale

    Un magnate per tutte le stagioni

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