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Come possiamo essere diventati ciò che avversavamo?

“Quando mia nonna arrivò qui, dopo l’Olocausto, la Jewish Agency le promise una casa.

Non aveva niente, tutta la sua famiglia era stata sterminata. È rimasta in attesa per lungo tempo in una tenda, in una situazione estremamente precaria.

La portarono quindi ad Ajami, a Jaffa, in una stupenda casa sulla spiaggia. Vide che sul tavolo c’erano ancora i piatti degli arabi che ci abitavano e che erano stati cacciati via.

Allora lei tornò all’agenzia e disse: riportatemi nella tenda, non farò mai a qualcun altro ciò che è stato fatto a me.

Questa è la mia eredità, ma non tutti hanno fatto quella scelta. Come possiamo essere diventati ciò che avversavamo?

Questa è la grande domanda”.

 * regista israeliana

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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4 Commenti


  • Pasquale

    La nonna aveva una sovrastruttura ancora molto solida e il suo cervello libero e sgombro e ci metteva e toglieva tutto ciò che ELLA stessa sceglieva.



  • GIAN PAOLO

    Senza giustificare, anzi, quanto commesso da Hamas il 7 ottobre, quanto sta avvenendo da allora e’ lo specchio del lato peggiore della società israeliana, che cerca e coglie ogni pretesto per colpire la parte più debole della comunità palestinese


  • Aldo

    questa è la riprova che Israele non è Netanyahu e che molti ebrei sono contro questo macello.

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