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Ma davvero pensate che siamo così fessi da non capire quello che scrivete?

Nel gergo della malavita romana degli anni settanta, andava di bocca in bocca un detto, che riguardava quelli che parlano troppo con la “madama”: “uno schiaffo per farlo parlare, quattro per farlo star zitto”.

E infatti succede che Gianluca Di Feo di Repubblica, nella foga di smentire la presenza di blindati italiani nell’invasione ucraina a Kursk, scrive: “gli MLS Shield prodotti dall’azienda abruzzese Tekne non sono stati regalati dallo Stato: furono acquistati nell’estate 2022 da una fondazione guidata dall’ex presidente Petro Poroshenko e donati a una brigata di paracadutisti. Si trattava in tutto di undici fuoristrada blindati (…)”.

Adesso che quello inquadrato da un drone russo a Kursk non sia italiano passa in secondo piano, di fronte alla questione vera. Che è così chiara che equivale, appunto, ai famosi quattro schiaffoni per fare star zitto il reo confesso, nello specifico il povero Di Feo.

Cioè: l’Italia all’Ucraina le armi per invadere la Russia non gliele ha regalate, gliele ha semplicemente vendute. Come recita un altro detto romanesco: tiè, piglia, pesa, incarta (con i fogli di Repubblica) e porta a casa.

*da Beh, Buona Giornata

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