C’ho 74 anni.
Tra un decennio non ci sarò più.
Cosi come non ci saranno più persone in grado di scrivere.
L’IA ha spalancato questo mondo.
Non siamo più motivati a scrivere.
L’IA lo fa per noi.
Il risultato sarà un mondo diviso tra chi scrive e chi non scrive.
Ci saranno ancora persone che sanno scrivere.
Ma la maggioranza non scriverà più.
Non è forse vero che le competenze scompaiono quando la tecnologia le rende obsolete?
Non sono rimasti molti fabbri, e non sembra essere un problema.
Invece si.
La perdita della scrittura è molto male.
Il motivo è che scrivere è pensare.
Un mondo diviso tra chi scrive e chi non scrive è pericoloso.
Sarà un mondo di gente che pensa e di gente che non pensa.
L’automa intelligente scrive per noi.
Ma la scrittura è l’attività che consente l’organizzazione logica del pensiero.
Ciò significa che l’automazione dell’intelligenza disattiva la facoltà di pensare negli esseri umani.
è ciò che sta già accadendo.
La generazione che ha imparato più parole da una macchina che dalla voce della madre, catapultata nell’attuale infosfera iper accellerata, sta già manifestando una mutazione cognitiva.
Mia nipote adolescente m’ha risposto che d’altra parte tutto scorre.
Anche la specie umana.
Che come ogni cosa non sarà eterna.
Ma negli immensi tempi del tutto sarà destinata ad estinguersi.
Come i dinosauri.
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