Menu

Giovani sindacalisti del mondo, uniti

Il 29 e 30 aprile, in occasione dell’evento del 1 maggio cubano, si è svolto a l’Havana la seconda conferenza sulla gioventù della Federazione Sindacale Mondiale (FSM). Giovani delegati e attivisti sindacali si sono confrontati per 2 giorni intorno al tema della disoccupazione giovanile, in un periodo di profonda crisi economica mondiale. Presenti in delegazione massiccia le organizzazioni sindacali sud americane e dei paesi caraibici, ma ben rappresentata anche l’Europa e l’Africa. Un solo delegato giovane dall’Asia (Vietnam) e dall’Australia.

Quello che è emerso, da tutti i giovani che sono intervenuti, è una situazione di oggettivo e pesante attacco da parte del capitale alle fasce popolari di tutto il mondo:

Disoccupazione: questo attacco si traduce in precarietà della vita, esclusione sociale, disorientamento rispetto alle aspettative future. Disoccupazione, accompagnata alla privatizzazione sempre più spinta dei servizi e dei settori strategici dell’economia mondiale, a partire dall’educazione e la sanità, fino ad arrivare ai trasporti e al settore alimentare (cosa non molto diversa da quanto succede oggi in Italia, d’altronde). Disoccupazione, e simultanea restrizione degli spazi democratici.

La flessibilità del lavoro, la contrazione dei salari e del sistema di welfare sta attaccando pesantemente le fasce popolari di tutti i continenti, dall’ Sud America all’Europa, passando perl’Africa e l’Est Asiatico.

Nel luogo che piu di qualsiasi altro rappresenta nell’immaginario collettivo la prova che cambiare è possibile e che il socialismo esiste, Cuba, il tentativo di mettere a fuoco le problematiche e le necessità della gioventù in quest’epoca, ha dato un forte contributo alla discussione sul mondo della conflittualità sociale giovanile e di possibili stategie comuni di lotta.

Cuba affronta oggi dopo le decisioni prese dal 6° Congresso, un periodo di cambiamento molto importante e molto delicato. Per i giovani di questo Paese, nati dopo la rivoluzione, in un momento in cui il sistema socialista aveva già trionfato e si manifestava come egemone, il sentimento di curiosità e l’attrattiva verso i modelli di sviluppo consumista, sono in un certo senso complementari al sentimento di depressione che attraversa oggi i giovani europei, nati sulle macerie dell’URSS, in un momento in cui invece stava trionfando il sistema capitalista come egemone. Il confonto quindi svoltosi questo fine aprile, ha messo in luce i problemi legati alla crisi e al sistema economico che governa quasi tutti i Paesi del monto e ha manifestato la tendenza opposta nel contesto cubano, dove le garanzie e le tutele sindacali e sociali non vengono minimamente messe in discussione e dove il lavoro è in crescita.

La conferenza è terminata con l’approvazione di un Piano d’azione che prevede la promozione comune del diritto all’alimentazione, all’abitare, al sistema di salute pubblico e gratuito, e a un educazione libera per tutti. La solidarietà internazionale, come elemento di unione di tutte le realtà sindacali e nazionali appartenenti alla FSM, nei confronti dei 5 prigionieri cubani detenuti nelle carceri statunitensi, ma anche dei prigionieri palestinesi e baschi, e nei confronti di tutte le battaglie per il bene comune, è stato un altro punto messo come prioritario, in funzione dell’organizzazione di iniziative comuni e ripetibili in tutto il mondo. Partendo da questo presupposto, è emerso inoltre come essenziale per il prossimo futuro, organizzare e implementare il livello di comunicazione, discussione e azione sul livello sovranazionale (ILO, FAO, UNESCO) ma soprattutto per quanto riguarda il lavoro giovanile, sul livello regionale. Per questo motivo, al termine della conferenza, sono stati eletti alcuni rappresentati delle macro regioni del mondo (per l’Europa un compagno del PAME – Grecia, e uno dei Ferrotranvieri TGV della CGT – Francia), che avranno il compito da qui alla prossima Conferenza giovanile della FSM che si terrà in Sud Africa, di coordinare e promuovere azioni e discussioni su tutti i continenti e su tutte le regioni economiche. La possibilità infatti di confrontarsi su qualsiasi tema che interessa oggi il mondo del lavoro non può che tener conto del piano regionale, piano in cui vengono prese infatti le principali decisioni a livello economico e che ricadono poi nei territori. L’esempio a noi più vicino, quello europeo, rende piu che mai chiaro questa necessità, come d’altronde è stato più volte ripetuto in tutti gli interventi dei delegati dall’Europa (Grecia, Italia, Portogallo, Francia, Danimarca).

Un primo passo è stato dunque fatto in questo senso all’interno della delegazione europea, che da oggi inizia un percorso di elaborazione attorno al tema della precarietà del lavoro, e di tutte quelle forme di lavoro gratuito che affliggono soprattutto il mondo giovanile in Europa, coscienti sempre e comunque del fatto che solo con la comunicazione e la coordinazione, si può improntare una vera e potente battaglia sindacale a livello europeo contro la precarietà, contro la disoccupazione, e per un nuovo modello di sviluppo.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *