L’appuntamento con lo sciopero e la manifestazione di lunedì 28 maggio contro l’ulteriore svendita delle quote pubbliche di Acea segna di certo un ulteriore passaggio verso l’estensione e l’inasprimento della lotta in corso nella nostra città contro le privatizzazioni dei servizi pubblici ed è una importante mobilitazione proposta e organizzata dal sindacalismo indipendente rappresentato nell’USB.
In un’area metropolitana come quella di Roma, da tempo nelle mire del profitto privato e della mercificazione dei beni primari, non ci si può però dimenticare che alcune delle organizzazioni sindacali che, oltre all’Usb, hanno indetto lo sciopero di lunedì 28, in particolare Cgil, Cisl, Uil e Ugl, da anni si sono rese complici dell’attacco ai lavoratori e allo stato sociale in corso nel nostro paese.
Così come non ci si può dimenticare che nella città di Roma le fondamenta dell’ulteriore privatizzazione di Acea da parte della Giunta Alemanno poggiano sulle politiche di una classe dirigente, quella legata all’attuale PD, che non ha esitato negli anni ’90 a rappresentare gli interessi dei settori borghesi della capitale, avviando con la Giunta Rutelli la privatizzazione di Acea e della Centrale del Latte. Oggi quella stessa classe dirigente, all’avvicinarsi della scadenza elettorale, ha la faccia tosta di voler rappresentare una lotta fatta contro le politiche di cui si è resa, quando era al governo, pesantemente corresponsabile, di fatto tentando di strumentalizzare quella stessa lotta. E questo è inaccettabile.
I lavoratori, i precari, i pensionati, i disoccupati di questa città e di questo paese, hanno bisogno di una controffensiva forte sulla questione delle privatizzazioni, ma nessuna battaglia che non contempli la riappropriazione e la ridistribuzione delle risorse può essre utile al conflitto di classe: contro la privatizzazione di Acea, dunque, ma per la ripubblicizzazione dell’acqua, come di tutti i beni primari ed energetici al servizio della collettività.
Lo sanno bene i lavoratori, gli studenti, i precari, i movimenti per il diritto all’abitare, le associazioni, che in questi giorni si stanno mobilitando con l’Usb e il sindacalismo conflittuale contro l’aumento delle tariffe dei trasporti: per il cambiamento non basta solo battersi, bisogna battersi per vincere.
Rete dei Comunisti – Roma
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