Un governo sempre più debole e forze politiche sempre più allo sbando, sfiduciate da tutte le ultime consultazioni elettorali, ritrovano l’unità nell’offensiva ai diritti dei lavoratori e soprattutto alla garanzia fondamentale dell’articolo 18.
Bisogna aver chiaro che il contenuto della riforma dell’articolo 18 è di liberalizzare i licenziamenti, rendere ricattabili tutti i lavoratori e permettere la sostituzione in massa dei più anziani con lavoratori precari. Chi appoggia questa riforma si schiera senza riserve contro l’interesse di tutti i lavoratori.
Questo i lavoratori che hanno scioperato in Marzo lo hanno capito bene. Ed è per questo che l’appoggio determinante che il PD e i dirigenti della CGIL stanno dando alla manomissione dell’articolo 18 è possibile solo sotto un velo di silenzio e di ipocrisia.
Oggi, come a Marzo, sta ancora una volta ai lavoratori rompere questo velo, scompaginare un’accozzaglia pericolosa di forze socialmente non rappresentative, fermare questa operazione di un governo autoritario e delegittimato per chiudere una volta per tutte con l’attacco ai loro diritti.
Per questo è necessario che i lavoratori e le loro RSU, a cominciare da quelle che in Marzo hanno saputo reagire con forza e determinazione, riprendano la mobilitazione e gli scioperi sul semplice e chiaro obiettivo
Giù le mani dall’articolo 18!
Alla SAME abbiamo iniziato gli scioperi giovedì 31 maggio,, alla PIAGGIO scioperiamo a partire da martedì 5 giugno”.
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