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Sciopero Generale contro riarmo e genocidio con manifestazione a Catania

20 giugno Sciopero Generale. Contro il genocidio, il riarmo e l’economia di guerra. Abbassate le armi, alzate i salari.

Il 24 e 25 giugno si riunisce la NATO. L’Italia è pronta a firmare nuovi impegni su armamenti, spese militari e industria bellica.

Il governo Meloni – in piena continuità con chi l’ha preceduto – ha già deciso: più soldi alla guerra, meno alla scuola, alla sanità, al lavoro.

Dietro la retorica dell’“autonomia strategica” si nasconde una scelta precisa:

militarizzare l’economia e il territorio, mettere le nostre vite al servizio dell’apparato bellico.

IN SICILIA SCIOPERIAMO ANCHE PERCHÉ:

🔴 Viviamo su una terra militarizzata.

Basi NATO, radar, droni, aeroporti militari: da Sigonella a Niscemi, da Trapani a Pantelleria, la Sicilia è un’enorme piattaforma di guerra nel cuore del Mediterraneo. Ci usano come retrovia strategica per bombardare, sorvegliare, controllare.

🔴 Assistiamo ogni giorno alla criminalizzazione dell’immigrazione.

Porti chiusi, CPR, respingimenti, accordi con regimi criminali. La Sicilia è prima frontiera di un sistema razzista, che usa le persone migranti come bersaglio e come manodopera da sfruttare. Chi arriva viene internato, sfruttato nei campi, nei cantieri, nei magazzini.

Scioperiamo contro questa violenza sistemica.

🔴 Aumentano gli sfratti, peggiora l’emergenza abitativa.

Famiglie senza casa, giovani costretti a restare in casa fino a 40 anni, affitti alle stelle e speculazione sui quartieri popolari. Intanto si costruiscono caserme, basi, parcheggi militari.

Servono case, non poligoni di guerra.

🔴 La scuola pubblica è al collasso.

Edifici fatiscenti, organici ridotti, personale precario, carichi di lavoro insostenibili. Chi lavora nella scuola è sfruttato e svalutato, mentre il governo finanzia la “cultura della difesa” e progetti militaristi con le forze armate dentro le classi.

Scioperiamo per una scuola libera, laica e finanziata, non per una scuola addestrata.

🔴 Le donne pagano il prezzo più alto.

Precarietà, lavoro povero, carichi familiari, violenza di genere: tutto aumenta in un sistema che investe su guerra e controllo invece che su welfare, servizi, libertà. Le logiche patriarcali e belliche sono due facce della stessa oppressione.

Scioperiamo anche per questo.

🔴 Trasporti al collasso e grandi opere inutili.

Mentre la Sicilia resta isolata, con linee ferroviarie lente, tratte cancellate, autobus insufficienti e strade dissestate, il governo spinge sul Ponte sullo Stretto: un’opera faraonica, costosa e pericolosa, al servizio degli interessi di pochi e non dei bisogni reali del territorio.

Diciamo NO al Ponte. Sì a trasporti pubblici accessibili, sostenibili, per tutte e tutti.

🔴 Precarietà, salari bassi e fuga di massa.

In Sicilia la precarietà è la regola, non l’eccezione. Contratti a termine, lavoro nero, stage infiniti, giovani costretti a emigrare. Eppure si trovano miliardi per le armi e per alimentare guerre.

Noi vogliamo lavoro vero, dignitoso, stabile.

🔥 SCIOPERIAMO IL 20 GIUGNO

Contro la guerra. Per i salari. Per la Palestina libera

Non è uno sciopero tematico.

È uno sciopero necessario: per rompere il silenzio

per disertare la guerra

per fermare la macchina di morte

Solo chi lavora può fermare la produzione della guerra

Solo chi sciopera può aprire un’alternativa.

USB c’è. La Sicilia c’è.

Abbassare le armi, alzare i salari.

MANIFESTAZIONE REGIONALE PER LA PALESTINA LIBERA

🗓️ Catania – 20 giugno

📍 Concentramento: Villa Bellini, ore 10:30

Sit-in finale presso i cancelli di Leonardo

Contrada Torre Allegra

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