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Roma non è in vendita

La nostra città è sotto attacco e le notizie giornaliere assomigliano sempre più ad un bollettino di guerra: ospedali che chiudono, grandi aziende che vanno in crisi e mettono in cassa integrazione migliaia di lavoratori, aziende del servizio pubblicocome Atac e Ama con deficit in rosso, un servizio scadente e un costo crescente per i cittadini. E ancora. Pagamento dell’IMU oltre l’immaginabile, ora anche la tassa sui rifiuti che rincara mentre il sistema di raccolta differenziata non decolla.
La guerra contro di noi, cittadini, lavoratori e abitanti è combattuta in tutti i campi.  Le case popolari non ci sono, gli affitti sono tra i più alti di Italia e d’Europa e la conseguenza è la crescita esponenziale degli sfratti. Il lavoro che si trova è solo precario e chi guadagna sotto i mille euro al mese nei servizi oggi subisce anche la scure della spending review. Pezzo a pezzo ci stanno togliendo tutto, la scuola e la sanità, il lavoro dignitoso e la casa, il diritto alla mobilità e la pensione. Non c’è più un solo settore della nostra vita che non sia in pericolo e costretto nella morsa del mercato finanziario.
La politica è al servizio di questa guerra. Dentro l’Agenda Monti ci sono tutte le grandi forze politiche del paese e ad essa si sottomettono le amministrazioni di ogni colore. Alemanno però non si accontenta e con una valanga di delibere
presentate allo scadere del mandato vende un’enorme fetta delle aree agricole ai potenti di sempre, le famiglie dei costruttori. Altro cemento, altre urbanizzazioni insensate, altra speculazione contro la città. La guerra continua.
Restare a guardare sperando che la tempesta prima o poi finisca è insensato. Così come ha poco senso reagire ognuno per la parte in cui si sente colpito. Finché ognuno combatterà in ordine sparso siamo destinati alla sconfitta. Solo la
scelta di difendere il nostro diritto alla città, alla vita, alla dignità può invertire la marcia, ma per farlo serve uno scatto, una scelta che rompa con la rassegnazione.
USB, il sindacato di base, indipendente dalla politica ma fortemente dipendente dai lavoratori, lancia un appello ai lavoratori delle diverse categorie ad unire le forze e a mettersi in collegamento con altri settori della città che si stanno mobilitando. Nel frastuono di una campagna elettorale interminabile e lontana dai problemi reali, facciamo sentire la nostra voce. Costruiamo la nostra Agenda mettendo insieme le intelligenze e le speranze di chi vive, abita e lavora a Roma.

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