Dopo la doppia rapina e gli arresti-maltrattamenti a Velvento Kozanis, abbiamo letto sulla Stampa articoli che parlavano di visite dell’Unità Antiterrorismo a librerie di Atene (vedi anche “Indagini nel mercato dei libri”, “Autopsia in libreria”, Ethnos 6/2/2013). Lo scopo di queste visite sembra essere stato quello di rintracciare gli acquirenti di alcuni libri che si sono trovati nell’appartamento affittato da uno degli arrestati. L’articolo si riferisce a titoli specifici di contenuto politico e storico, da Nanni Balestrini fino ad Action Directe, che la Polizia Greca ha ricercato tra gli scaffali delle librerie, in un tentativo tragicomico di identificare gli acquirenti.
Nel grado in cui questi articoli sono affidabili, esprimiamo la nostra intensa preoccupazione sull’emergente caccia alle streghe sulla base della biblioteca di ogni cittadino. É inaccettabile usare il libro, un bene comune di espressione spirituale ed artistica, come mezzo per bersagliare e penalizzare le idee. É altrettanto inaccettabile la raccolta di dati da parte delle autorità investigative sull’identità dei clienti delle librerie, al fine di costruire “il nemico interno”.
Provoca rabbia il fatto che la polizia, che tradizionalmente si avvicina alle librerie solo per parcheggiarci davanti, ha deciso di entrarci dentro, domandando chi compra cosa. Forse si lasciano andare ai ricordi dei “bei giorni” del ’67, quando i furgoni dell’esercito caricavano i libri proibiti che venivano raccolti dagli scaffali delle librerie? E cosa sarà dei futuri lettori di libri? “Siamo tutti sospettati, io, te e anche la mia gatta”? Libri di contenuto simile a quelli ricercati dall’Unità Antiterrorismo sono stati ospitati di volta in volta nelle manifestazioni delle nostre Associazioni. Forse considereranno anche i nostri uffici e le nostre biblioteche come “un covo di terroristi”? Forse, l’obiettivo finale, a parte l’intimidazione dei lettori, è la promozione di un esempio politicamente corretto di lettore che si terrà alla larga dal libro politico radicale?
Se ricerca terroristi, la polizia greca farebbe meglio a lasciare i libri in pace e ad occuparsi prima di tutto della sua stessa casa. In ogni manifestazione, in ogni corteo, molto prima ancora dell’ora stabilita, gruppi di poliziotti e di agenti di sicurezza campeggiano davanti alle librerie di via Solonos, di via Akadimias, di Panepistimiou. Non poche volte, blocchi di scioperanti e membri di associazioni, tra cui anche delle nostre Associazioni, sono stati attaccati dal meccanismo repressivo durante le mobilitazioni. Nello stesso momento, viene rafforzato il clima di terrorismo statale e di repressione, con agenti di sicurezza che si trovano quasi permanentemente davanti agli uffici delle unioni. L’ultimo incidente è stato l’ingresso provocatorio di poliziotti nell’assemblea del Coordinamento delle Unioni Primarie.
Contro l’attacco alle lotte e alle idee, lotteremo con passione per i nostri diritti e le libertà. Invitiamo il movimento operaio e sociale, nonché tutte le persone pensanti, a resistere collettivamente all’autoritarismo intensificato e alla repressione generalizzata.
Associazione dei lavoratori dei libri e della carta stampata dell’Attica
Associazione dei Traduttori, Editori, Revisori
Originale in greco: smed
Tradotto da atenecalling