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Controsemestre popolare: il nodo delle “partecipate”. Un report

Sabato, 4 ottobre si è tenuto a Napoli, all’hotel Caracciolo il convegno “Le politiche dell’Unione Europea, la nuova ondata di privatizzazioni nei servizi e nell’industria, il piano Cottarelli, i processi di ristrutturazione delle società partecipate e l’avvio della città metropolitana” organizzato dai compagni e dalle compagne napoletane che partecipano al percorso del “Controsemestre Popolare”.

Il convegno ha visto cinque ore di serrato dibattito con 26 interventi di attivisti sindacali e sociali, nonché di soggetti politici ed associativi della sinistra alternativa. Sono state registrate più di 100 presenze. Il convegno si inquadra nelle attività del Controsemestre Popolare che, a livello nazionale, alterna campagne di mobilitazione a momenti di approfondimento analitico.

Il centro del ragionamento è stato il tema della privatizzazione dei servizi e, di conseguenza, l’attacco alle società partecipate degli enti locali condotto a livello centrale dal Piano Cottarelli. Il tema specifico è stato inquadrato nella fase politica complessiva che vede una accelerazione delle misure antipopolari del governo Renzi e che, a Napoli, ha registrato una giornata di lotta il 2 ottobre nella contestazione dell’incontro di Mario Draghi con i governatori delle banche nazionali dei paesi europei. Il convegno quindi ha inteso essere un momento delle mobilitazioni autunnali che vedranno scendere in lotta, in molteplici occasioni, i lavoratori, gli studenti, l’opposizione di sinistra al governo. Il tema delle responsabilità europee nella politica dei tagli dei servizi è stato ripreso da più parti a cominciare dal primo intervento di presentazione del convegno.

L’intervento introduttivo fatto, a nome del Controsemestre popolare, dal compagno Rosario Marra, è stato una puntuale analisi dell’attuale processo di privatizzazione delle aziende pubbliche, sia a livello nazionale che locale, ed ha posto il tema del rilancio/riqualificazione dell’intervento pubblico in economia. Si è cercato sia di fare un’ analisi dei provvedimenti legislativi riguardanti la svendita del settore pubblico che di commentare ciascuna variazione del quadro normativo relativo alle società partecipate degli enti locali, ma, soprattutto, s’ è voluto dare una base strutturale alle nostre argomentazioni evidenziando sulla base di precisi dati il crescente divario tra Centro-Nord e Meridione in quanto le politiche liberiste europee non aumentano la distanza soltanto tra blocchi di Paesi ma anche all’ interno dei singoli territori. Le analisi e proposte contenute nella relazione introduttiva sono il frutto di quasi un anno di attività di un gruppo di lavoro sulle Partecipate e saranno interamente pubblicate negli atti del convegno.

La specificità del convegno è stata un po’ l’intreccio di esperienze di vertenze di lavoratori con prospettive politiche più globali: infatti interventi dei soggetti politici a sinistra del PD (PCL, Rete dei Comunisti, PRC, Sinistra anticapitalista, PdCI, CARC, si sono alternati ad interventi di lavoratrici e lavoratori delle partecipate quali Napoli Sociale, SIS, ASTIR, ARPAC Multiservizi, ANM. – Dagli interventi sono emersi, da un lato, riferimenti specifici alla propria situazione aziendale, dall’ altro, alcune diversità politico-istituzionali tra i vari Enti nell’ affrontare la ristrutturazione delle Partecipate, in questo senso particolarmente delicata la situazione delle Aziende in liquidazione anche se si registra, all’ interno d’un quadro prevalentemente negativo qualche segnale positivo (vedasi il rientro di parte dei lavoratori di una Partecipata regionale).

In un intervento s’è richiamata l’ attenzione anche su quanto accade nelle Partecipate dei piccoli centri della Provincia di Napoli (ad es. Arzano) perché non avendo l’ attenzione della grande città le Amministrazioni si sentono più libere di privatizzare e far fallire le Aziende, in un altro intervento s’è richiamata l’ importanza di sperimentare forme di lotta che richiamino esperienze del movimento operaio (ad es. lo sciopero alla rovescia ripreso anche nell’ intervento di Cremaschi) oppure, in un altro intervento, s’ è richiamata l’ attenzione sul fatto che se non c’è nuovamente una banca pubblica difficilmente si riusciranno a rilanciare investimenti ed intervento pubblico in economia. Il tema delle privatizzazioni è stato esteso dai servizi (compreso anche quello della distribuzione del gas) al settore industriale con un intervento sulla Fincantieri tra l’ altro, si è denunciata la passività del Sindacato di fronte alla finanziarizzazione dell’ impresa con la quotazione del Gruppo in Borsa e la vendita di quote azionarie, il tutto mentre la camorra recupera influenza e potere in tutta la zona torrese-stabiese.

Agli interventi locali si sono aggiunti anche interventi da altre città quali Roma e Frosinone arricchendo il Convegno sotto il profilo delle esperienze rappresentate (ad es. la problematica delle farmacie comunali) e delle proposte (sottolineata l’ importanza dell’ unità del sindacalismo conflittuale).

Dai compagni dei COBAS di Pisa e dal Cobas Nazionale Pubblico Impiego è pervenuto un comunicato di adesione al Convegno e di contributo d’analisi, inoltre, è stato inviato interessante materiale informativo (volantone sulle Partecipate). – Oltre agli attivisti sindacali degli spezzoni del sindacalismo conflittuale (USB presente anche a livello nazionale, COBAS, CGIL-il sindacato è un’altra cosa, SLL), ci sono stati interventi da parte di attivisti sociali quali quelli di associazioni dei consumatori e di Attac. Di particolare interesse sono stati due interventi di attivisti del movimento per l’acqua pubblica con il quale da qualche tempo si è verificata una interazione su questioni molto gravi quali il tentativo della giunta regionale campana di far passare nel collegato alla legge di stabilità misure di privatizzazione del servizio idrico e, sul piano cittadino, la proposta di cambiare lo statuto di ABC, azienda speciale del Comune di Napoli, svuotando il significativo percorso di pubblicizzazione intrapreso dalla Giunta De Magistris dopo il referendum del giugno 2011. Alcuni interessanti risvolti internazionali attinenti il versante delle privatizzazioni sono stati illustrati da un intervento che hanno affrontato anche la necessità di organizzare l’ opposizione ad alcuni trattati internazionali sulla liberalizzazione dei servizi, come il TiSA.

L’intervento di Giorgio Cremaschi ha analizzato l’ attuale congiuntura politica, le novità del Governo Renzi, il ruolo nefasto del PD e i pericoli derivanti dall’ approvazione del jobs act , dallo smantellamento dell’ art. 18 e dalla generale involuzione autoritaria della società. Cremaschi ha, inoltre, sottolineato le potenzialità del ruolo delle aree meridionali nel rovesciare le politiche governative. E’ qui infatti che le varie componenti dell’alternativa politica e sociale riescono a costruire fronti comuni, come si è verificato nella riuscita manifestazione del 2 ottobre contro la BCE e nell’ attuale convegno. A Napoli, le masse popolari hanno dimostrato di comprendere le ragioni dell’opposizione antigovernativa ed anti-BCE. Bisogna, secondo Cremaschi, cercare di unificare le varie vertenze dei lavoratori dei servizi con l’opposizione degli utenti ai tagli in un grande progetto di mobilitazione meridionale che potrebbe partire da un convegno meridionale sulle partecipate anche confidando sul buon livello raggiunto proprio in questo convegno napoletano.

Il convegno, però, nelle intenzioni dei promotori, non è concluso; prosegue con la raccolta di contributi scritti degli intervenuti, con la pubblicazione degli atti, con la ricerca di collegamenti con chi si pone gli stessi obiettivi in altre regioni meridionali e, naturalmente, con il prosieguo delle singole vertenze e con le mobilitazioni regionali e nazionali.

Pertanto, i partecipanti che vogliono inviare il proprio contributo scritto (max due cartelle) possono trasmetterlo allo scrivente entro il 15/10 (umberto.oreste@gmail.com); per ovvi motivi di tempestività politica, non potremmo aspettare oltre, la legge di stabilità 2015 del Governo Renzi incombe e questa volta ci deve vedere pronti alla mobilitazione.

* REPORT CONVEGNO del 4 Ottobre a cura dei compagni del CONTROSEMESTRE POPOLARE

 

 

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