Appello per una riunione nazionale Sabato 4 marzo, ore 10.00 presso Casa del Popolo “IL PROGRESSO" in Via Vittorio Emanuele, 135 Firenze
La profonda e lunga crisi economica da un lato e lo sviluppo di una società sempre più disuguale dall’altro stanno trasformando profondamente l’Italia, esponendola alle spinte xenofobe nei confronti dei migranti o profughi, comunque gli “ultimi”. Lo sviluppo di campagne che identificano il “diverso”, cioè il migrante o profugo, quale causa dell'attuale crisi economica e della perdita di diritti e servizi di welfare fa breccia proprio sulle vittime di questa crisi e, dunque, sui disoccupati, precari, poveri, senza casa e sulle famiglie abbandonate dallo Stato. D’altra parte, è questo stesso Stato che, dietro la finta narrazione dell’inclusione sociale e professionale, chiude i migranti in una “gabbia” sul piano sociale e lavorativo, alimentandone l’immagine di soggetti “pericolosi”.
Le migrazioni non costituiscono un’eccezionalità nella storia dell’umanità e le “cause strutturali” degli attuali processi migratori sono da ricercare nelle guerre geopolitiche, economiche e strategiche in corso in varie parti del mondo (Asia, Medio Oriente, Africa, America latina, ecc.): sono proprio queste guerre a costringere le popolazioni alla fuga come unica possibilità di sopravvivenza. Le multinazionali europee, statunitensi, dei BRICS (Brasile, Russia, India, la Cina e Sud-Africa) e dei Paesi del Golfo sono le principali responsabili dei saccheggi e dell’accaparramento di terre su scala globale, privando milioni di persone delle risorse indispensabili alla vita.
Siamo di fronte a processi di neo-colonizzazione che, proprio come è avvenuto da oltre un secolo in Africa e in altri continenti, oggi non stanno risparmiando neanche le popolazioni d’Europa: l’impoverimento generale dei centri e delle periferie delle città italiane ne sono una prova.
È in questo scenario che certe forze politiche (partiti o movimenti) hanno trovato terreno fertile, fomentando una caccia alle streghe con evidente deriva razzista. Mentre il governo, d’altra parte, porta avanti operazioni di deportazione (gli accordi Ue/Turchia o Ue/Unione Africana) e di detenzione attraverso i CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), prevedendo in questi giorni nuove normative poliziesche e di repressione ed espulsione.
Oggi leggi come la Bossi-Fini, in profonda continuità con la Turco – Napolitano di ieri, producono di fatto sfruttamento, ghettizzazione e marginalità dei migranti, impedendone la loro integrazione sociale e lavorativa. Le conseguenze di questa ghettizzazione andranno ad impattare sull’insieme della popolazione, estendendo a tutti la privazione delle libertà e lo sfruttamento lavorativo. Una politica che riproduce un modello economico fondato sulla gestione affaristica dell’accoglienza dei profughi, con poche eccezioni, e sullo sfruttamento degli operatori sociali,
Non possiamo restare indifferenti né rassegnarci a queste ingiustizie. Perché sono messi a rischio il nostro presente ed il futuro dei nostri figli.
Per queste ragioni invitiamo tutt@ a una riunione nazionale nell'ottica di una lotta forte e determinata per la giustizia sociale e l'antirazzismo, costruendo percorsi comuni: campagna / manifestazione per la regolarizzazione, rottura contratto di lavoro e permesso di soggiorno, chiusura dei CIE/Hotspot , rilascio permessi umanitari, accoglienza e lavoro dignitoso, ecc..
Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo (CISPM) – Associazione degli immigrati senegalesi residenti in Abruzzo e Marche (AISAM) – Diritti a Sud – Movimento Migranti e Rifugiati – Unione Sindacale di Base (USB) – Associazione Senegalese di Torino (AST) – Associazione Maliana Piemonte – Askavusa – RAP (Rete dell'Auto-organizzazione Popolare,(seguono altre firme ) –
Per informazioni e adesioni: coalizionesanspapiersmigranti@gmail.com
COME ARRIVARE: dalla stazione SMN autobus 4 ; in macchina : A1 uscita Firenze Nord direzione Rifredi/ Careggi; aeroporto Peretola / Firenze : taxi o bus navetta verso stazione centrale.
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