La Rete dei Comunisti aderisce alla Campagne unitaire pour la libération de Georges Abadallah e partecipa al mese di azione internazionale al fianco delle realtà politiche e sociali che esigono l’immediata ed incondizionata liberazione di Georges Abdallah, combattente della resistenza e comunista libanese. Una mobilitazione che ci vedrà inoltre presenti alla manifestazione del 24 ottobre 2020 sotto le mura del carcere di Lannemezan, dove Georges è detenuto da 36 anni. In questi anni in cui il neocolonialismo europeo in Medioriente si dota di una nuova carica esplosiva, riteniamo fondamentale supportare e mobilitarci per un compagno che è ormai diventato un simbolo della lotta internazionale contro l’imperialismo.
Lo scorso 14 ottobre si è tenuto a Parigi un meeting internazionale durante il quale sono intervenuti militanti e attivisti provenienti da Palestina, Libano, Turchia e Francia, impegnati nella lotta per la difesa e la liberazione di Georges Abdallah. Riportiamo di seguito la traduzione della dichiarazione dei compagni e delle compagne dell Campagne unitaire in Ile-de-France. Alleghiamo in calce anche l’appello al mese di mobilitazione internazionale per l’intensificazione delle azioni per esigere la liberazione di Georges Abdallah.
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GEORGES ABDALLAH, I TUOI COMPAGNI SONO QUI!
Parigi, 14 ottobre 2020
Tra dieci giorni, per il decimo anno consecutivo, ci troveremo di fronte al centro penitenziario di Lannemezan per denunciare l’ingiusta detenzione di Georges Abdallah, per chiedere l’urgente necessità della sua liberazione e per riaffermare, ancora una volta, il nostro incondizionato sostegno al grande combattente della Resistenza che è e alle battaglie che non ha mai smesso di condurre in tutta la sua vita e che sono intrinsecamente nostre.
Questo sostegno lo proclameremo in particolare attraverso un famoso slogan che tutti noi amiamo ripetere: “Georges Abdallah, i tuoi compagni sono qui”.
Perché, infatti, è proprio uno dei nostri che è in carcere da più di 36 anni e che il 24 ottobre inizierà un 37° anno di detenzione; uno dei nostri che è sempre stato la punta di diamante e il crocevia di tutte le lotte per le quali stiamo combattendo: per la Palestina, a sostegno dell’Intifada e contro la Normalizzazione; per la difesa delle lotte dei popoli e della loro resistenza; per la difesa dei prigionieri politici e dei prigionieri rivoluzionari; contro la reclusione carceraria; contro la violenza della polizia; per la difesa degli immigrati e dei quartieri popolari; contro il razzismo; per la difesa dei lavoratori, dei loro diritti e delle loro conquiste; per la difesa dei Gilets Jaunes; per la lotta per l’emancipazione delle persone, soprattutto delle donne.
Questa battaglia di tutta una vita pone lui e noi a fianco dei popoli in lotta in tutto il mondo e in particolare a fianco della resistenza palestinese, in piena solidarietà internazionalista, ad ogni colpo infierito, costantemente riaffermata.
Questa battaglia di tutta una vita pone lui e noi dalla parte di coloro che in questo scontro di classe lottano contro ogni forma di dominio politico, economico e sociale del potere e contro ogni forma di regressione e di violazione dei nostri diritti più elementari.
Questa battaglia di tutta una vita pone lui e noi al fianco di tutti coloro che rifiutano questi regimi eccezionali, questi pieni poteri votati dalla Sacra Unione che a poco a poco, sotto la copertura dello Stato di emergenza, leggi antiterrorismo, leggi contro il separatismo, coprifuoco o sotto qualsiasi altro falso pretesto, frenano le nostre libertà fondamentali più essenziali tramite l’articolo 49.3 e le ordinanze permanenti, e danno carta bianca alle forze di polizia e giudiziarie repressive per sottomettere i quartieri e le masse popolari.
Georges Abdallah è davvero il nostro compagno, il compagno di tutti coloro che, spinti dal virus della ribellione, continuano a organizzarsi e a dimostrare che l’insubordinazione è presente tra i popoli almeno quanto la tendenza a sottomettersi, e che se c’è davvero un diritto da rivendicare oggi come ieri, è quello di ribellarsi. Georges Abdallah è il nostro compagno in questa immancabile consapevolezza che non smette mai di esprimere che un altro mondo non solo è possibile ma necessario.
Le sue lotte sono le nostre, e se ce n’è una che sempre più di noi rivendicano ovunque in Francia e nel mondo, è la richiesta della sua liberazione. Ovunque nascono mille iniziative di solidarietà per proclamare questo imperativo e per ricordare ai più alti livelli dello Stato questa necessità urgente rivolta al Ministro dell’Interno del “deve firmare”.
Forti della coscienza incrollabile di Georges Abdallah, sappiamo bene che è sempre, e soprattutto nel suo caso, a livello di autorità politiche che si prendono decisioni – lontano dal rito giudiziario – sulla questione dei prigionieri politici.
In forza di questa lucidità di un gioco giudiziario truccato perché è soprattutto al servizio della classe dominante, sappiamo bene che la decisione di non rilasciare George Abdallah è una decisione politica ed è per questo che ci battiamo sul terreno politico.
Forti della consapevolezza politica del nostro compagno, sappiamo anche che la solidarietà rompe le catene dell’isolamento e che è sul campo della lotta che possiamo e dobbiamo dare il nostro più significativo sostegno al nostro compagno “imprigionato”.
Quindi, soprattutto in questo 24 ottobre, ma anche in tutte le altre azioni che verranno, siamo sempre più numerosi a far sentire oltre le mura il grido di libertà di Georges Abdallah e ad amplificare la nostra pressione, nella diversità delle nostre espressioni, affinché la liberazione del nostro compagno si traduca finalmente in azione!
Abdallah, Abdallah, i tuoi compagni sono qui!
Tu sei parte delle nostre lotte, noi siamo parte della tua lotta!
Vittoria o vittoria!
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APPELLO AD UN MESE DI AZIONE INTERNAZIONALE PER LA LIBERAZIONE DI GEORGES ABDALLAH
Parigi, 19 settembre 2020
Dopo l’arresto di Georges Abdallah, sono stati creati molti collettivi e comitati di sostegno per difendere il nostro compagno e chiedere la sua liberazione. Abbiamo sempre riconosciuto e proclamato l’eredità fondante di questa lotta. Tuttavia, nel 2015, in occasione del quinto anniversario della manifestazione organizzata a Lannemezan da questi attivisti di lunga data, è stata espressa anche la volontà di intensificare questa lotta e di coordinare le forze esistenti per amplificare la mobilitazione e realizzare un reale cambiamento negli equilibri di potere richiesto dal nostro compagno stesso. Da qui, l’atto di nascita della Campagne unitaire pour la libération de Georges Abdallah sulla base della seguente dichiarazione, redatta all’epoca.
«Noi, i partecipanti all’incontro di sostegno di Lannemezan, tenutosi dopo la manifestazione del 24 ottobre 2015 per George Abdallah, chiediamo l’intensificazione della campagna di mobilitazione per la liberazione del nostro compagno George Abdallah.
Ci riconosciamo nell’identità politica di Georges Abdallah, combattente arabo e combattente della resistenza, comunista libanese, simbolo della lotta odierna contro l’imperialismo, il sionismo, il capitalismo e gli Stati arabi reazionari. Georges Abdallah è stato prigioniero politico dello Stato francese per più di tre decenni, tra gli applausi degli Stati Uniti e dell’entità sionista. La sua lotta è la nostra. Vogliamo una Palestina libera e vittoriosa. Vogliamo la fine del colonialismo in tutto il mondo ed in tutte le sue forme, la fine del capitalismo e dello sfruttamento, e sosteniamo la lotta dei popoli contro ogni oppressione. Ci riconosciamo nella lotta di Georges Abdallah contro l’invasione sionista del Libano e per la liberazione della Palestina, da lui guidata prima di essere arrestato nel 1984 dalla polizia francese. Ci riconosciamo nel suo immancabile impegno rivoluzionario durante i suoi tre decenni di prigionia e nella sua feroce determinazione a lottare contro una giustizia classista. E noi saremo al suo fianco il giorno della sua liberazione per continuare a lottare con lui.
Siamo internazionalisti e siamo pienamente consapevoli che è lo Stato francese che tiene Georges Abdallah in prigione. È questo Stato francese e i suoi successivi governi di destra e di sinistra che si definiscono repubblicani o socialisti a subordinare il rilascio di questo attivista intransigente alla sua negazione. Da più di trent’anni Georges Abdallah si trova davanti ai suoi carcerieri e, come le migliaia di prigionieri palestinesi, non si arrende. Resiste e combatte per la libertà.
La decisione di non rilasciare Georges Abdallah è una decisione politica ed è per questo che stiamo combattendo sul terreno politico.
Facciamo appello a tutte le forze militanti, ai comitati di sostegno, alle associazioni, ai partiti e ai sindacati di esprimere la loro solidarietà e di moltiplicare le iniziative per far conoscere la causa di Georges Abdallah e per far crescere la richiesta della sua liberazione.
Facciamo appello a una campagna nazionale per la liberazione di Georges Abdallah, condotta secondo i suoi impegni e il suo cammino. Chiediamo anche il moltiplicarsi delle iniziative internazionali: Leila Khaled del FPLP dichiara a ragione: “Georges Abdallah è un simbolo per i rivoluzionari di tutto il mondo”.
Chiediamo che questa campagna sia condotta secondo due linee principali:
1. il sostegno al popolo palestinese e alla sua lotta per la vittoria; la solidarietà con la lotta dei prigionieri palestinesi e la difesa del diritto palestinese al ritorno e all’autodeterminazione.
2. il sostegno ai quartieri popolari e alle loro lotte per l’emancipazione; solidarietà con le persone accusate di repressione; sostegno alle rivolte contro la violenza della polizia; lotta contro il razzismo di Stato.
Facciamo appello già ad altri momenti forti di mobilitazione: raduni e manifestazioni a Lannemezan, Parigi, Marsiglia, Tolosa, Lille, Bordeaux, Bruxelles, Beirut. Incontri in diverse città della Francia, dell’Europa o del mondo arabo. Al coinvolgimento delle forze libanesi e palestinesi che hanno proposto la causa di Georges Abdallah (FPLP, PCL); ad un appello per il sostegno dei partiti politici e dei sindacati in accordo con la richiesta di liberazione di Georges Abdallah (PCF, NPA, CNT, FA, PIR…). L’organizzazione di eventi in date di mobilitazione comuni (Giornata della Terra, Giornata internazionale dei prigionieri politici, 1° maggio, ecc.). La moltiplicazione degli sforzi di sensibilizzazione e di informazione con i mass media (L’Humanité, Politis, Le Monde Diplomatique, le stazioni radio e la stampa militante).
Stiamo ora definendo gli obiettivi comuni da mettere in discussione: le autorità francesi e libanesi. Diverse udienze hanno avuto luogo in diverse città della Francia (Valls, Taubira, F. Holland) e dobbiamo moltiplicare queste situazioni. Anche gli Stati Uniti, parte civile nel processo e ancora attiva nel bloccare il rilascio di Georges Abdallah, devono essere interpellati e le autorità libanesi devono prendere una posizione ferma per il rilascio di Georges Abdallah.
Una, due, tre, mille iniziative per il rilascio di Georges Abdallah!
Lui è parte della nostra lotta, noi siamo parte della sua lotta!
La Palestina vivrà, la Palestina vincerà!
Vittoria o vittoria!
Lannemezan, 24 ottobre 2015»
Questa linea di difesa del nostro compagno su questa base politica è ancora oggi la nostra: Georges Abdallah, quotidianamente, fa parte delle nostre lotte e non si compie un atto militante senza che noi riaffermiamo che facciamo parte della sua lotta. Da cinque anni questa battaglia sul terreno politico, condotta efficacemente nel rispetto degli impegni del nostro compagno e del suo percorso, è stata condotta ovunque e da tutti noi, secondo gli assi citati nella dichiarazione del 2015 ma anche più ampiamente all’interno di tutte le lotte sociali e politiche, attraverso manifestazioni, comizi, incontri, pasti di solidarietà, inviti a firmare, lettere indirizzate alle autorità francesi e libanesi e settimane di azioni coordinate tra tutte le forze impegnate in questa lotta per la liberazione di Georges Abdallah. Questo impegno a Parigi, nelle regioni, a livello nazionale e ora anche ampiamente a livello internazionale – a causa dell’investimento di tutti i sostenitori di Georges Abdallah, nella diversità delle nostre espressioni – aumenta la pressione esercitata ogni giorno un po’ di più; le numerose reazioni – lette sulla stampa, percepibili anche attraverso le risposte del ministro della Giustizia e dei ministri dell’Interno che si sono succeduti in lettere di funzionari eletti o tradotte dalle eccezionali visite effettuate al nostro compagno da alti rappresentanti politici e religiosi o dalla risposta lanciata dal presidente francese durante la sua visita a Beirut, agli attivisti libanesi che chiedono il rilascio di Georges Abdallah – tutte queste reazioni sono altrettanti segni da cogliere della giustezza della lotta intrapresa e che dobbiamo continuare con la stessa dinamica e la stessa energia cercando di interrogare ancora più direttamente i rappresentanti dello Stato francese ogni volta che è possibile o mobilitando tutti insieme per colpire con una mano sola.
Georges Abdallah non smette mai di darci le chiavi di questa linea d’azione quando, a più riprese, nelle sue dichiarazioni, sottolinea la forza di questa solidarietà unitaria e coordinata. Ricordiamo qui di nuovo alcuni dei suoi messaggi, nei quali ci incoraggia a continuare su questa strada.
“Incoraggiamo, sempre più compagni, i vari processi di convergenza delle lotte sia a livello locale che regionale e ancor più a livello internazionale” (Georges Abdallah, dichiarazione del 20 ottobre 2018).
“Questo cambiamento negli equilibri di potere passa soprattutto attraverso l’inclusione di questo approccio solidale nella dinamica globale della lotta in corso assumendo sempre più il terreno della lotta anticapitalista e antimperialista” perché “non si tratta di agire come se non sapessimo che la suddetta giustizia è sempre giustizia di classe al servizio di una politica di classe inserita nella dinamica globale di una guerra di classe su scala nazionale e internazionale” (Georges Abdallah, dichiarazione del 23 giugno 2018).
É in questo senso e sempre fedele a questa linea e ai principi dell’azione politica qui ricordati che oggi chiediamo non una settimana internazionale di azioni ma un mese intero di azioni affinché tutti noi, sostenitori del nostro compagno, non lasciamo uno spazio politico libero a livello locale, regionale, nazionale e internazionale senza che la richiesta di liberazione del nostro compagno Georges Abdallah sia messa all’ordine del giorno.
Ad Albertville, Amiens, Annecy, Aubagne, Aubervilliers, Besançon, Bordeaux, Clermont-Ferrand, Gennevilliers, Grenay, Grenoble, Lannemezan, Lille, Lione, Marsiglia, Montauban, Montpellier, Morlaix, Nanterre, Nîmes, Parigi, Pau, Saint-Denis, Saint-Etienne, Tarbes, Thionville, Tolosa, Troyes; nelle Alpi Marittime, Corsica, Finistère, Gers, Gironda, Haute-Marne, Hautes-Pyrénées, Hérault, Ile de France, Lot-et-Garonne, Nord e Pas de Calais, Pays de Cornouaille, Poitou-Charentes, Puy-de-Dôme, regione Rhône-Alpes, Seine-Maritime e Tarn-et-Garonne; in Algeria, Germania, Inghilterra, Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Spagna, Grecia, India, Italia, Kurdistan, Libano, Lussemburgo, Marocco, Palestina occupata, Perù, Polonia, Romania, Tunisia, Turchia – ovunque in Francia e in tutto il mondo dove la lotta di Georges Abdallah viene rilanciata e la richiesta del suo rilascio viene sostenuta; ovunque siamo – attivi sostenitori della solidarietà del nostro compagno – moltiplichiamo le azioni di mobilitazione e intensifichiamo la pressione sui rappresentanti e sui luoghi di potere dello Stato francese affinché l’attuale ministro dell’Interno firmi finalmente la notifica di espulsione che condiziona il rilascio del nostro compagno e che questa lotta per mettere a morte questa iniqua vita reale sia vinta.
Tutti noi – anarchici, autonomi, antifascisti, antifascisti, antimperialisti, antisionisti, comunisti, democratici, ecologisti, internazionalisti, libertari, marxisti-leninisti, marxisti-leninisti-maoisti, repubblicani ribelli, rivoluzionari, trotskisti; impegnati in molteplici partiti, sindacati, fronti, campagne, associazioni, collettivi, comitati, movimenti e reti; impegnati al fianco del nostro compagno nelle lotte politiche per la Palestina, a sostegno dell’Intifada e contro la normalizzazione; in difesa delle lotte dei popoli e della loro resistenza; in difesa dei prigionieri politici e dei prigionieri rivoluzionari; contro la reclusione in carcere; contro la violenza della polizia; in difesa degli immigrati e dei quartieri popolari; contro il razzismo; in difesa dei lavoratori, dei loro diritti e delle loro conquiste; in difesa dei Gilets Jaunes; in difesa dell’emancipazione femminile; contro la tortura e la pena di morte – mobilitiamoci ancora una volta, tutti insieme dove siamo, in questa nostra diversità che è la nostra, dal 22 settembre 2020 al 24 ottobre 2020 affinché in quella data la decima manifestazione di Lannemezan sia l’ultima e che possiamo finalmente realizzare questo profondo desiderio che tutti noi portiamo dentro di noi da tanti anni: “saremo al suo fianco il giorno della sua liberazione per continuare a lottare con lui!”.
Uno, due, tre, mille iniziative per la liberazione di Georges Abdallah!
Lui è parte delle nostre lotte, noi siamo parte della sua lotta!
La Palestina vivrà, la Palestina vincerà!
Vittoria o vittoria!
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