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L’espulsione degli ambasciatori siriani è una chiara minaccia della NATO contro il popolo siriano

Una scelta gravissima che segue di due settimane le dichiarazioni  che ha rilasciato lo stesso  Terzi quando ha ricevuto alla Farnesina  il responsabile del CNS. In quelle dichiarazioni il Ministro degli Esteri del Governo Monti  ribadiva la necessità di un intervento militare straniero  a sostegno all’Esercito Siriano Libero, con  lo scopo di  abbattere l’attuale governo. Ieri , martedì 29 maggio, simultaneamente, in maniera coordinata Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania, Italia, Spagna, Olanda , Canada e Australia, hanno proceduto all’espulsione degli ambasciatori siriani dai rispettivi paesi, aggravando deliberatamente  la crisi diplomatica. Una decisione che è stata presa,  proprio nel momento in cui gli ispettori dell’ONU e Kofi Annan stavano svolgendo la loro missione. Mentre secondo gli ispettori dell’ONU, il massacro di Houla ha delle responsabilità tutte da chiarire, per le cancellerie occidentali è diventato  il casus belli da utilizzare per dare seguito ai progetti di aggressione militare.  Registriamo come una pericolosa conferma di questa deriva bellicista contro la Siria, le dichiarazioni rilasciate dal premier israeliano Netanyahu, che  ha sollecitato l’intervento internazionale così come è stato per la Libia. Nel luglio del 2006, e nel  dicembre 2009 quando Israele attaccò  con una sproporzione di forza e terrore il Libano e la Palestina, provocando oltre 3000 morti, nessun Ambasciatore sionista fu cacciato o richiamato per protesta. Dalla basi NATO di  Camp Darby partirono, invece i rifornimenti di armi per quelle criminali azioni israeliane.

 L’espulsione del personale diplomatico siriano, è un passaggio grave, è una decisione presa all’interno della coalizione politica e militare della NATO, la cui missione oggi è quella di estendere e sostenere la supremazia  dei poli imperialisti statunitense ed europeo sull’area medio orientale, ricca di risorse e geograficamente strategica.  La crisi economica internazionale, accelera la competizione tra blocchi politico-economici per assicurarsi risorse a prezzi più vantaggiosi. In questo scenario, la Siria rappresenta una anomalia, per il suo assetto politico ed economico, e per la ragione che insieme all’Iran, alla resistenza libanese e palestinese ha costruito il Fronte Antimperialista che negli ultimi decenni ha bloccato il progetto imperialista  del Grande Medio Oriente.

  Dieci  anni di guerre umanitarie hanno portato alla distruzione degli Stati nazionali preesistenti e consegnato alla barbarie ed alla violenza i popoli dell’Iraq, dell’Afganistan e più recentemente della Libia. Le guerre umanitarie hanno  provocato  oltre un milione di morti, in molti casi, la NATO ha sperimentato contro  le popolazioni  armi di distruzione di massa. Città, siti storici, al pari delle altre ricchezze di questi paesi non sono stati risparmiati dalla distruzione e dal saccheggio.

 La Rete dei Comunisti  condannacon forza e senza alcuna esitazione le decisioni assunte dal Ministro Terzi, dal governo Monti e dalle forze politiche, anche e soprattutto di “sinistra” che lo sostengono,  che si stanno rendendo colpevoli  della preparazione dell’ ennesima aggressione neocoloniale e stanno coinvolgendo il popolo italiano nella ennesima guerra di rapina a carattere imperialista. Ancora una volta  il silenzio e la complicità dell’ex movimento pacifista assume la precisa funzione di sostenere la necessità degli interventi militari umanitari nascondendo la natura e gli scopi stessi di queste guerre di rapina.

Dichiariamo il nostro netto rifiuto alle aggressioni militari nei confronti degli altri popoli e denunciamo gli interessi politici ed economici  imperialisti che sono il vero obiettivo che muove la borghesia europea e i suoi rappresentanti politici, sempre più spesso della consociativa opposizione parlamentare oltre che di governo, dei singoli paesi , ovviamente compresa l’Italia che cerca con la cieca collaborazione il suo residuo spazio espansivo.  Esprimiamo la solidarietà al popolo siriano sconvolto dalla guerra civile  e sosteniamo le forze di classe, progressiste e i comunisti siriani nella loro battaglia in difesa dell’indipendenza, per la democrazia sociale, per l’autodeterminazione politica e socio-economica, e per la pace.

Rete dei Comunisti

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1 Commento


  • Renato

    dal governo dei banchieri ,non ci si poteva aspettare altro,come nella tradizione;idem dalla socialdemocrazia ,che è sempre in prima fila ,pronta a mettersi l’elmetto. Possono mettersi l’anima in pace i sostenitori di Holland.nulla cambia,a conferma che lo stesso aveva condiviso con Sarkosy la vergognosa avventura in Libia,cosi anche la sinistra tifaiola per la svolta francese puo essere servita; non viene loro mai il dubbio che la cosiddetta “democrazia occidentale” in nome della quale si fanno le moderne crociate umanitarie, è l’arma più efficace e flessibile per perpetuare il dominiodei padroni.

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