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Grillo, come il qualunquista Giannini

Dal sito: http://ilsensocritico.wordpress.com/2013/01/13/casaleggio-pound-associati-ovvero-il-ritorno-in-azione-di-giannini/

Casa[leggio] Pound Associati, ovvero il ritorno in azione di Giannini

Posted on 13 gennaio 2013 by ilsensocritico

Ha fatto notizia questo video in cui Beppe Grillo conversa amabilmente con un ragazzo di Casa Pound. In particolare, hanno destato scalpore alcune frasi del leader del Movimento Cinque Stelle:

– “Se uno di voi ha dei requisiti per entrare nel Movimento Cinque Stelle non ci sono dei problemi oggettivi per dire di no

– “Sembri un delegato del Movimento Cinque Stelle” rivolto al suo interlocutore, un noto membro di Casa Pound.

Alcuni sostenitori del comico genovese, come Andrea Scanzi e Jacopo Fo, anche se con accenti diversi, hanno criticato la leggerezza con cui Grillo e il suo movimento trattano la questione del rapporto con l’estrema destra.

In realtà non è la prima volta che il Movimento Cinque Stelle si segnala per il rapporto ambiguo che ha con l’estrema destra:

1 – http://www.newnotizie.it/2011/05/bolzano-lista-grillo-casa-pound/ | M5S difende Casa Pound a Bolzano, 11-05-2011

2 – http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/06/lascesa-forza-nuova-emilia-romagna-stelle-possiamo-negare-loro-piazze/189272/ | M5S difende Forza Nuova in Emilia Romagna, 06-02-2011

3 – http://www.youtube.com/watch?v=r4OMHpa1GNQ | M5S vota un ordine del giorno del PDL di solidarietà a Casa Pound, 09-12-2012

4 – http://www.mosaico-cem.it/articoli/il-m5s-vota-contro-il-giorno-della-memoria | il M5S vota contro i fondi per il Giorno della Memoria, 21-12-2012.

Molti accusano i grillini di essere criptofascisti o qualcosa di simile. In realtà, Scanzi, auto-nominatosi “difensore d’ufficio” del comico genovese, ha ragione quando critica quest’accusa. Grillo, da perfetto qualunquista, cerca di eliminare completamente la sfera politica nelle discussioni pubbliche. Non è fascista o antifascista, perché rifiuta di dare un significato a queste divisioni. Non è né di destra né di sinistra, perché rifiuta qualsiasi tipo di distinzione ideologica tra le persone. Questo modo di interpretare la politica, da parte di Grillo, ricorda il tentativo di Guglielmo Giannini di attaccare, nel Dopoguerra, fascisti e comunisti, attribuendo a entrambi la stessa responsabilità della distruzione del paese durante il conflitto mondiale: non a caso, li definiva in maniera sprezzante “cameragni”, fondendo in una delle sue tante invenzioni linguistiche i termini “compagni” e “camerati”.

E’ una delle tante analogie esistenti tra Movimento Cinque Stelle e Movimento dell’Uomo Qualunque:

  • come Giannini, anche Grillo è un ex-uomo di spettacolo, passato in fretta dal palcoscenico teatrale a quello politico;
  • come Giannini, anche Grillo usa l’arma della storpiatura dei nomi degli avversari politici per denigrarli [Calamandrei-Caccamandrei; Salvatorelli-Servitorelli; Ferruccio Parri-Fessuccio Parri ecc.];
  • come Giannini, anche Grillo rifiuta le grandi ideologie politiche: il primo sintetizzava il concetto con la frase “che non ci rompano più i cordoni [i coglioni n.d.SC.]“, il secondo lo fa col più diretto “vaffanculo“;
  • in generale, non c’è una visione politica di ampio respiro come nei partiti tradizionali, non c’è una riflessione complessa sui mali della società e su come si possano risolvere: c’è più che altro un forte risentimento individualistico, soprattutto di natura emotiva, nei confronti della classe politica nel suo complesso. Non è la società che si ribella contro una classe dirigente corrotta e incapace, ma una somma di individui slegati tra loro che chiedono alla politica di farsi da parte e di lasciargli coltivare il proprio orticello personale. Era il punto centrale del movimento di Giannini, che propugnava una sorta di “stato amministrativo” [cito fedelmente le parole dell’ex-drammaturgo], in cui l’autorità pubblica si limitava alla gestione dell’ordinaria amministrazione: i famigerati treni in orario, ad esempio.

Le grandi tematiche che riguardano la società nel suo insieme, come i diritti civili, il voto agli immigrati, la politica estera e di difesa, l’europeismo, la riforma degli enti locali ecc. non sono minimamente prese in considerazione.

Ecco, l’ultimo punto è il più importante secondo me. Grillo non propone un modello sociale fascista, anche se l’epurazione e la denigrazione dei dissidenti non sono di certo dei comportamenti democratici. Grillo propone un modello sociale frammentato, disgregato, atomizzato, in cui ogni individuo, se ha i famosi “requisiti”, può entrare nel movimento, anche se è fascista e potrà ritrovarsi in mezzo ai più rigorosi e dogmatici anti-fascisti. E’ apparentemente un non-senso, che è possibile capire solo se partiamo dal concetto di “stato amministrativo” che ho citato prima.

La politica, però, non è pura gestione dell’ordinaria amministrazione: è una riflessione sulla società in cui viviamo, sui suoi problemi più profondi e su come risolverli. Significa interrogarsi sui concetti di libertà ed uguaglianza e decidere come questi devono essere espressi. Significa anche confrontarsi in maniera appassionata e dividersi su questi temi. Significa, infine, fare i conti con l’evoluzione della società nel corso dei decenni, senza subirla passivamente, come invece rischierebbe di fare chi si limita alla gestione dell’ordinaria amministrazione: ad esempio, come affrontare la questione dei figli di immigrati nati in Italia? Hanno diritto alla cittadinanza oppure no? Grillo dice che è un falso problema, che serve a distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali. La politica invece deve interrogarsi su com’è cambiata la società italiana negli ultimi vent’anni e decidere se rafforza di più la coesione sociale estendere la cittadinanza sulla base dello Ius soli oppure non farlo. Un argomento troppo complesso da affrontare, o addirittura fuorviante, per chi ritiene di limitare la propria azione alla gestione dell’ordinario.

I limiti politici di una posizione simile sono evidenti. Ancora più evidente, a mio avviso, è che, con questi presupposti, il Movimento Cinque Stelle avrà vita molto breve esattamente come la ebbe a suo tempo il Movimento dell’Uomo Qualunque.

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1 Commento


  • abdel

    lettura molto condivisibile se non fosse che si è tralasciata la contestualizzazione storica. Il movimento di Giannini del dopo Guerra si doveva confrontare con un partito come il Pci in primis, il movimento dei così detti grillini invece pare essere formato in parte (ritengo una non accentuata componente) da stessi comunisti, ex, o presunti tali. Purtroppo questo è il problema nel secondo dopo guerra il tema dell’antifascismo era ancora vivo e la vigilanza pure, e le armi erano ancora a portato di mano. Oggi invece il tema è stato svuotato prima di tutto dalla pseudo sinistra istituzionale che l’ha trasformato in mera ricorrenza formale, le forze liberali e cattoliche (che spesso coincidono con la pseudo sinistra istituzionale ) hanno fatto lo stesso…mentre l’errore della sinistra intellettuale e extraparlamentare è stato quello di non rivalutare l’antifascismo, non vi si è cercata l’attualizzazione. Come definire le politiche di Marchionne che hanno espropriato il diritto di parola alla fiom nelle fabbriche ,oppure come definire l’imposizione acritica della tav e l’accettazione del pareggio di bilancio ,oppure ancora l’emanazione del pacchetto sicurezza a firma di maroni. Non avendo questo, oggi, ci ritroviamo con un relitto riconducibile si ad importantissimi valori, ma che se confrontato con la realtà attuale sembra demodè, su questo territorio i soliti noti hanno giocato bene e quello che vediamo è il risultato. Grillo rappresenta una punta della società che la pensa esattamente allo stesso modo. Forse è giunto il momento di iniziare a ripensare l’antifascismo e cercarne anche una ri-attualizzazione in chiave moderna.

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