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Chi paga il debito? Qualche domanda al sindaco di Parma

Nel 1998 il centro sinistra perde le amministrative ed Elvio Ubaldi (ex Dc) a capo di una coalizione di centrodestra, diventa sindaco per due mandati, più quello breve (per dimissioni) del suo pupillo Pietro Vignali col quale si chiude la fase con dirigenti, assessori e lo stesso sindaco arrestati dalla magistratura. Per quanto la storia precedente sia tutta’altro che limpida questo è il periodo dell’assalto senza misura della speculazione, soprattutto legata agli appalti urbani. I legami di Ubaldi e Vignali con la Confindustria sono strettissimi, le banche come  si vedrà “a disposizione”. Comincia l’elaborazione di progetti faraonici (Parma Città Cantiere) costosissimi e inutili (se non si tenesse conto degli interessi confindustriali) e parte dei quali mai completati. Naturalmente al banchetto partecipano tutti i soliti noti (CMC – Coopsette, P.Pizzarotti, Mongori, Bonatti), quindi sia aree imprenditoriali di centro destra sia di centro sinistra.

Alcuni esempi:

a)     Metropolitana (in una città che si attraversa in bici in 10 minuti) aldilà del costo è un progetto (CCC, Coopsette, Pizzarotti) per trasportare 24 milioni di utenti, in realtà si scopre che in un città di 180 mila abitanti non potrà averne più di 8 milioni  Le perdite di esercizio sarebbero catastrofiche ma alla fine il progetto viene fermato solo e  soltanto dal governo e solo a causa della crisi finanziaria dello Stato.

b)     Restyling della stazione ferroviaria: una sorta di autostrada scavata sotto la stazione (167 milioni) opera assolutamente inutile (Bonatti) collegata alla “valorizzazione” della ex area industriale Boschi. Il cantiere è stato a lungo bloccato da problemi finanziari ed è contiguo alla Stu Pasubio (Società trasformazione urbana ex area industriale Manzini) quest’ultima è stata venduta dall’attuale Sindaco per 300 mila € con appresso 40 milioni di debiti.

c)     Spip (Società comunale per il reperimento di aree da urbanizzare e destinare ad attività artigianali, commerciali ecc.). L’acquisizione anziché direttamente avviene attraverso società di intermediazione (Reig Mind Re) e l’identità reale dei referenti è coperta dalla legge. Questa società di intermediazione compra, ad esempio, terreni per 30/60 € al  mq e li rivende a Spip per prezzi che arrivano anche a 80/122 € al mq In tal modo azionisti sconosciuti realizzano plusvalenze dell’ordine di 40/50 milioni di €. Tutto ciò mentre Spip compra direttamente terreni a 12 € il mq.

d)     Ponte Nord è una enorme struttura in metallo progettata presso l’Agenzia Alimentare Europea dall’ex vicesindaco (centrodestra) su due piani di cui quello superiore avrebbe dovuto essere destinata ad uso commerciale. Naturalmente la crisi del commercio esisteva anche allora e pertanto non si è venduto niente e la città sta discutendo di cosa fare di quell’inutile baraccone. Inutile ma costato circa 70 milioni di € di cui 25 a carico del Comune.

Per brevità ci fermiamo qui sebbene l’elenco potrebbe essere molto più lungo, il finale ci porta ad una situazione debitoria del Comune di Parma pari a 900 milioni di € circa. A questo punto le elezioni amministrative 2012 per il Comune di Parma cancellano Centro Destra e Centro Sinistra e viene eletto sindaco il grillino F. Pizzarotti.
Il nuovo sindaco sostiene che non si può violare il diritto amministrativo, che il debito va pagato e affida quindi alla magistratura il compito di verificare gli illeciti, perseguire i colpevoli ed eventualmente recuperare in futuro almeno una parte del frutto della cosiddetta “messa a reddito della città”. A fronte di questa situazione, l’amministrazione grillina aumenta al massimo possibile IMU e IRPEF, ritocca al rialzo le rette dei servizi, taglia per 3 milioni il sociale (anziani disabili servizi sociali ecc. ).

Le responsabilità del “sacco”? Il sindaco Pizzarotti dice “la colpa di questi 900 milioni di debito è di chi ci ha preceduto e di chi li ha votati”.

Le cose non stanno così anzi la sua è un versione di comodo oltre che fuorviante. Tornare alla politica vuol dire tornare alla materialità della questione e cioè: chi ha saccheggiato la città traendone profitti esorbitanti e chi invece ne pagherà il conto, il debito; al di fuori di questo ragionamento ci sono solo fumisterie non innocenti. Davvero il sindaco Pizzarotti pensa che le principali responsabilità stanno nelle giunte di Centrodestra e non nei potentati economici (Confindustria, grande Cooperazione e Banche) che stavano dietro ad esse.

Invertiamo il ragionamento. Davvero pensa che il centrodestra abbia costretto Confindustria, grande Cooperazione e Banche ad operare scelte speculative contro la città ma dalle quali traevano lauti profitti?

Come si spiega che Spip (società comunale) abbia comprato da società immobiliari paravento terreni da urbanizzare ad un prezzo di 70/80/122 € mq quando quelle le avevano pagate 30/40/60€ mq garantendo in tal modo ad una immobiliare (di cui non si conoscono gli azionisti) plusvalenze per circa 40/50 milioni di €; e ancora come mai alcune Banche hanno finanziato in toto talune importanti operazioni di acquisto da parte di Spip a prezzi fuori mercato per mezzo (si badi bene) di mutui ipotecari? Davvero la colpa è di Ubaldi e Vignali? Qua si confondono burattini e burattinai. Emerge che l’eterogenea composizione di classe (oltre che politica, culturale, sociale) rende impraticabile per  il M5S l’elaborazione di un progetto politico e amministrativo strategico e quindi nello specifico è incapace di affrontare il rapporto con la città nei sui termini reali cioè delle forze e degli interessi che in essa si muovono e pertanto scegliere quali interessi rappresentare. Tutto ciò lo induce ad arretrare in una pratica puramente ragionieristica e legalitaria. Sa il Sindaco di Parma e i grillini tutti che lavoratori con stipendi inadeguati, precari, pensionati e disabili saranno chiamati a pagare quei 900 milioni? Dovrebbe sapere il sindaco di Parma che chi ha tratto enormi profitti dal sacco della città sono alcuni potentati economici e sono solo loro i veri responsabili mentre le Giunte precedenti di centrodestra erano solo sovrastruttura politica che in realtà dalla mensa degli speculatori ha avuto qualche beneficio: la mercede dei servi.

Se è vero che il debito (900 milioni) è ascrivibile a quei centri di potere reale la questione della responsabilità va posta con chiarezza alla città a tutti quei lavoratori, precari, pensionati ecc. che lo dovranno pagare. A fronte di questo disastro amministrativo il M5S è autoreferenziale e si comporta, da un punto di vista operativo, come una piccola setta orgogliosa della onestà dei suoi membri, della sua correttezza formale che lo induce a perseguire l’obiettivo del risanamento del bilancio aumentando al massimo possibile IMU, IRPEF, tariffe varie e tagliando il Sociale, ignorando completamente l’aspetto politico del problema.

Forse non è così innocente la cautela verso i centri del potere economico della città. Non è neanche presa in considerazione la necessità che occorra avviare una grande campagna di informazione politica, con i mezzi che un Comune possiede, perché banche, imprenditori e cooperative siano chiamati in causa, una per una, con nome e cognome, dinnanzi alla città citando le loro responsabilità perché siano chiare a tutta la cittadinanza avendo la consapevolezza che solo cosi cresce la città e la coscienza dei diritti.

 Il balletto dei politici colpevoli (Ubaldi-Vignali-Villani-Bernini ecc) indicati al pubblico ludibrio (la Gazzetta di Parma, giornale della Confindustria, complice di questa compagna sputa il nocciolo dei politici ormai inutili) non può solo che falsare la realtà nella coscienza dei ceti popolari mentre i veri responsabili se ne stanno defilati e continuano ad esercitare il loro potere di volta in volta corruttivo o ricattatorio (le Banche) contro gli interessi della città.

Intanto il Sindaco grillino “mette a posto il bilancio” cioè, fra l’altro, finisce di pagare i profitti alla speculazione. Ci sarebbero lettere fideiussorie della precedete Giunta, non passate in Consiglio come prevede il TU degli Enti locali e pertanto illegittime ma acquisite per buone dalle Banche,  a garanzia di attività speculative di cui sopra che potrebbero essere impugnate al fine, anche con una mobilitazione popolare, di non pagare almeno una parte del debito ma a Parma c’è la pace sociale con i burattinai.

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