Partecipato e interessante l’incontro pubblico che si è svolto ad Aversa, organizzato dalla Rete dei Comunisti, sul tema: “Capitale contro Natura. Il biocidio capitalista contro le forme di vita”. Attivisti ed esponenti di vari comitati dell’area metropolitana napoletana e di Terra di Lavoro hanno discusso non solo delle vertenze in atto contro i processi di devastazione ambientale del territorio (l’opposizione al ventilato progetto di costruzione di un Inceneritore a Giugliano, la lotta contro la costruzione della Centrale a Turbogas nell’Agro Caleno, la denuncia dell’avvelenamento dell’area della Terra dei Fuochi…..) ma anche del nesso imprescindibile tra l’attuale modello di sviluppo economico e le dirette conseguenze che questo antisociale assetto del dominio sta causando a scapito delle condizioni di vita di milioni di persone.
Una peculiarità che segna potentemente l’attuale scorcio della contraddizione meridionale – particolarmente in questa fase della ristrutturazione/riconversione post/fordista – nelle province di Napoli e Caserta.
In questo contesto che vede la scesa in piazza, in forma diffusa, di decine di migliaia di persone e l’attivizzazione di comitati ed associazioni (tra cui la forte componente cattolica) ritorna il tema della funzione di una soggettività comunista agente.
Un ruolo che non può limitarsi alla semplicistica attitudine agitatoria e propagandistica ma che deve sapersi relazionare con il movimento di lotta con un nuovo profilo di internità alle mobilitazioni, ai suoi problemi e con un portato di prospettiva programmatica avanzata. Assumendo questa linea di condotta la RdC intende continuare il dialogo con i compagni e gli attivisti tutti per determinare, nelle pieghe del conflitto ed a partire dai prossimi appuntamenti di mobilitazione, le necessarie soglie politiche ed organizzative adatte alla battaglia politica nel movimento ed oltre.
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