Menu

Sciopero sociale. Il conflitto che avanza

Sia lo sciopero sociale di oggi, che ha visto protagonisti gli studenti, i precari, i migranti, sia lo sciopero generale del 24 ottobre scorso, con la forte adesione giunta dai lavoratori dipendenti, confermano un importante segnale di disponibilità alla lotta di cui Renzi e la politica debbono prendere atto.

Dalla protesta dei ricercatori sotto la Funzione Pubblica a quella dei migranti, che dopo il corteo e la manifestazione a Montecitorio di oggi daranno vita a due giorni di confronto per l’individuazione di prospettive e campagne di mobilitazione internazionali; dai lavoratori del commercio, saliti sul Colosseo unendo la loro lotta contro un pessimo rinnovo contrattuale con quella degli autisti di Roma Tpl, sospesi dal servizio dopo un intervista tv; i senza casa e gli inquilini delle case popolari, che nella periferia romana stanno dando vita ad un corteo per la difesa dei diritti sociali: tante le iniziative messe in campo, che hanno costretto le controparti a confrontarsi con le varie espressioni presenti nello sciopero sociale.

Non sarà certo una mano di vernice sul jobs act, che rimane inalterato nel suo impianto condannando alla precarietà intere generazioni, a bloccare le mobilitazioni in atto. E durante una crisi che non accenna a diminuire, falcidiando migliaia di posti di lavoro, questo governo non avrà vita facile: legge di stabilità,  spending rieview e blocco dei contratti e dei salari potranno solo far crescere le proteste e gli scioperi.

L’USB continuerà ad accogliere ed organizzare queste lotte: nei territori e nei luoghi di lavoro, per battere le politiche dell’Unione Europea e del governo italiano. 

Unione Sindacale di Base

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *