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Samir Amin: «Un atto odioso, ma la colpa è di Francia e Stati uniti»

Abbiamo rag­giunto al tele­fono a Parigi Samir Amin, filo­sofo ed eco­no­mi­sta, diret­tore del Forum del Terzo mondo, con sede a Dakar, per com­men­tare l’attacco alla reda­zione di Char­lie Hebdo.

Per­ché i ter­ro­ri­sti hanno col­pito così duro al cuore dell’Europa?
È una con­se­guenza diretta della poli­tica occi­den­tale in Libia. In par­ti­co­lare il Sud del paese è diven­tato una base di approv­vi­gio­na­mento gigan­te­sca. Quella regione è stata stra­te­gica per la Fran­cia, senza di essa l’esercito fran­cese non sarebbe potuto inter­ve­nire in Sahel. Dirò di più. Credo anche che la tem­pi­stica degli attac­chi abbia una rela­zione con l’avanzata dell’esercito fran­cese dal Ciad dei giorni scorsi. I jiha­di­sti hanno voluto riaf­fer­mare che il Sud della Libia deve rima­nere la loro base e una terra di nes­suno. Ovvia­mente tutto que­sto è poi con­se­guenza diretta degli attac­chi della Nato con­tro il colon­nello Muam­mar Ghed­dafi del 2011.

Chi è quindi il vero respon­sa­bile di que­ste azioni. È forse il caso di met­tere in discus­sione la poli­tica occi­den­tale in Medio oriente?
Si tratta di un odioso atto di ter­ro­ri­smo di sedi­centi isla­mi­sti che hanno una com­pren­sione del tutto par­ti­co­lare dell’Islam e della reli­gione. Ma la respon­sa­bi­lità di que­sti atten­tati è di Fran­cia e Stati uniti. Le potenze occi­den­tali con­ti­nuano a soste­nere Ara­bia Sau­dita, Qatar e paesi del Golfo. Con­sen­tono tutto a que­sti paesi, che danno un appog­gio gigan­te­sco al ter­ro­ri­smo. Per essere più chiari, le potenze occi­den­tali con­si­de­rano l’alleanza con i paesi del Golfo un fon­da­mento della poli­tica neo-liberale. Il secondo errore occi­den­tale è di aver com­bat­tuto gli auto­crati che hanno cer­cato di porre un freno all’Islam poli­tico, da Sad­dam Hus­sein a Muam­mar Ghed­dafi. Per esem­pio in Iraq Sad­dam Hus­sein seb­bene riu­scisse ad assi­cu­rare la coe­si­stenza tra sciiti e sun­niti è stato bru­tal­mente depo­sto. E Ghed­dafi aveva chia­ra­mente con­te­nuto le derive isla­mi­ste in Libia.

Ci sono delle respon­sa­bi­lità spe­ci­fi­che della Fran­cia?
La Fran­cia ha una respon­sa­bi­lità in più: aver soste­nuto gli isla­mi­sti in Alge­ria, pre­sen­tan­doli come vit­time della dit­ta­tura dell’esercito. Una parte di que­sti isla­mi­sti si è rifu­giata in Ara­bia Sau­dita ma anche in Europa: in Gran Bre­ta­gna ancor più che in Francia.

Per­ché le potenze occi­den­tali hanno inte­resse a con­ti­nuare a fomen­tare il ter­ro­ri­smo inter­na­zio­nale?
Il solo obiet­tivo delle potenze occi­den­tali è por­tare avanti la loro poli­tica neo-liberale. Per que­sto, per loro, il mondo si divide in due: i paesi che appog­giano incon­di­zio­na­ta­mente il neo-liberismo sono i soli amici dell’Occidente, anche se si tratta di odiosi isla­mi­sti; i paesi recal­ci­tranti sono invece nemici della dit­ta­tura del capi­tale inter­na­zio­nale. In altre parole, le potenze occi­den­tali hanno un solo cri­te­rio: il libe­ri­smo asso­luto. A chi lo sostiene gli si per­dona tutto. E la demo­cra­zia non ha niente a che vedere con questo.

Alcuni degli atten­ta­tori avreb­bero fatto rife­ri­mento ad Al Qaeda in Yemen durante gli attac­chi.
Non mi stu­pi­sce, in Yemen per anni gli isla­mi­sti sono stati soste­nuti dagli Stati uniti in fun­zione anti-comunista, insieme all’Arabia Sau­dita. In quel caso la bat­ta­glia era con­tro il “peri­colo” nazio­nal popo­lare dell’ex Yemen del Sud.

È plau­si­bile poi che si tratti di jiha­di­sti con pas­sa­porti euro­pei, come spiega que­sto feno­meno?
Le potenze occi­den­tali hanno tol­le­rato che cit­ta­dini euro­pei par­tis­sero per la Siria per com­bat­tere Bashar al-Assad. Que­sto mec­ca­ni­smo è stato soste­nuto dalla Tur­chia e dagli altri governi occi­den­tali. Ma biso­gna stare attenti a non cadere nell’islamofobia. La mag­gio­ranza schiac­ciante degli immi­grati che vivono in Fran­cia, cre­denti e non, non sono per nulla fana­tici dell’Islam rea­zio­na­rio. Invece non è da sot­to­va­lu­tare che siano coin­volti molti atei e con­ver­titi in que­sti movi­menti radi­cali. Gli atten­ta­tori, come al solito, sono ben pre­pa­rati. Lo stesso avvenne con i Tali­ban in Afgha­ni­stan che erano stati adde­strati dalla Cia in Paki­stan. E così que­sti “jiha­di­sti euro­pei” non sono ama­to­riali, pro­ba­bil­mente si sono for­mati in Siria e in Iraq. Per que­sto sono stati estre­ma­mente efficaci.

Per­ché è stata scelta pro­prio la stampa come obiet­tivo?
Gli atten­ta­tori hanno scelto un obiet­tivo “intel­li­gente”. Il loro scopo è di dif­fon­dere ter­rore nei media. L’obiettivo, in ultima ana­lisi, è quello di costrin­gere l’Occidente a rinun­ciare alla lai­cità e alla libertà di espressione.

da ilmanifesto.it

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