Ancora una volta compagni e compagne militanti del movimento sono costretti agli arresti esattamente come era capitato ad altri attivisti nei mesi scorsi.
Non è la disoccupazione, la precarietà, non sono i senza casa, i giovani senza alcun futuro, non una società pervasa dalla disperazione ciò che deve preoccupare “ordine pubblico” ma deve esserlo chi vi si oppone, chi agisce il conflitto, chi fuori dalla politica spettacolo dei salotti televisivi decide di impossessarsi della propria vita e non si piega all’arroganza.
Mentre il Partito della Nazione sta smantellando la Costituzione, i diritti nel lavoro, la scuola, a Bologna come nel resto del paese si sviluppa in una repressione ideologica, culturale e poliziesca.
In questa città, il dissenso politico viene colpito con le bastonate della polizia, come avvenuto alla Festa de L’Unita’ domenica scorsa, e con arresti e provvedimenti di allontanamento.
La città deve sapere che queste lotte contro il sistema PD fanno parte di una reale critica politica e sociale a un sistema di potere che anche in questa città è espressione degli interessi degli speculatori, del padronato, delle banche, delle grandi coop che sfruttano le lavoratrici e i lavoratori.
E’ necessario sviluppare e organizzare l’opposizione concreta a queste consorterie che fanno affari sui beni comuni, privatizzano il welfare e aziendalizzano la scuola pubblica, in linea con quanto richiesto dalla UE con le peggiori ricette dell’ordoliberismo.
ROSS@ Bologna è a fianco tutte le compagne e i compagni che da mesi sono sottoposti a queste misure fasciste, nella solidarietà militante e nelle future e imminenti iniziative di lotta. E aderisce alla campagna #LibertàDiDimora.
ROSS@ Bologna
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