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Lettera da Atene. “Speravo che Tsipras si dimettesse”

Ieri (16 luglio, ndr) poco prima delle votazioni  avevo l’illusione che Tsipras si sarebbe dimesso,  dopo che  il suo governo aveva ottenuto solo 123 sì, mentre per mantenere il quorum non doveva scendere sotto i 151. Invece non l’ha fatto.

Naturalmente con il voto dell’opposizione il sì ha superato i 200 parlamentari. Tsipras ha superato il rubicone. Aveva la possibilità, dopo la vittoria nel referendum e specialmente dopo la grandissima manifestazione di  venerdì prima del voto, quando ha parlato di fronte a più di 100.000 persone, di diventare un Hugo Chavez europeo. Invece ha scelto la via più facile, quella di entrare nel club europeo dei politici incravattati, anche se lui ha affermato nel passato che inizierà a portare la cravatta solo quando giungerà ad un accordo per la diminuzione del debito greco.

Ora i furbi di Syriza, quelli che hanno calpestato tutte le posizioni ufficiali prese al congresso nazionale di un anno e mezzo fa, cercheranno di far passare anche le prossime leggi della troika fra una settimana, e poi probabilmente indiranno elezioni politiche, a settembr- ottobre, sperando di ottenere il voto di una popolazione disperata che spera ancora in qualche miracolo e che non vuole piu rivedere al governo Nea Ddemokratia, Pasok ecc.

Naturalmente si presenteranno all’elettorato con il programma della troika, con la carota della lotta all’evasione senza scrupoli ed un programma un minimo più redistributivo rispetto alle classi subalterne. Non dicono però che, secondo i calcoli più cauti, la caduta del pil sarà tra il 7 ed il 10 per cento. Varufakis ha detto che l’economia greca perderà nei prossimi 3-4 anni altri 20 miliardi su un pil che oggi è intorno ai 180 miliardi. In più Schauble, che non è scemo e prevede che il programma sarà un nuovo fallimento, sta già minacciando di costringere lo stato greco ad emettere una nuova moneta parallela, anticamera per l’uscita dall’euro.

In Syriza comunque c’è lo sconforto più totale, sia tra la base sia tra quei parlamentari che non si sarebbero mai aspettati una svolta simile. In tutte le dichiarazioni ufficiali gli esponenti dell’una e dell’altra parte affermano che il partito dever imanere unito, però secondo previsioni di altri compagni la Piattaforma sta facendo una politica temporeggiatrice per riuscire a prendere con sé la maggioranza del partito e della sua base.

Comunque sia, siamo ad un punto di svolta cruciale. Syriza non riuscirà a governare con un simile programma e si aprono tutte le opzioni. Dalla migliore, un’uscita orgnizzata delle forze di sinistra e progressisite dall’euro, fino ad un ritorno delle destre al potere con un governo molto più autoritario di quelli passati e sicuramente senza nessuna garanzia di una qualche normalità economica, sociale politica.

Credo che ci voglia una buona analisi, anche sulla nuova politica tedesca, che sta sfidando tutti le convenzioni internazionali dal dopo guerra in poi. Ma su questo aspetto analisi anche da voi, Contropiano ecc.

Per intanto vi saluto, a presto!

 

 

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