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Il degrado dell’Europa mediterranea e il vuoto desolante delle sinistre ex radicali

Per chi come me ha costruito la sua metodologia d’analisi sul Capitale di Marx e ha voluto interpretare le fasi contemporanee dell’imperialismo studiando il meglio del pensiero economico marxista e progressista da Samir Amin a Immanuel Wallerstein e a Terence Hopkins ,da Paul Baran a Paul Sweezy ,da Huberman a Gunder Frank… e si è avvalso per quanto riguarda la questione UE di studiosi come Jean Ziegler risulta del tutto desolante nella sua superficialità l’analisi critica (se così si può chiamare) degli accademici dell’area ex radicale (o ex sinistra) sulla natura dell’Unione Europea , sui suoi indirizzi autoritari ,sulla sua costante deriva antidemocratica , sul suo accanimento contro le condizioni di vita della popolazione , sul suo ormai manifesto proposito di colonizzazione del Meridione d’Europa . sulla strategia imperiale e di guerra evidenziata con l’aggressione alla Libia ,alla Siria , all’Ucraina ,con il sostegno all’apartheid israeliano ,con le missioni destabilizzanti nell’Africa centrale in particolare …
La UE si avvale di un ponte di comando oligarchico che intende spazzare assieme all’indipendenza degli stati (con la sola eccezione della Germania) , i parlamenti nazionali ridotti ormai a cassa di risonanza degli editti di Merkel e soci , in modo da facilitare tramite la politica di austerity , che ha nell’Euro la sua punta di diamante , l’opera di razzia dell’industria locale ,del patrimonio pubblico , la dissoluzione dei contratti collettivi di lavoro , della scuola e della sanità pubbliche ,dell’Università , della ricerca al fine di privatizzare ogni aspetto della vita sociale ,fino a rendere la nostra stessa esistenza un mero fatto merceologico.
Un ponte di comando che si fonda su trattati e direttive che non hanno una semplice motivazione economica ma una precisa ,inconfondibile strategia politica autoritaria (in via di diventare dittatoriale ) . Le ex sinistre che vogliano riferirsi allo spirito di Ventotene mentre la locomotiva a trazione tedesca spazza via qualsiasi illusione di una riformabilità dell’Unione Europa, rendendo patetiche le proposte e le rivendicazione di “un’altra Europa” all’interno di una gabbia chiusa oligarchica e sprezzante , sono diventate (dispiace dirlo) dannose perchè di fatto mascherano con le loro ideologie il vero tratto di una combriccola di malfattori che se la ridono di tanta ingenuità , formatisi come sono a scuole neoliberali come Mont Pélerin Society (Von Hayek ,Milton Friedman , Karl Popper…) per non parlare della Trilateral e di Bilderberg .
I nostri ingenui ex radicali giustamente vengono derisi da Giorgio Cremaschi (Micromega ,30 luglio 2015) quando teorizzano che l’Europa politica non esiste …che bisognerebbe ricostruirla per contrastare lo strapotere dei mercati . “L’Europa politica esiste ,è quella che ha schiacciato la Grecia e le ha imposto un regime coloniale…”
E mentre la stessa BCE è costretta a confessare che l’Euro è stato un disastro particolarmente per l’Italia , che dunque “il nostro Paese ,dal 1999 ,anno dell’introduzione della moneta unica , ha avuto la peggior perfomance tra gli iniziali 12 paesi membri” (Antonio Maria Rinaldi ,Scenari economici ,31 luglio 2015) con buona pace dei Veltroni ,dei Prodi ,dei Ciampi e di tutti gli euroforici , le ex sinistre si entusiamano per i “successi” che Tsipras è riuscito a strappare con le sue trattative con la Troica , perché altro non si poteva fare , dando a tutta la sinistra un esempio di come si deve lottare .
L’uscita dall’Unione Europea e dall’euro è un atto di urgenza estrema perchè i malfattori ,con la complicità dei loro agenti locali , stanno operando con grande dinamismo e perizia contro la popolazione europea . Ma certo non se ne può uscire con i dirigenti politici attuali . Qui sta il problema . Le sinistre vere ,quelle minoranze che sono rimaste , ce la faranno ad unirsi e a presentare un forte progetto politico di riscatto sociale che preveda con l’uscita dall’Unione e con la recuperata sovranità politica economica e monetaria , l’integrazione con altre realtà mediterranee , unica possibile soluzione per sfuggire sia all’Europeismo della grande finanza sia ad un ristretto nazionalismo ?

* insegnante, Cagliari. Autore di “Quanto ci costerà il sogno americano?”

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