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Un leader del terrorismo internazionale invitato a Firenze da Renzi

Il primo ministro israeliano è stato a Firenze su invito del premier Renzi, a coronamento di una politica estera italiana caratterizzata da una sempre più spiccata aggressività politico/militare contro i paesi del Sud Mediterraneo e dell’Est europeo.

La visita di Netanyahu è, in questa cornice, particolarmente odiosa, per il ruolo ricoperto da questo sanguinario personaggio, da sempre impegnato nella distruzione fisica del popolo palestinese e recentemente attivo nel proteggere e sostenere i tagliagole del cosiddetto Stato Islamico

Solo la stampa di regime italiana nasconde all’opinione pubblica questa verità emersa oramai da tempo: sulle alture del Golan siriano, i terroristi dell’IS trovano un retrovia strategico, assistenza medica, logistica e militare grazie all’esercito israeliano, insediato con la forza ed illegalmente in quei territori dal 1967.

Il curriculum criminale di Benjamin Netanyahu si allunga così di altre terribili responsabilità, oltre a quelle già insostenibili verso il popolo palestinese, contro il quale scatenò nell’estate del 2014 l’operazione “Margine Protettivo, costata la vita a più di 2000 civili palestinesi di Gaza e un numero incalcolabile di feriti. Un massacro che non si è mai fermato, costato la vita e la salute ad altre centinaia di palestinesi in quest’anno che ci separa da quell’operazione militare.

Così, mentre ogni giorno Renzi e i suoi pari si stracciano le vesti per condannare i tagliatori di teste, mentre l’esercito italiano (insieme alle altre forze armate dell’Unione Europea) si prepara a invadere di nuovo le coste libiche con la scusa di fermare l’espansione dell’IS e gli scafisti, stringe la mano a uno dei più attivi sostenitori di quel fenomeno fondamentalista creato e sostenuto dalla UE, dagli USA, dai paesi del golfo persico, dalla Turchia, da Israele.

Le alleanze strategiche del governo Renzi sono di questo tipo, facendo assumere sempre più alla penisola italiana un ruolo di portaerei del polo imperialista europeo e della NATO contro i popoli del Sud Mediterraneo e dell’Est Europeo.

Un ruolo sempre più pericoloso, perché addensa sui nostri confini un sentimento di odio profondo, alimentato ogni giorno dalla disperazione di milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie terre, a causa di guerre promosse da chi poi li fa morire a migliaia nel Mediterraneo, soffrire nei campi profughi, essere perseguitati da un razzismo fomentato ad arte da mass media, governi e destre reazionarie, che infine li riduce a manodopera servile quando riescono a entrare in uno dei paesi della “fortezza Europa”.

Esprimiamo sdegno e rabbia per la presenza del terrorista Netanyahu in Italia,

Denunciamo il ruolo servile di Renzi e del suo partito alle politiche di guerra e morte dell’imperialismo europeo.

Sollecitiamo il rilancio della solidarietà attiva alla Resistenza del popolo palestinese per la fine dell’occupazione e la liberazione di tutta la Palestina Storica.

 

I palestinesi ogni giorno combattono contro l’Apartheid sionista di Israele,
alleato strategico del polo imperialista europeo, degli USA e della NATO.
 

Non solo solidarietà, quindi, ma comuni nemici.

Solo l’abbattimento del militarismo imperialista dell’Unione Europea e della NATO può fermare la guerra e i mostri che esso produce, come sionismo e Stato Islamico. 

Rete dei Comunisti

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