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ll prefetto di Napoli vuol decidere sul diritto di un bambino

Tra le tante polemiche in corso a Napoli, sta tenendo banco la vicenda dell’avvenuta registrazione all’anagrafe del Comune, con il doppio cognome, del bimbo Ruben, nato in Spagna il 3 agosto scorso e registrato il 30 settembre con il cognome delle due mamme, Daniela Conte (madre biologica) e Marta Loi, sposata con Daniela a Barcellona.

Nonostante il Prefetto di Napoli, Gerarda Maria Pantalone, abbia intimato al Sindaco, Luigi De Magistris, di cancellare l’atto, il primo cittadino di Napoli ha dichiarato che manterrà fede a questa sua decisione e che ritiene il provvedimento del Prefetto – su ispirazione del Ministro degli Interni, Alfano – un atto antidemocratico ed autoritario.

Pubblichiamo un commento dell’avvocato Nicola Vetrano, attivista di Ross@ Napoli.

Ci sono nelle famiglie padri che sfuggono in maniera indecorosa al loro ruolo, qui c’è una “padre” entusiasta di essere tale.

Ed allora, se è vero che, secondo la nostra Costituzione , “la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio”, se è vero che la vera unione familiare è il cemento di una società fraterna, come affermava Gandhi, se il Sinodo della Chiesa Cattolica, pur ribadendo la centralità della famiglia basata sull’unione di persone dello stesso sesso, ha dato lo stesso valore a parole come discernimento e misericordia, basandosi sulla legge dell’amore, cosa doveva fare il Sindaco di Napoli di fronte alla richiesta di una sua concittadina, che chiedeva la registrazione anagrafica di un bimbo, nato, con l’assistenza del Servizio sanitario spagnolo che ha regole eguali per tutti, solo quando si tratta di imporre tagli alle prestazioni sociali e sacrifici ai più deboli, onde consentirgli di godere di tutti i diritti ad una vita degna ea alle necessarie prestazioni socio/sanitarie?

Egregio Monsignor. Galantino, con grande stima verso Lei ed il suo operato di vero Vescovo, che ha guidato verso la giustizia il popolo dei suoi confratelli in Calabria e che non ha avuto paura di attaccare il Governo e l’ Unione Europea per l’inumanità verso i migranti ed i profughi che affondavano in mare, perché usare la figura di Gaetano Errico per attaccare una scelta che il Sindaco di Napoli doveva fare come ha fatto? E’ vero, c’è bisogno di tanto sostegno alla famiglia ed in Campania ci proveremo, assieme ai movimenti sociali, anche con la proposta di legge di iniziativa popolare per il reddito minimo garantito.

Non dividiamoci di fronte all’amore verso i figli e verso possibili nuove società naturali, fondate sul matrimonio.

Per decidere dove sta la ragione, guardiamo Ruben ed il visino felice delle sue genitrici, ricordandoci che Filumena Marturano replicava all’Avvocato che Ella conosceva la legge che faceva ridere, non quella che faceva piangere.

Ricongiungiamo diritto e felicità, dando a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio, dando a chi si ama la possibilità di farlo: credo che Cristo approverebbe la sua universale missione e come la svolse fino alla fine!

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