Nonostante quello che ci viene ripetuto dalla ministra dell’istruzione Azzolina, la normalità a cui eravamo abituati non esiste più: l’anno scolastico è stato interrotto. L’emergenza è reale e impossibile da ignorare: è quindi necessario iniziare a pensare seriamente al presente e al futuro che verrà una volta passata l’epidemia.
Come studenti medi chiediamo che, in tale contesto emergenziale:
-Vengano annullate le valutazioni a distanza: non si può valutare senza aver garantito lo svolgimento omogeneo e completo per tutti gli studenti del programma scolastico; questo deve valere anche per la maturità, non ci sono le condizioni per valutare equamente tutti gli studenti!
-Nessuno venga bocciato e che tutti gli studenti vengano ammessi al nuovo anno: le videolezioni non garantiscono il diritto allo studio e acuiscono le differenze tra scuole di serie A e di serie B e aumentano le diseguaglianze fra studenti
-Vengano adottate misure e stanziati fondi per corsi di recupero delle lezioni non svolte in classe una volta terminata questa emergenza, in modo tale da non lasciare indietro nessuno studente
Queste misure sono indispensabiliper garantire l’universalità della scuola pubblica, e sono coerenti e sostenute da quanto scritto nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 122/2009concernente il “Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalita’ applicative in materia”. In particolare si sottolinea la necessità che sia il collegio docenti a definire i criteri di valutazione volti ad assicurare la sua omogeneità, equità e trasparenza (art. 1, comma 5; art. 4 comma 1; ecc), condizioni evidentemente impossibili in questo momento emergenziale.
La scuola pubblica, che è stata smantellata e ridotta all’osso negli ultimi trent’anni, è assolutamente impreparata davanti a questa fase emergenziale. Sprecare decine di milioni di euro ora per rimpiazzare la didattica con una improvvisata “didattica a distanza” al fine di valutare gli studenti è una grave irresponsabilità da parte delle istituzioni. Quei soldi vanno invece stanziati subito alla sanità e a sostegno alle famiglie in difficoltà.
Crediamo che oggi la “didattica” a distanza possa solo garantire un sostegno agli studenti e garantire una continuità nel rapporto fra classi e professori e non sostituire la didattica frontale. Gli studenti devono essere messi nella condizione di poter recuperare i programmi scolastici negli anni a venire anche attraverso la sospensione e l’abolizione di attività come l’alternanza scuola-lavoro che nulla hanno a che vedere con l’istruzione scolastica.
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