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Regionali in Campania, i perché di Potere al Popolo

La signora della foto si chiama Flora Beneduce. Consigliera regionale di Forza Italia, fedelissima di Luigi Cesaro.

Cesaro lo conoscete anche fuori Napoli, no? Crozza ne faceva l’imitazione… Gigino ‘a purpetta… Dicono si chiamasse così perché a “ogni appalto era solito pronunciarsi elegantemente ‘e la polpetta pe’ me nun jesce?’” (il Messaggero, 10 giugno).

Un uomo della Prima Repubblica, che inizia coi socialisti e passa a Forza Italia.

Arrestato la prima volta nel 1984 nell’ambito di un blitz contro la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.

Infinite volte indagato per rapporti con i clan…

Ecco, l’altro ieri ci sono stati 59 arresti per camorra in provincia di Napoli. Ai domiciliari sono finiti tre fratelli di Cesaro (che è ancora senatore, nonostante la sua attività parlamentare sia sempre stata impalpabile!), insieme a esponenti dei clan Puca, Verde e Ranucci, accusati di associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione… A questi provvedimenti si è aggiunto un maxi-sequestro di 80 milioni di euro… Soldi che possiamo immaginare come siano stati fatti.

Oggi la signora Beneduce – anche lei a processo, per voto di scambio insieme a Luigi e Armando Cesaro alle regionali del 2015, e partecipante, secondo il ROS, a incontri con il clan Puca l’8 febbraio 2018, quando era candidata al Senato – annuncia il suo passaggio nella coalizione di Vincenzo De Luca alle prossime elezioni regionali di settembre. A quanto sostiene Fanpage.it la consigliera sarebbe da settimane in trattative per candidarsi con Italia Viva alle prossime elezioni regionali

Si andrà così ad aggiungere a Mastella, Cirino Pomicino, De Mita, e ad altri pezzi di Prima Repubblica.

No, io dico, ma ci rendiamo conto?

Cesaro può essere ancora senatore. La Beneduce può ancora essere candidata. De Luca e il PD accolgono a braccia aperta questa gente… E tutti stanno zitti.

Io davvero sono rimasta sconvolta quando gente che stimavo si è schierata per De Luca.

Ho letto di Maurizio De Giovanni che si sentiva in buone mani con lui? Ma come fa?

Ho letto Sandro Ruotolo, giornalista anti-mafia, appena eletto, imparare subito il linguaggio della vecchia politica e provare a costruire una lista in sostegno a De Luca, per poi fare dietrofront ma confermare il sostegno al candidato del centrosinistra perché “c’è la destra sovranista” (ma basta con questa storia!).

Ma anche i 5 Stelle, Sinistra Italiana, che si dicono diversi e qui berciano contro il Governatore (e lo sappiamo tutti, in alcuni casi stanno ancora andando avanti trattative), devono tenere un profilo basso perché al Governo sono alleati con il PD…

Ecco, questo è lo schifo che ci ha motivati a candidarci. Per denunciare, per offrire alternative. Perché in questo paese bisogna costruire dal basso un movimento popolare, non colluso né con le mafie, né con il potere in giacca e cravatta.

Per fortuna che alle elezioni regionali di settembre 2020 troverete Potere al Popolo! E’ tempo di sostenere una politica pulita!

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