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Squadra, una parola bellissima!

Le battaglie non sono mai storie individuali. C’è sempre una comunità, una squadra, un gruppo. Da soli non si va da nessuna parte. Il futuro è un lavoro di squadra, non di un uomo solo al comando. Il Covid forse ci ha fatto scoprire di essere dipendenti l’uno dall’altra come non mai; eppure c’è ancora chi ama raccontarsi come eroe solitario, come essere semidivino in grado di risolvere i problemi collettivi.
Io non ci ho mai creduto.

Ho sempre amato i giochi di squadra, il calcio soprattutto. Maradona è un Dio, certo. Ma avrebbe mai potuto vincere qui a Napoli se non ci fossero stati gli Alemao, i Careca, i Bagni e i Carnevale?

Io, che non sono nemmeno l’unghia del piede di Maradona, so che questa sfida delle elezioni regionali necessita di un lavoro di squadra immane. Di uomini e donne che non si abbattono davanti al primo ostacolo, che insistono, che vanno avanti. E che hanno l’allegria di chi vuole conquistare il futuro. Noi non giochiamo in difesa, non amiamo il catenaccio, perché il mondo che verrà non lo conquisteremo stando in difesa!

Per questo sul foglio ho messo i primi nomi dei candidati di Potere al Popolo della provincia di Napoli alla Regione Campania come fossimo una squadra di calcio.

E ora vi recito un pezzo della nostra formazione!

C’è Marco Manna, fondatore del Meetup M5S di Napoli. Un vulcano, non a caso è nato alle pendici del Vesuvio. E poi ha una qualità incredibile: autoironico all’ennesima potenza, una rottura con l’essere seriosi di troppi!

Clementina Sasso, sto avendo modo di conoscerla in queste settimane, in giro per la provincia di Napoli e Salerno: un cervello in fuga prima, ma rientrato dall’estero. Perché? Perché, come me e tanti emigranti tornati, vuole difendere la nostra terra. E poi chi meglio di una astrofisica per portare la Campania nello spazio del futuro?

Maria Pia Zanni: chiedete a uno qualsiasi dei disoccupati della nostra regione e in particolare della provincia di Napoli. Vi racconteranno la stessa storia. Una donna preparata, tenace, in prima fila nelle lotte per il lavoro prima e oggi tra i lavoratori e le lavoratrici del pubblico.

Per conoscere Fabio Tirelli conviene fare un giro a Soccavo. Non è solo un consigliere municipale, ma presenza costante in ciò che si muove nel popoloso quartiere napoletano.

Franco Di Mauro, già in passato consigliere di quartiere, è da anni attivista in zona collinare per la tutela dei beni comuni e contro la speculazione edilizia. La battaglia contro la privatizzazione dello stadio Collana o quella del Comitato No Box sono solo due delle lotte in cui si impegna ogni giorno.

Gennaro Mallozzii, di Casandrino, in passato consigliere comunale, la prima volta che l’ho conosciuto indossava la maglia delle BRIGATE SOLIDARIETA’ ATTIVA. Lo ricordo ancora scappare da un’assemblea per viaggiare verso Livorno, dove un’alluvione aveva provocato danni.

Mariema Faye, attivista del Movimento Migranti e Rifugiati Napoli, è una delle giovani donne invisibile ai radar di politica e istituzioni. Se vi trovate a passare dinanzi alla questura stare certi che la troverete lì, per ottenere il diritto a documenti e regolarizzazione di troppe e troppi che vengono sfruttati impunemente da caporali, imprenditoria criminale, padroni di casa senza scrupoli. L’avete sentito il suo discorso a Mondragone quand’è arrivato Salvini lo “sciacallo”? Non ve lo perdete perché riesce a smuovere qualcosa dentro anche ai più insensibili.

La storia di Alban Hila vorrei tanto la raccontasse lui stesso. Una vita dura, l’arrivo in Italia con mezzi di fortuna, lo studio, il diploma, poi la laurea. E un’attitudine alla pedagogia popolare, direi a una vera e propria “pedagogia degli oppressi”, per dirla con Paulo Freire, che si materializza nell’essere riferimento dei quartieri popolari napoletani.

Gabriella Luise, Christian De Luca e Stefania Salomone hanno in comune il dover fare i conti con cui che significa vivere, lavorare e lottare nella provincia di Napoli. Gabriella, insegnante a Scampia e attivista della Casa del Popolo di Marano di Napoli, Christian, ex presidente dell’Arci e attivista di Volla, Stefania, mediatrice culturale e insegnante di italiano per stranieri, fronteggiano ogni giorno camorra, isolamento, deserto produttivo e sociale. Anch’io vengo dalla periferia, dalla provincia.

Conosco bene la bellezza dei fiori nell’asfalto, ma anche di quanto sia difficile che sboccino e crescano. Le esperienze in cui tutti e tre sono impegnati sono esperienze di cui prendersi cura collettivamente, da fare conoscere, anche contro il rischio della rassegnazione. Sono la prova vivente che si può fare. È dura, ma si può.

La zona Est di Napoli è una di quelle che più ha sofferto abbandono, degrado, chiusure aziendali. Era uno dei polmoni industriali della città e ora è preda di chi vorrebbe diventasse discarica o zona per nuove speculazioni. Mimmo Cordone è uno degli instancabili cittadini che non si arrende. Dai cancelli della Whirlpool a quelli dell’Enel, fino a zone adibite a discariche, è uno e trino. Onnipresente.

E poi gli “eroi” a scadenza. Per tre mesi i politici li hanno applauditi nello stesso momento in cui li mandavano a lottare contro il Covid quasi a mani nude. Oggi Salvatore Urciuolo, detto Tore, è un eroe dimenticato dalle istituzioni ma non da noi. E lui già sta progettando iniziative di prevenzione, perché curare è bene, ma prevenire è meglio.

La Campania è la regione più giovane d’Italia. Ma dove sono i giovanissimi? Laura Lombardi ha 18 anni, si è diplomata lunedì, anima i collettivi studenteschi che nell’ultimo anno hanno dato battaglia per un’edilizia scolastica degna di questo nome. Hanno anticipato i discorsi di oggi, quando col coronavirus le classi pollaio e le strutture fatiscenti si dimostrano per quello che sono: un pericolo e una assurdità.

I nostri giovani spesso non vivono più qui. Sono andati via a cercare fortuna altrove. Caldoro e De Luca solo l’emigrazione gli hanno lasciato. Mirko Busini Di Bernardini è uno di questi. Lavoratore a nero per anni, poi in Australia, poi di nuovo qui. Oggi è a Barcellona, dove lavora come barman. Con lui a Barcellona c’è una delle comunità campane più estese al mondo. Per noi campagna elettorale la si farà anche lì, nelle enclavi della nostra emigrazione, perché il nostro popolo si è sì disperso, ma spesso ha una voglia matta di poter contribuire al futuro collettivo. E, perché no?, vorrebbe tanto tornare a casa. Che è pur sempre qui.

Lavoro nero e sommerso sono piaghe della nostra Regione. Con Marzia Pirone abbiamo affrontato in piazza e nei tribunali, lei da avvocato io da attivista e sindacalista, con tutta la Camera Popolare del Lavoro – Napoli, decine e decine di vertenze, individuali e collettive. Uno spaccato del mondo del lavoro che conosciamo oggi e che potrebbe essere radicalmente diverso, dignitoso e all’insegna della giustizia. Servono controlli, serve partecipazione popolare, serve dare battaglia. Marzia ne ha fatte tante, tra cui quella a Napoli Sotterranea, un patrimonio incredibile della città, ma macchiato dal lavoro nero.

La lista della provincia di Napoli non finisce mica qui!

Pian piano racconteremo le nostre storie, che non sono storie individuali, ma racconti di pezzi del nostro popolo. A rileggere già queste poche righe, ritrovo in ognuna delle vite dei candidati e delle candidate di Potere al popolo! un pezzo della mia esistenza.

Siamo figli e figlie del nostro popolo. E abbiamo una voglia matta di fare in modo che la nostra Campania possa uscire dall’eterno ritorno degli zombie e entrare finalmente nel futuro che meritiamo.

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1 Commento


  • Liliana Olivieri

    Mi piace molto Potere al Popolo. Farò proseliti per loro. Conosco da vicino Viola Garofalo e altri ragazzi, molti dei quali Compagni. Hanno sempre lavorato per il territorio sostenendo i più deboli e poveri. L’umanità è la loro più grande priorità.

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